Azioni Amazon sono da comprare? Il parere di EdilBroker.it

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Amazon semplicemente spopola. La creatura di Jeff Bezos è in costante crescita da diversi anni. Ora che il colosso sta guardando a molti altri settore facendo investimenti miliardari sono in tanti a chiedersi se questo porterà a nuovi rialzi oppure se Bezos non stia facendo il passo più lungo della gamba stavolta.

La tematica è talmente scottante che sono tanti i portali che in Italia hanno toccato l’argomento. La crescita dell’azionario statunitense dura ormai con grande costanza da dopo il 2008 e il mondo degli investimenti è in fermento soprattutto intorno a titoli come Amazon: questa crescita prima o poi potrebbe finire. Per capire se effettivamente succederà può far comodo leggere questa: guida di EdilBroker.it per comprare azioni Amazon che tratta l’argomento in maniera approfondita e spiega anche che una delle soluzioni per speculare sugli andamenti dell’azienda è il trading online, possibilità che oggi sembrerebbe aperta a tutti.

I fasti delle azioni Amazon

Amazon (NASDAQ:AMZN) ha visto il suo prezzo delle azioni salire di quasi il 165% negli ultimi tre anni, passando da 825 dollari nel febbraio 2017 a circa 2155 dollari nel febbraio 2020. Questo aumento è stato trainato principalmente da un significativo incremento dei Ricavi e del Margine di utile netto. I guadagni azionari della società sono stati in parte compensati da un multiplo del P/E (Price to Earnings) più basso e da un aumento delle azioni in circolazione.

Si può ripartire l’andamento del prezzo delle azioni di Amazon in quattro fattori: crescita del fatturato, crescita del margine di utile netto, leggero aumento del numero di azioni e riduzione del multiplo P/E. I fattori determinanti comunque sono i seguenti 2:

– Crescita dei ricavi: Amazon ha visto un aumento dei ricavi di 144 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni, con ricavi netti in crescita da 136 miliardi di dollari nel 2016 a 280,5 miliardi di dollari nel 2019. La crescita è dovuta principalmente al segmento Nord America, che rappresenta oltre il 60% del fatturato totale di Amazon. Il segmento Internazionale di Amazon contribuisce per poco più del 25% e i servizi Web, circa il 14% del fatturato totale.

– Aumento dell’utile netto: l’utile netto è passato da 2,4 miliardi di dollari nel 2016 a 11,6 miliardi di dollari nel 2019. Il margine di utile netto ha raggiunto il 4,3% nel 2018, principalmente grazie a una migliore aliquota fiscale effettiva. Il margine è sceso leggermente al 4,1% nel 2019. Anche le spese totali in % delle entrate hanno registrato un calo costante negli anni, passando dal 98,3% nel 2016 al 95,7% nel 2018. Nel 2019 si è registrato un lieve aumento al 95,9%.

Ovviamente anche Amazon sta sentendo gli impatti del Coronavirus ed è sceso bruscamente con ampi benchmark lunedì, portando un calo di due giorni al 6,6%, mentre è sceso sotto i massimi del 2018 e del 2019 in un potenziale breakout fallito. La media mobile esponenziale a 50 giorni (EMA) vicina ai 1.950 dollari segna il punto di inflessione principale, con un robusto rimbalzo a quel livello che ha la capacità di raggiungere il massimo storico della scorsa settimana, mentre altri problemi in campo internazionale farebbero scattare ogni sorta di segnali di vendita che potrebbero segnare un calo importante.

Il titolo è sceso in concomitanza con il mercato in calo, ma venti contrari più specifici potrebbero aver contribuito alla flessione. Alcuni retailer stanno segnalando interruzioni della “supply chain” asiatica come conseguenza dell’epidemia di coronavirus, aumentando il potenziale di prezzi più alti o margini più bassi nel primo trimestre. Inoltre, il flusso di notizie negative potrebbe avere un impatto distruttivo sul sentimento dei consumatori, traducendosi potenzialmente in un calo delle vendite. Il 2020 potrebbe quindi rivelarsi un anno difficile anche per Amazon.

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