Musica e sociale, torna il Jazz Fest. Tra gli ospiti Tom Harrell, Joe Lovano e Paolo Fresu

L’ALTRO FESTIVAL –  L’insieme di tutte le iniziative collaterali inserite sotto il cappello dell’Altro Festival non sono mai state considerate dagli organizzatori una semplice appendice al cartellone principale. Sono diventate invece sempre più nel tempo la caratterizzazione che rende peculiare un festival che non vive solo delle grandi star della musica afro-americana, ma si sostanzia in un approccio differente che va a innestarsi nella vita quotidiana e nell’ambiente in cui si muove.

E’ così che, nel corso di più di un mese di festival, la città di Piacenza si trasforma e prende vita grazie ad eventi in grado di coinvolgere il maggior numero di persone possibili, eventi destinati a tutti, anche a coloro che forse sono più restii ad entrare in un teatro e non avrebbero occasione né modo per andare a un concerto. Con un’attenzione particolare al pubblico dei giovanissimi, che il festival ha piacere di abituare all’ascolto o alla produzione di buona musica, e a coloro che sono impossibilitati a spostarsi, come gli ammalati e i carcerati.

Com’è ormai piacevole consuetudine, durante il periodo del festival la musica sarà la vera protagonista, diffondendosi in tutta la città.

IL JAZZ VA A SCUOLA – Da sempre convinto sostenitore della musica, sia ascoltata che suonata, come fattore basilare per una crescita armonica della persona, il Piacenza Jazz Club si è adoperato fin dai suoi albori per farla sperimentare alle nuove generazioni. Tanto da aver ispirato ed essere tra i fondatori dell’associazione nazionale “Il Jazz Va a Scuola”, che ha come obiettivo proprio quello di valorizzare l’importanza del linguaggio jazz e della musica improvvisata nella Scuola. Nel tempo gli strumenti e le tecniche si sono andati affinandosi e, quest’anno in particolare, sono tanti i progetti che vedono gli studenti delle scuole piacentine coinvolti con varie modalità. Grazie all’unione di intenti con alcuni istituti scolastici del territorio, sono in corso due progetti finanziati con il programma “Per chi crea” 2019, promosso dal MIBACT e gestito da SIAE con lo scopo di favorire forme di creatività e socialità tra i giovani per mezzo della musica Jazz.

Uno è un progetto formativo per gli studenti dell’Istituto comprensivo di Bobbio e Travo, l’altro vede coinvolti gli studenti del Liceo Gioia. In particolare quest’ultimo, che ha come titolo “A qualcuno piace Fred”, sarà protagonista di alcuni eventi all’interno del festival. Nel corso dell’anno scolastico si sono alternati momenti di promozione culturale, tramite incontri con musicisti e musicologi e la partecipazione a concerti, a lezioni di musica di insieme strumentale e corale attorno a un esempio di innovazione di grande successo frutto della contaminazione tra Jazz e Swing, ben rappresentata dall’icona Fred Buscaglione.

Tutte le nuove competenze acquisite si concretizzeranno in due concerti-evento che vedranno l’Orchestra del Liceo Gioia diretta da Franco Marzaroli, il Coro di Voci Bianche del Conservatorio Nicolini diretto da Giorgio Ubaldi, il gruppo jazz del Liceo Gioia “Iazz & Sving Band”, il Coro da Camera di Milano “Clam Chowder” e l’Orchestra MusicAlia, diretta sempre da Marzaroli insieme ad Alessandra Capelli esibirsi in ben due occasioni al Conservatorio Nicolini insieme ad alcuni musicisti del Piacenza Jazz Club.

Le prime classi delle scuole primarie piacentine assisteranno, presso la Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni, allo spettacolo tratto dalle Fiabe del Jazz, la fortunata collana Edizioni Curci di biografie scritte da Roberto Piumini e Claudio Comini e illustrate da Fabio Magnasciutti, accompagnati dal vivo dal quartetto di Corrado Guarino. Prenderanno così vita dalla viva voce dei due autori le vicende di Louis Armstrong, John Coltrane e Miles Davis. Vista la richiesta e l’afflusso sempre molto numeroso di studenti è previsto fin d’ora un doppio spettacolo, per cercare di accontentare il maggior numero di bambini possibili.

