Le Rubriche di PiacenzaSera - Le Recensioni CJ

Sanremo 2020, ecco il pagellone. Vince Diodato

Non c’è Festival di Sanremo senza pagellone. Quest’anno Giovanni Battista Menzani addirittura lo ha confezionato prima dell’ultima serata, con tanto di pronostico finale. Chissà se ci ha preso…

Diodato primo, Gabbani secondo, terzi i Pinguini Tattici Nucleari: la classifica finale per una volta rispecchia i giudizi.

Ecco i voti in rigoroso ordine di gradimento.

BUGO+MORGAN 10
Poche balle: ieri sera si è fatta la Storia. Le immagini di Morgan che, dopo aver vomitato insulti su Bugo cambiando il testo a ‘Sincero’ (sincero è stato sincero, eh), lo va a cercare con aria candida dietro il sipario resterà negli annali di Sanremo. Difficile credere alla versione del Bugo ingenuo e tradito dall’amico collega, tuttavia. Forse ha ragione chi dice che lasciarli soli nel camerino per qualche ora non è stata una bella idea… in ogni caso, mentre scriviamo sono ancora in corso le ricerche…
(Ps: su Endrigo molte e pesanti stonature, ma il pezzo in gara è centrato e andrà forte dappertutto; anche in modo imprevedibile, per chi conosce la carriera di Bugo).

DIODATO 9
Premio della critica o della stampa stra-meritato. Bravissimo, con una gran melodia che emoziona. Oltretutto è il preferito di @Ghemon. Outsider?

ELODIE 8,5
L’Andromeda di Mahmood – sempre più matura e personale la sua scrittura – parte piano ma cresce sera dopo sera. Mezzo punto in più per lo stile e l’eleganza di Elodie, e un altro mezzo punto in più perché speriamo che sia lei a vincere.

ANASTASIO 8
Potente e preciso. Mezzo punto in meno per la sospetta somiglianza con gli applausi di Salmo.

LEVANTE 8
Punita oltremisura per la sua (vera o presunta) spocchia dalla Sala Stampa, che la ignora mettendola addirittura dietro a Rita Pavone. Che tristezza.

ACHILLE LAURO 7,5
Dopo l’esibizione travolgente di martedì sera nei panni di San Francesco (!) sembrava tra i favoriti, ma sarà difficile risalire dall’incredibile diciottesimo posto attuale. Stacca nettamente tutti negli ascolti su YouTube e Spotify, con un arrangiamento così tamarro. (Lui e altro dimostrano il percorso del Festival, che adesso è pure più avanti del paese reale).

PINGUINI TATTICI NUCLEARI 7,5
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr! Un divertente e contagioso “Inno allo sfigato”, che poi a tutti noi piacerebbe essere sfigati come Ringo. Su Twitter impazza il verso “I miei amici si sposano alla mia età/io mi incazzo se non indovino all’Eredità”, e ancor più la citazione da How I met your mother.

PIERO PELÙ 7
Pareva cotto, e invece ci sta. Nessuno poi può pareggiare il modo in cui canta quel “mondoooooo” (è piaciuto anche a Matty, giovane star di YouTube e nostro punto di riferimento, che però lo trova un po’ stonatello).

LE VIBRAZIONI 6,5
Hanno indovinato il ritornello più facile e memorabile, e dunque sono indiscutibilmente tra i favoriti; per noi i favoriti numero uno (li vede bene anche lo stesso Matty). Per i geni di @Spinoza quel ‘dov’è dov’è?’ parla di Sarcina che cerca Scamarcio per tutta la casa… cattivissimi.

RANCORE 6,5
La delusione maggiore, per noi: canzone sciapa. Sontuosa invece la cover di Elisa, in compagnia de La Rappresentante di Lista.

FRANCESCO GABBANI 6,5
Furbo o bravo? Certamente una gran faccia di bronzo. ‘Viceversa’ è costruita bene, ma vederlo trionfare per la terza volta sarebbe davvero troppo. Inspiegabilmente primo per la giuria ‘stroboscopica’ (ma da chi è composta? Lasciano fuori Fadi e gli Eugenio tra i giovani…) e ancora più inspiegabilmente secondo per i giornalisti.

MARCO MASINI 6
È da tempo che Masini porta al Festival delle buone canzoni, va detto; poi adesso è più hipster di Moscardelli. Liriche a casaccio, però: la vita flipper, il cuore killer, il mondo open.

IRENE GRANDI 6
La solita tirata dell’io che sono incazzata/o, sono fatta/o così, sono così rock: Vasco sa far di meglio.

JUNIOR CALLY 6-
Tanto tuonò che non piovve. Quante polemiche inutili, da parte sovranista e non solo. Il suo martellante ‘No grazie’ ci accompagnerà per un bel po’.

PAOLO JANNACCI 5,5
Una delle opere meno fortunate del padre Enzo, dice @Spinoza. Ma lui ci prova.

RAPHAEL GUALAZZI 5,5
Stavolta tocca a lui portare sul palco di Sanremo i ritmi latinoamericani. Ma anche basta.

MICHELE ZARRILLO 5
Aria da vecchio crooner dal mestiere consumato. Ma lui è sempre stato vecchio, sempre.

RITA PAVONE 5
Sarebbe stato facile massacrarla, e invece noi vogliamo premiarne la forza e l’entusiasmo. Il suo è un brano grintoso e incazzato che sarebbe scalzato meglio sulla Berte’, ad esempio, ma lei alla fine se la cava. Serve un controllo maggiore sulla dentiera, però.

ENRICO NIGIOTTI 5
Sempre più indecifrabile e tutto sommato anonimo, nonostante la bella faccia.

RICKY 4
Ricky chi?

GIORDANA ANGI 4
Porta a Sanremo il Kpop, dicono. Sarà.

ALBERTO URSO 4
Una volta che Il Volo ha altro da fare, ci si mette Urso. Quegli altri almeno fanno ridere, lui invece passa e va. Nella serata cover si accompagna alla Vanoni versione Joker.

ELETTRA LAMBORGHINI 3
Imbarazzante, e spiace dirlo perché è simpatica e la sua fifa blu al debutto (ormai celebre è il suo tweet: ‘mi sto cacando sotto’) mette tanta tenerezza.

Commenti

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