Educazione e prevenzione al disagio, a “La Ricerca” ospite Pierpaolo Triani

Educare alla vita. Restando al fianco e in ascolto dei nostri ragazzi. Questo il fondamento alla base di ogni azione di prevenzione al disagio giovanile. E su questo l’associazione “La Ricerca”, che al fianco dei giovani e delle loro famiglie opera da sempre, prosegue il percorso di confronti con il territorio voluto in occasione del suo quarantesimo di fondazione.

Dopo l’incontro con don Giuseppe Dossetti presidente del Ceis di Reggio Emilia – “Non diamo la colpa alle famiglie se i figli si drogano, sono coinvolte nella sofferenza, devono essere aiutate a diventare una risorsa. C’è un senso di solitudine diffuso perché stiamo perdendo la capacità di comunicare. Bisogna educare alla comunicazione vera, che nulla ha a che vedere con surrogati come i social” – venerdì prossimo, 14 febbraio, (alle 20,30, sempre in Stradone Farnese 96) sarà la volta del prof. Pier Paolo Triani.

Il docente di Pedagogia Generale alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Piacenza (e supervisore dei Servizi Educativi della “Ricerca”) si concentrerà sull’aspetto educativo dei percorsi di recupero e dei progetti di prevenzione del disagio: “La preoccupazione educativa è sempre al centro dei nostri servizi che si propongono di formare, coltivare progetti di vita, ieri come oggi. Ma di cosa abbiamo bisogno per costruire un’identità, quale orientamento, quali strumenti, quali responsabilità dobbiamo assumerci?”. Questa volta l’occasione di confronto è rivolta in particolare a chi ricopre ruoli educativi: genitori, ma anche insegnanti, operatori sociali, allenatori di squadre sportive giovanili.

Il percorso formativo che “La Ricerca” apre alla città si sviluppa in tre fasi: al confronto con personalità di spicco dal punto di vista sociale, culturale, spirituale, seguirà la fase di analisi della realtà centrata sulla lettura attenta dei bisogni, delle emergenze delle persone (adolescenti, giovani, adulti, famiglie). Terzo e ultimo passaggio sarà l’elaborazione di progetti. “Cercheremo – spiega l’associazione – di mettere a frutto le idee, i valori, quel che emerge dall’analisi dei bisogni. Cercheremo di essere generativi, cioè di dare corpo alle idee e ai valori che ci costituiscono, esplorando nuove strade e assumendo anche modi diversi di operare”.

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