Inquinamento, al via i divieti. Ma l’aria rimane pessima

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Nuovo sforamento delle polveri sottili a Piacenza, ma da oggi, 14 gennaio, scattano le misure emergenziali su traffico veicolare e riscaldamento.

Leggendo i dati delle centraline Arpae, si scopre come anche nella giornata di lunedì 13 gennaio nella nostra città la qualità dell’aria è stata pessima: con una concentrazione di pm10 pari a 61 microgrammi per metro cubo, sono quattro i giorni consecutivi oltre la soglia massima consentita (fissata a 50 microgrammi per metro cubo). In attesa dei dati relativi alla giornata odierna, dall’inizio dell’anno il bilancio sull’inquinamento a Piacenza è tutt’altro che incoraggiante: in totale, infatti, sono stati 10 – su 13 rilevamenti complessivi – i giorni “fuorilegge”.

Ecco quindi il perché – come previsto dal protocollo regionale (LEGGI QUI) – dell’entrata in vigore dei divieti: da martedì 14 gennaio a giovedì 16 incluso, si estenderà ai veicoli diesel – sino alla categoria Euro 4 compresa – il divieto di circolazione sul territorio urbano, dalle 8.30 alle 18.30, invariato per i mezzi a benzina pre Euro ed Euro 1, per ciclomotori e motocicli a due tempi pre Euro. Contestualmente, scatta l’obbligo di ridurre le temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti riscaldati, per un massimo di 19°C nelle case, negli uffici, nei luoghi destinati a scopi ricreativi, associativi o di culto e negli esercizi commerciali, scendendo a 17°C nelle sedi di attività industriali ed artigianali. Sono esclusi da tale provvedimento gli ospedali e le case di cura, le scuole e gli impianti sportivi.

E’ inoltre vietato, in presenza di sistemi di riscaldamento alternativi, l’utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa, le cui prestazioni energetiche ed emissive non siano in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle. Vige, infine, il divieto assoluto di combustioni all’aperto per qualsiasi tipologia (falò, barbecue, fuochi d’artificio, ecc.) – anche relativamente alle deroghe per piccoli cumuli di residui vegetali bruciati in loco – così come il divieto di spandimento dei liquami zootecnici, fatta eccezione per le tecniche con interramento immediato dei liquami e iniezione diretta al suolo.

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