Grazie al quartetto dell’armonicista Max De Aloe, anche grande affabulatore, torneranno anche le lezioni-concerto pensate appositamente per gli studenti dei Licei Gioia e Respighi, i quali si recheranno in alcune mattine al Milestone per scoprire quanto può essere divertente e coinvolgente l’universo sonoro del Jazz. Per i più piccoli, previsti anche quest’anno i Jazz Pedibus, cioè una marchin’ band che accompagnerà a scuola swingando i bambini di alcune fortunate scuole primarie piacentine, i quali rispondono sempre con grande entusiasmo a questo tipo di fuori-programma spassoso che movimenta le loro routine quotidiane.

Dopo il successo dello scorso anno, prosegue anche il concorso per la migliore recensione di un concerto del festival scritto dai giovani redattori dei giornali di istituto delle scuole di secondo grado della provincia . Oltre a un primo premio in denaro questi giornalisti in erba avranno la possibilità di intervistare i musicisti e raccontare così il Jazz dal loro punto di vista.

SPECIALE ORNETTE COLEMAN – Questo 2020 porta con sé tante ricorrenze speciali nel mondo del Jazz. Il Piacenza Jazz Club ha scelto di onorare in particolare la figura di Ornette Coleman per l’intero anno, non solo adottando la sua effigie per la tessera associativa annuale ma anche organizzando una serie di eventi a lui dedicati per celebrarne i novant’anni dalla nascita, avvenuta il 19 marzo 1930. Grazie alla collaborazione con la casa distributrice Reading Bloom, il 29 marzo al Milestone Jazz Club, tutti coloro che saranno interessati ad approfondire la sua biografia, potranno apprezzare la proiezione dell’importante documentario “Ornette: Made in America” girato nel 1985 dalla regista americana Shirley Clark, autrice di un pregevole spaccato sulla vita dell’artista. La visione del film sarà introdotta da un concerto ad hoc degli ShapeX con “Ornettiana”, il cui repertorio raccoglie alcuni tra i più bei brani mai scritti da Coleman, come una delle possibili interpretazioni di esperienza pratica di ascolto e performance della sua musica.

Due delle quattro conferenze in programma inoltre (quella a cura di Stefano Zenni e quella a cura di Maurizio Giammarco) tratteranno temi collegati alla sua immensa figura, così da comprendere meglio quanto il lavoro di questo saxofonista abbia influenzato, in modo significativo e contro ogni previsione, quello delle future generazioni di musicisti jazz.

SPECIALE ROSA PARKS – Ampia visibilità verrà data quest’anno anche alla figura dell’attivista per i diritti umani Rosa Parks, emblema della lotta al razzismo grazie ad alcune iniziative in collaborazione con Amnesty International e Cantiere Simone Weill. Fulcro del progetto è un autobus, messo a disposizione da SETA, che verrà ribattezzato appunto “L’autobus di Rosa” e che sarà l’icona simbolo dell’iniziativa. Tale mezzo dovrebbe stazionare in piazza cavalli nell’intera giornata di venerdì 20 marzo, al suo interno verranno collocate le tavole della graphic novel “L’autobus di Rosa” di Fabrizio Silei e Maurizio Quarello, edito da Orecchio Acerbo e patrocinato da Amnesty International e visitato da scolaresche; attorno all’autobus previsto un flashmob degli studenti e musica dal vivo con una jazz band itinerante. La sera invece al Milestone è previsto un jazz reading del libro/graphic novel con musicisti dal vivo.

