Nido “Il giardino di Alice”, corso per l’utilizzo del defibrillatore con Progetto Vita

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“Ogni persona vorrebbe essere oggetto di cura” e “il mondo sarebbe un luogo migliore se tutti noi ci curassimo di più gli uni degli altri”: bastano queste due brevi pennellate della filosofa Nel Noddings per dare voce a un’esperienza che è chiara per ciascuno di noi. La vita ha bisogno di cura. La vita buona è un’azione di cura”.

Così la cooperativa Aurora Domus descrive l’importanza del Nido, visto “prima di tutto come un luogo di cura, centrato sulla cura, di pensieri e azioni di cura, di crescita affettiva, sociale e cognitiva: per i bambini, per gli adulti, per la comunità”. “Per questo il nido part time “ll giardino di Alice” – commenta Aurora Domus, che lo gestisce per il comune di Piacenza – ha avviato, tra gli altri, un percorso di collaborazione con Progetto Vita. Una collaborazione avviata lo scorso anno con la partecipazione dei piccoli del nido, accompagnati dalle educatrici e dai papà alla Partita del cuore: un’occasione di festa per sensibilizzare le famiglie al “prendersi cura gli uni degli altri”.

“Quest’anno – fa sapere la cooperativa – l’equipe del nido ha deciso di proporre alle proprie famiglie e a quelle dei nidi Comunali l’opportunità di partecipare a due percorsi formativi tenuti dagli istruttori di Progetto Vita, il primo per l’utilizzo del defibrillatore e l’altro per apprendere le manovre di disostruzione pediatrica”. “Il 18 febbraio – racconta Aurora Domus -, 30 genitori, nonni e zii si sono messi alla prova con impegno ed interesse riconoscendo l’importanza dell’iniziativa per rendere capillare nella comunità le conoscenze per l’utilizzo del DAE e per il pronto intervento in caso di ostruzione delle vie aeree, un evento fortuito ma potenzialmente pericoloso soprattutto nella fascia 0 3 anni”.

Progetto Vita a Piacenza è stato il primo progetto Europeo di “Defibrillazione Precoce” sul territorio per prevenire la morte improvvisa dovuta ad arresto cardiaco. E’ stato ideato dal Prof. Alessandro Capucci e dalla Dottoressa Daniela Aschieri. Il progetto consiste nella realizzazione di una rete di “defibrillatori semiautomatici ” dislocati in punti strategici della città e della provincia e utilizzati da personale “non sanitario”.

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