Coldiretti Piacenza “Aumentata la domanda di prodotti a km zero”

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Un aumento degli acquisti di frutta e verdura pari a circa il 20% si è verificato nei mercati contadini di Campagna Amica nella prima settimana di marzo rispetto allo stesso periodo del mese precedente.

È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti sulla spesa dell’emergenza Coronavirus sulla base delle indicazioni della Fondazione Campagna Amica in mercati e fattorie lungo tutta la Penisola. “A Piacenza – dichiara la sezione locale di Coldiretti -, dove il mercato contadino prosegue nel rispetto delle misure vigenti (in particolare la distanza di sicurezza interpersonale) il lunedì e il venerdì mattina in piazza Duomo, le aziende di Campagna Amica hanno visto aumentare la domanda dei prodotti a km zero, come latte, formaggi, miele, vino e trasformati. A spingere gli acquisti è sicuramente il clima di incertezza riguardo la diffusione del contagio che spinge a fare provviste più abbondanti ma anche la tendenza a consumare cibi ricchi di fibre e vitamine che aiutano il corpo umano a rafforzare le difese immunitarie, come consigliato da molti medici e ricercatori”.

“Secondo Fabrizio Pregliasco – riporta Coldiretti -, virologo dell’Università degli Studi Milano “la miglior alimentazione per il nostro organismo, quella che più potrebbe aiutarlo ad affrontare un’infezione da coronavirus, è quella mediterranea. Consiglio di consumare alimenti ricchi di vitamina B e C, e oligominerali, come lo zinco”.

“I rifornimenti alimentari sono dunque garantiti in tutte le aree del Paese nei mercati e nei supermercati dove – sottolinea il presidente di Coldiretti Piacenza Marco Crotti – occorre evitare inutili accaparramenti che favoriscono solo le speculazioni”. “Su sollecitazioni Coldiretti sono stati pubblicati i chiarimenti al Dpcm sul trasporto merci e sul lavoro necessari a dare continuità alle attività produttive nelle campagne dove vanno seguiti i cicli stagionali, dalla semina alla raccolta e garantita la cura delle piante e l’assistenza e l’alimentazione degli animali allevati nelle stalle, ma anche la trasformazione industriale e le consegne per la distribuzione commerciale” – ha affermato il presidente, che sottolinea “l’importanza di un monitoraggio continuo delle misure adottate per non compromettere la mobilità di merci e persone necessarie all’attività produttiva, nel rispetto delle norme di sicurezza”.

“La nota esplicativa al Dpcm chiarisce infatti – precisa la Coldiretti – che “le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati dalla delimitazione. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”.

“Anche la produzione alimentare – conclude l’associazione – può procedere regolarmente nei territori delimitati dal nuovo Decreto, un’area che garantisce l’approvvigionamento sui mercati nazionali ed esteri con la produzione di circa 1/3 del Made in Italy agroalimentare, dal latte alla carne, dai formaggi ai salumi, dal riso alla pasta, dalla frutta alla verdura fino al vino e alle conserve di pomodoro. Un territorio dove – conclude la Coldiretti – si concentra il maggior valore della produzione nazionale alimentare di qualità (Dop/Igp)”.

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