NON SOLO MUSICA – Nato dall’incontro tra due associazioni culturali molto attive nel piacentino, Piacenza Jazz Club e TraAttori, “Free: dialogo tra l’improvvisazione jazz e l’improvvisazione teatrale” è uno spettacolo che ad ogni rappresentazione non manca di stupire e affascinare il pubblico, attraverso il dialogo tra due forme di improvvisazione: il jazz e il teatro. L’improvvisazione musicale tipica del Jazz assume la forma di una jam session, mentre quella teatrale lascia fluire liberamente il racconto in un’atmosfera di mutuo scambio, creando uno spettacolo improntato al divertimento e alla mutua ispirazione creativa. Lo spettacolo che si terrà al Teatro dei Filodrammatici sabato 28 marzo è in collaborazione con il Teatro GiocoVita,

IL JAZZ AL CENTRO – APERITIVO SWING – Confermati anche quest’anno gli appuntamenti con la rassegna nella rassegna organizzata in collaborazione con la Direzione del Centro Commerciale “Gotico” che porta concerti ad alto tasso di spettacolarità, molto graditi al grande pubblico nel cuore del Centro, ovvero in quella “piazzetta del gusto” dove viene anche contemporaneamente servito un gustoso aperitivo offerto dalla Direzione.

JAZZ BRUNCH e JAZZ BREAKFAST – Rimanendo sul tema dell’abbinamento tra il cibo e la musica, oltre ai concerti al momento dell’aperitivo, si confermano anche quest’anno i due Jazz Brunch, che aiutano a ritagliarsi una parentesi dall’affanno, forse perché si ascolta buona musica e si gustano alcune sfiziose prelibatezze nel giorno più rilassante della settimana (la domenica) e il Jazz Breakfast, che l’anno scorso ha avuto un largo seguito. La colazione a suon di Jazz avrà luogo nella Sala del Ristorante “La Veranda” del Park Hotel la mattina di domenica 15 marzo e vedrà protagonista il duo Dialoghi Sonori. Al Dubliners Irish Pub sarà Maria Luisa Matino Trio la protagonista al brunch di domenica 1° marzo alle ore 12.30, mentre al settimo piano dell’Albergo Roma, con un panorama mozzafiato sulla città, domenica 22 marzo si esibirà il Dario Napoli Modern Manouche Project.

LIBRI DI JAZZ – Due saranno gli appuntamenti con le più interessanti uscite editoriali divulgative o di approfondimento attorno al mondo del Jazz in questo 2020. Alla libreria Feltrinelli venerdì 6 marzo il musicista Enrico Caniato presenterà il suo libro sul talentuosissimo, ma poco conosciuto, pianista americano Tony Fruscella. Durante l’incontro non si limiterà a parlare, ma suonerà anche la sua tromba accompagnato dal padre Stefano al pianoforte e dal contrabbasso di Mauro Sereno. Ci si sposterà presso la libreria COOP all’interno del Centro Commerciale “Gotico” invece venerdì 13 marzo per la seconda presentazione libraria: “Il trombonista innamorato e altre storie di Jazz”, una serie di godibilissimi ritratti di jazzisti più o meno famosi, a cura dell’autore stesso, lo scrittore Aldo Gianolio che, cimentandosi alla batteria, si esibirà in duo con il trombonista Giuseppe Di Benedetto.

APPROFONDIMENTI – Numerose saranno in questa edizione le occasioni per approfondire aspetti dell’universo multiforme del Jazz aperti a tutti, sia a coloro che hanno fatto o vorranno fare della musica il loro lavoro, sia a tutti gli appassionati. In collaborazione con il conservatorio Nicolini di Piacenza per tre sabati consecutivi alle ore 15:00 nell’auditorium Annalisa Mannella si terrà un ciclo di conferenze su diverse tematiche e autori che verranno in alcuni casi affrontati anche dai musicisti in cartellone. Per primo il musicologo Stefano Zenni, sempre avvincente nelle sue lezioni, sabato 14 marzo incentrerà il suo incontro sul tema del “free jazz” con il titolo: “Non proprio free. Da Miles a Ornette, il jazz cambia forma”.

La settimana successiva, sabato 21 marzo, sarà la volta del musicologo Marcello Piras, vero “scienziato” della musicologia afroamericana, che converserà sul tema dell’arte della fuga di John Lewis, celebre pianista, compositore e arrangiatore americano che diede un altissimo contributo di qualità al mondo jazzistico. Infine il terzo sabato sarà il musicista Maurizio Giammarco, anche autore di un fortunato libro su Sonny Rollins, a parlare del rapporto tra due mostri sacri del Jazz quali Rollins appunto e Ornette Coleman, non solo coetanei, essendo entrambi nati nel 1930, ma con più punti in comune di quanto, di primo acchito, i conoscitori del Jazz potrebbero supporre. Il titolo è “Sonny Rollins e Ornette Coleman: due coetanei a confronto”.

