“Unione montana, quale futuro dopo le dimissioni del presidente Pasquali?”

L’associazione “Comitato terme e Val Trebbia” con una nota manifesta la sua  preocupazione per la situazione venutasi a creare in seno all’Unione montana Valli Trebbia e Luretta con le dimissioni del sindaco di Bobbio da presidente e da consigliere dell’Unione. “In particolare – affermano – questa situazione rischia di compromettere il confronto già avviato riguardo alla conclusione delle indagini geologiche sulla presenza delle acque termali, ma, con lo stato di stress a cui è sottoposta oggi l’Unione, rischia di depotenziare un livello amministrativo necessario per affrontare le tante tematiche che interessano il territorio della montagna”

LA NOTA – L’associazione “Comitato terme e val Trebbia” è impegnata a far chiarezza sulle acque termali, ma su questo obiettivo si è sovrapposta la situazione di stallo dell’Unione. Diventa urgente la seconda domanda: cosa sta succedendo nell’Unione? Sappiamo dalla stampa che il sindaco di Bobbio si è dimesso non solo dalla funzione di presidente, ma anche da consigliere. Una operazione che, se confermata, potrebbe comportare l’uscita del comune di Bobbio dall’Unione.

Su una popolazione totale di 8.396 abitanti, l’eventuale recesso dei 3.572 di Bobbio solleva problemi e considerazioni sull’opportunità, sulla cornice normativa e, soprattutto, sulle ricadute sulla popolazione. La cornice normativa è nel Testo Unico Enti Locali del 2000 e dice che una Unione di comuni può esser costituita anche da due soli comuni, purchè limitrofi. La legge 56/2014 (Delrio) pone come limite demografico minimo i 3mila abitanti. Poi c’è lo Statuto dell’Unione, che norma il recesso volontario con delibera entro aprile, ma con effetti dopo due anni proprio per assicurare un continuum di funzionalità. Dice anche che il Comune che recede perde il diritto a riscuotere i fondi pubblici maturati dall’Unione e su qualsiasi patrimonio e demanio dell’Unione.

A parte il quadro normativo, le conseguenze sui 3.572 abitanti di Bobbio e sugli altri 4.824 aprono domande pesanti. Come verrebbe gestita la rete dei servizi, trasporti e sanità in tutta la valle? Che fine fa l’Osco di Bobbio? E la Casa della Salute? Sono problemi che nessun Comune, nemmeno Bobbio, può gestire come se fossero di competenza solo sua e non di tutta la valle. Nell’incontro con i candidati alla Regione tenutosi a Perino lo scorso 21 gennaio sulle prospettive della montagna, tutti hanno riconosciuto che far squadra è la condizione necessaria per affrontare problemi di area vasta come quelli della valle. Ai sindaci dell’Unione chiediamo di continuare su questa strada.

C’è con l’Unione un confronto aperto da tempo sul recupero della risorsa termale. L’associazione “Comitato Terme e val Trebbia” aspetta ancora dall’Unione una risposta. Ci sono o no acque termali sotto S. Martino? La domanda si ripete da un anno, da quando sono stati resi noti i risultati dell’indagine geologica nella piana di Bobbio, tra la Berlina, le vecchie terme (proprietà privata) il terreno di S.Martino (all’asta) e il rio Foino. Indagine commissionata dall’Unione val Trebbia-Luretta, finanziata dalla Regione, per capire la situazione acque termali. Indagine non ancora conclusa perchè mancano gli ultimi due carotaggi necessari per confermare o meno la presenza di acque termali.

E’ una situazione singolare. Il tribunale di Torino, sotto la cui giurisdizione si trova il terreno, ha dato il permesso di farli. L’Unione dei comuni val Trebbia-Luretta ha deliberato lo scorso agosto la volontà di eseguirli. La Regione (assessorato Ambiente) ha emesso lo scorso ottobre una delibera che apre al finanziamento dei lavori. Il presidente dell’Unione, sindaco Pasquali, afferma invece che quella delibera non prevede fondi. Abbiamo quindi due amministratori che dicono cose opposte sulla stessa delibera. L’associazione “Comitato Terme e val Trebbia” vorrebbe chiarezza e per questo ha chiesto lo scorso dicembre un incontro con l’Unione. Ci sono state le elezioni e tutto si è fermato. Concluse le elezioni il presidente Pasquali si è dimesso e di nuovo tutto si è fermato. Ora ci aspettiamo di esser ricevuti e di avere delle risposte. Come del resto tutte le funzioni dell’Unione non possono restar sospese. Non a lungo.

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