I servizi educativi al tempo del coronavirus, gli esempi di Confcooperative “Tutti assieme, anche se distanti”

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La grave situazione di emergenza legata al Coronavirus ha imposto la chiusura, fra gli altri, di tutti i centri educativi, scolastici, assistenziali e sociali. Un grave danno per le strutture ed i loro dipendenti, un grave danno per le famiglie che non possono fruire di servizi essenziali; uno sforzo immane che però tutti stanno facendo al fine di debellare l’epidemia che ci sta affliggendo.

Il mondo cooperativo che, in massima parte gestisce le strutture sopracitate – sottolinea Confcooperative Piacenza -, non ha per questo rinunciato a svolgere il proprio compito; pur con le strutture chiuse, pur senza poter incontrare i propri piccoli o grandi frequentatori, da casa e volontariamente, molti educatori hanno attivato modalità per rimanere in contatto coni propri utenti. L’attenzione, la vicinanza, la condivisione che lega gli operatori ai loro anziani, disabili, bambini, ragazzi…è più forte del Coronavirus! Sono tantissimi i video che salutano i bimbi, propongono attività, mandano baci e abbracci. Non si smette di essere cooperatori anche se sospesi dal lavoro, non si può rinnegare la propria spinta emozionale e motivazionale”.

“L’emergenza – aggiungono – ha infatti pesantemente stravolto la nostra vita, ma ha anche fatto affiorare una capacità di affrontare assieme le avversità, grazie alla tecnologia da un lato, ma soprattutto grazie alla volontà ed alla ferrea determinazione di non abdicare, ognuno, alle proprie responsabilità. Una società è tale se non si abbandona al disfattismo, non smette di reagire ai cambiamenti e, soprattutto, non lascia indietro nessuno. E così sono tante le iniziative che nella nostra provincia i lavoratori delle cooperative sociali hanno intrapreso in quello che è diventato il loro “tempo libero” in queste pesanti settimane di ‘separazione forzata’”.

Ne è un esempio il Centro Diurno di Podenzano, gestito dalla Cooperativa Aurora Domus, che come gli altri si è fermato dal 26 febbraio scorso per contrastare la diffusione del covid-19. Pur aderendo alla campagna #iorestoacasa non è mai mancato il contatto telefonico o video con le persone che frequentavano il centro. Ogni giorno gli educatori si dividono le chiamate alle famiglie e ai ragazzi per un saluto, una battuta. Con i più ‘social’ si organizzano video-chiamate di gruppo su WhatsApp dando così la possibilità anche ai ragazzi di rivedersi e comunicare tra di loro in questo momento difficile. Lo stesso accade al nido “Albero delle Fragole”, di Pianello, sempre gestito dalla cooperativa Aurora Domus.

“La chiusura improvvisa dei servizi – ci spiega l’educatrice Annalisa Panigazzi – ci ha fatto come ‘evaporare’ dalla quotidianità dei bambini e delle loro famiglie, senza neanche il tempo per spiegare e salutare. Questo aspetto ci ha fatto molto riflettere; il nostro lavoro si fonda sulla relazione, ciò che siamo con i bambini è ancora più importante di ciò che facciamo con loro. Per questo motivo abbiamo scelto, come tante altre realtà della cooperazione, di essere d’aiuto alle famiglie dimostrando responsabilità e passione per il nostro lavoro. Attraverso audio di saluto e letture animate cerchiamo di donare piccoli momenti di serenità, di scambio e condivisione attiva.” Anche la Biblioteca per bambini fino ai 6 anni “Elefante che legge” è gestita da Aurora Domus per il Comune di Piacenza. Quotidianamente, sul proprio profilo facebook viene pubblicato un videoracconto di un albo illustrato. Sono così partite videoletture di fiabe postate sullo stesso sito anche da parte degli utenti: come fare? “Prendete uno smartphone – ci dicono i responsabili – e filmatevi mentre leggete un libro come fareste ai vostri bimbi, poi pubblicatelo sulla nostra pagina facebook con gli hashtag #leggeresempre; #tuttoandrábene”.

Ugualmente, presso l’Istituto S. Eufemia gestito dalla Cooperativa Sociale Sfinge, fervono le iniziative. Le maestre della scuola dell’infanzia mantengono un filo diretto con bambini e famiglie; tramite chat caricano video di saluti, letture, attività laboratoriali o video-ricette eseguite in diretta. I bambini sono stati invitati a tenere un diario, attraverso disegni o oggetti che raccontino la loro quotidianità; pensieri, giochi, disegni o brevi video delle attività dei bambini vengono altresì caricati dai genitori per poterli condividere con i compagni, mantenendo il senso di appartenenza al gruppo. Presso la scuola primaria ogni team di classe ha individuato le piattaforme maggiormente compatibili con le dotazioni famigliari per trasmettere audio/video-lezioni, schede per esercitazioni o studio; si realizzano poi anche contatti individuali con le famiglie. Per aiutare i tanti genitori impegnati sul fronte sanitario sono nate manifestazioni di solidarietà, con persone che aiutano a distanza i bambini i cui familiari hanno carichi professionali così impegnativi e faticosi.

Anche nella cooperativa Eureka alcuni educatori hanno attivato gruppi di WhatsApp per i bambini e genitori della scuola elementare per proporre giochi, attività, laboratori, concorsi fotografici. È un aiuto per esorcizzare la paura, per comunicare la propria vicinanza, per testimoniare un esserci al di là delle costrizioni e del lavoro. Gli educatori singolarmente contattano i ragazzi per un saluto e per chiedere i loro bisogni, a volte riescono a dare qualche suggerimento per i compiti; è utile sentire la vicinanza delle figure educative di riferimento. Nel settore infanzia a turno, spontaneamente, gli educatori attraverso il video entrano nelle case per proporre una lettura, oppure intonano canzoni che i bambini conoscono molto bene.

La cooperativa Oltre ha scelto di costruire tramite WhatsApp (che per ora risulta essere lo strumento con maggior diffusione e facilità di utilizzo tra i ragazzi) la versione virtuale di ciascuno dei propri Centri Educativi. Gli educatori, in un orario stabilito, attivano una chat con pubblicazione di contenuti in forma scritta, vocale o di video per condividere i vissuti di questi giorni difficili. “Non facciamo supporto alla didattica a distanza – ci dicono i responsabili – crediamo sia necessario per i ragazzi ritrovare un luogo, ancorchè virtuale, in cui al centro ci siano loro, i loro vissuti, le loro paure. Per i più piccolini (elementari), abbiamo creato un gruppo con i numeri dei genitori, ai quali forniamo strumenti da condividere con i loro figli in questi giorni di vita strettamente famigliare”.

Casa Morgana, infine, quotidianamente pubblica sulle proprie pagine facebook gli scambi che hanno con i propri utenti sotto lo slogan “Casa Morgana resta a casa… con voi!” ed è in questa ottica diventato più attuale che mai il cortometraggio “Una mano lava l’altra” realizzato con i Clown Dottori nel 2017 nell’ambito della campagna di sensibilizzazione sull’igiene delle mani promossa dall’AUSL di Piacenza. Una nota infine di colore, se vogliamo; per alleviare i danni che il clima di ansia sta creando in grandi e piccini la cooperativa ha attivato un servizio di assistenza via telefono o video; si chiama Completa-Mente e mira a dare supporto all’organizzazione delle attività dei ragazzi, gestire al meglio comportamenti difficili e comunicare in modo efficace con i propri figli rispetto all’emergenza Coronavirus.

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