Che il Blues, dai campi di cotone del Mississippi, abbia impollinato il Jazz e poi la musica Rock/Pop (dai Led Zeppelin agli autori delle sigle dei cartoon) è storia (più o meno) nota. Meno nota è, invece, la fascinazione per il Blues che investì una nutrita schiera di musicisti classici. Una storia sconosciuta che sarà raccontata in foggia di lezione-concerto dal musicologo Luca Bragalini e dal pianista Enrico Pieranunzi, il quale eseguirà contestualmente alcune rare pagine pianistiche classiche virate al blues, in stretto rapporto con il programma del suo concerto di chiusura del Fest, che avrà luogo il giorno successivo. La conferenza-concerto “Blues in the classic: una storia sconosciuta” si terrà sabato 4 aprile alle ore 15:00 presso la Galleria d’Arte Moderna “Ricci Oddi”.

INCURSIONI JAZZ – Le incursioni Jazz allieteranno a suon di Swing alcuni luoghi a sorpresa, come esercizi commerciali o uffici del centro storico e della periferia, concedendo una breve ma godibilissima pausa dalle attività nelle quali ciascuno è coinvolto durante la normale routine quotidiana. Un momento di distensione che aiuta ad accantonare per un po’ le preoccupazioni, infondendo allegria e dando una marcia in più a tutta la giornata, a cura di una small band di jazz tradizionale, come nella migliore tradizione dixieland che si rispetti, in puro stile New Orleans. Un altro modo per far vivere alla città il suo mese di Jazz, per far entrare la musica dal vivo in luoghi dove mai è stata suonata, come negozi, bar, grandi magazzini, uffici e, perché no, anche qualche scuola.

JAZZ BUS – Il Jazz durante il festival si sposterà anche su ruota, salendo a bordo di alcuni autobus di linea, in collaborazione con la società di trasporto pubblico Seta, per portare un tocco di frizzante allegria anche tra gli utenti abituali dei mezzi pubblici durante i loro consueti spostamenti. Non si tratterà quindi di mezzi ad hoc, ma di normali linee urbane dove i musicisti saliranno a sorpresa.

MASTERCLASS – Particolarmente attesa la masterclass del pianista Richie Beirach che, in collaborazione con il conservatorio Nicolini, sarà proposta a frequenza gratuita sabato 7 marzo alle ore 15 nell’auditorim Annalisa Mannella. Il musicista americano sarà a disposizione degli studenti del conservatorio e non solo, per insegnare ciò che lo ha reso il pianista preferito da molti jazzisti e in particolare da quel mostro sacro del saxofonista Dave Liebman (con Miles Davis e molti altri) che con Beirach mantiene un sodalizio discografico da decine di anni e che si esibirà la sera stessa in duo con lui all’XNL.

DONATORI DI MUSICA 2020 – Continua in stretta collaborazione con l’azienda USL di Piacenza e AVO, l’Associazione dei Volontari Ospedalieri, l’esperienza di portare in maniera continuativa durante il festival una serie di concerti per i pazienti ricoverati in Ospedale. Nata con il nome di Donatori di Musica, l’esperienza ha finito con l’abbracciare in maniera più continuativa tutte le arti per tutto l’anno prendendo il nome di OSPEDarte, quando l’arte entra in Ospedale. Numerosi ormai sono gli artisti e le associazioni del territorio che si sono alternate ogni settimana presso lo spazio dedicato nel corridoio di accesso ai reparti del rimo piano dell’Ospedale “G. da Saliceto” di Piacenza. Donatori di Musica per il Piacenza Jazz Club significa anche garantire un concerto per i detenuti della casa circondariale delle Novate.

L’ALTRO FESTIVAL – IL CALENDARIO

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