“Garantire sicurezza dei lavoratori” SiCobas proclama lo stato di agitazione

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Emergenza coronavirus, il Sindacato Intercategoriale Cobas proclama lo stato di agitazione nazionale con effetto immediato per tutte le categorie, e chiede urgentemente la convocazione di un tavolo ad hoc con il Governo e il Ministero del lavoro.

La comunicazione – fa sapere il sindacato – è stata inviata anche alle oltre 70 aziende e cooperative della logistica piacentina. “In migliaia di aziende – affermano – si è prodotta una situazione oramai insostenibile. In assenza del benchè minimo provvedimento per limitare i rischi di contagi sui luoghi di lavoro, dappertutto la gestione dell’emergenza e la valutazione delle misure da adottare viene di fatto lasciata alla discrezionalità e al libero arbitrio delle parti datoriali. Mentre alcune aziende provvedono alla chiusura delle attività e altre le sospendono per consentire almeno le attività di sanificazione dei locali e degli impianti, nella maggioranza dei casi la situazione è completamente fuori controllo: nessuna misura di prevenzione viene adottata e in conseguenza di ciò si diffonde ovunque un sentimento di ansia, panico e confusione tra i lavoratori”.

Il sindacato chiede al Governo di “varare un decreto che faccia chiarezza sui seguenti punti: sanificazione obbligatoria di tutti i locali, i mezzi e le attrezzature delle aziende pubbliche e pri- vate che restano in attività; varo di un regolamento cogente con tutte le indicazioni e le misure necessarie in termini di prevenzione dei contagi, ivi compresa l’obbligatorietà dell’adozione di guanti, mascherine e indumenti protettivi in tutte le aziende; divieto assoluto di licenziamento per motivi economici causati dal Coronavirus; 
divieto di comminare provvedimenti disciplinari per assenze o rallentamenti delle attività dovute direttamente o indirettamente all’epidemia; 
una moratoria generalizzata su mutui e sfratti; 
congedi parentali straordinari al 100% della retribuzione; 
fermo immediato delle attività nelle aziende in cui non vengono adottate o in cui è oggettivamente impossibile adottare le misure di prevenzione dei contagi; 
garanzia del salario al 100% per tutti i lavoratori indipendentemente dall’impatto economico dell’epidemia sulle attività aziendali”.

RACCOLTA DISPOSITIVI DI PROTEZIONE – Sempre il SiCobas fa sapere dell’arrivo degli stock di dispositivi di protezione che sabato verranno consegnati alla Croce Rossa Italiana di Piacenza. “Il nostro – precisano – non è solo assistenzialismo. Vogliamo prima di tutto renderci utili per chi, come nel caso della Croce Rossa, sta combattendo in prima fila, come fa sempre, per la nostra salute. Ma vogliamo anche rilanciare la battaglia per rifinanziare la sanità pubblica tagliando le spese militari e smettendo di favorire la sanità privata; garantire la sicurezza su tutti i luoghi di lavoro, a carico dei datori e non costringendo le lavoratrici e i lavoratori al ricatto fra salute/cura dei figli e salario; arrivare subito a misure di indulto e amnistia per i carcerati, a partire da chi è in carcere per aver preso parte a lotte sociali in favore del diritto alla casa, alla difesa dell’ambiente e del lavoro degno”.

“Si tratta – concludono – di un intervento concreto (permesso dalla generosità della classe operaia piacentina, che ha finanziato l’acquisto) ma anche elaborazione politica. Le due cose, ora più che mai, devono stare insieme!”.

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