“Un’orchestra di ragazzi per la città”, il progetto sarà presentato il 26 gennaio

“Un’orchestra di ragazzi per la città” si ispira al Sistema realizzato in Venezuela dal maestro Abreu e fa riferimento, per quanto riguarda la realtà italiana, alla rete nazionale “Musica e Società” e al modello didattico realizzato dall’Associazione MusicaInGioco.

L’idea è quella di costruire una formazione orchestrale cittadina aperta a ragazzi dagli 11 ai 16 anni provenienti da percorsi di studi musicali diversificati. Il progetto sarà presentato al Milestone di Piacenza il 26 gennaio, grazie a una tavola rotonda che inizierà alle 16.

Coordinerà i lavori Simona Favari Dirigente Scolastico del Quarto Circolo Didattico e del Liceo Respighi di Piacenza Interverranno: Walter Casali Direttore del Conservatorio G. Nicolini di Piacenza Andrea Gargiulo Pianista, Direttore d’orchestra, docente del Conservatorio di Bari, ideatore di una didattica sperimentale ispirata al “el sistema” di Abreu dalla quale ha preso avvio il progetto musicale “musicaingioco”, Pierpaolo Triani Professore ordinario di Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza e di Milano, Jonathan Papamarenghi Assessore al turismo, cultura, scuola e progettazione europea di Piacenza, Massimo Rossetti Responsabile UONPIA distretto della città di Piacenza.

Sono invitati a partecipare i dirigenti Scolastici e docenti delle scuole di Piacenza in cui sono attivi progetti di educazione musicale strumentale, direttori e insegnanti che operano nelle scuole di musica della città

FINALITA’ – Il progetto si propone di perseguire congiuntamente finalità sociali e finalità musicali. Per finalità sociale si intende la capacità di incidere sui processi di integrazione e di inclusività, mirando al superamento di una pluralità di disagi sociali o culturali e povertà educative. Per quanto riguarda l’educazione musicale il progetto intende offrire ai ragazzi che nei diversi contesti manifestano uno specifico interesse ed una spiccata motivazione l’occasione di fare musica d’insieme in un contesto collettivo di tipo orchestrale, progredendo nell’apprendimento della pratica strumentale oltre che nello sviluppo delle competenze di cittadinanza.

DESTINATARI – Ragazzi dai 10/11 ai 15/16 anni che hanno intrapreso lo studio di uno strumento musicale nei diversi contesti attivi sulla città ed evidenziano attitudine, interesse e disponibilità a dedicarsi all’approfondimento della pratica strumentale. Il progetto è rivolto anche a studenti con disabilità, disturbi di apprendimento o disagi di vario genere che possono trovare nella pratica musicale un significativo strumento di espressione e compensazione e nella dimensione comunitaria un rafforzamento delle competenze personali e sociali.

IL CONTESTONella città di Piacenza negli ultimi anni si sono sviluppati diversi progetti di educazione musicale e pratica strumentale all’interno di istituzioni scolastiche statali in orario curricolare ed extracurricolare, mentre sono molteplici i soggetti privati (associazioni e scuole di musica) che offrono corsi di pratica strumentale a bambini e ragazzi. Il progetto si rivolge a tutti questi soggetti a cui viene offerta la possibilità di proporre ai propri studenti di entrare a far parte della nuova orchestra cittadina.

I PRINCIPI METODOLOGICI – Impiego di metodologie “attive”, in grado di garantire un approccio alla pratica del suonare aperto alla possibilità di sperimentare diversi modi in cui questa esperienza può essere proposta, esplorata e innovata, anche andando al di là dei limiti propri dell’assetto tradizionale dell’orchestra classicosinfonica. Il gruppo di progetto si propone di lavorare costantemente sulla formazione degli operatori musicali partendo dalla conoscenza di alcuni principi fondamentali ricavabili dall’esperienza venezuelana e con l’intento costante di reinterpretarli, aggiornarli (facendoli interagire con le riflessioni e le esperienze che, soprattutto negli ultimi decenni, sono cresciute intorno a questi temi, anche nel nostro Paese) e contribuire anche così a svilupparli in direzioni ulteriormente innovative.

Centralità dei repertori: si promuoverà un incontro con i repertori che permetta sempre di “fare musica davvero” anche offrendo l’incontro con l’altro, lo sconosciuto: si tratta anche di aprire nuovi orizzonti di conoscenza e non solo offrire conferme alle abitudini di ascolto consolidate. Per evitare di restituire un’immagine della musica proiettata esclusivamente nel passato, verranno offerte anche occasioni d’incontro con la musica del nostro tempo e si attiveranno percorsi che portino all’invenzionecomposizione e poi esecuzione di musiche progettate dagli stessi ragazzi.

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