Il Pronto Soccorso “respira”: “Dimezzate le polmoniti, ma non abbassiamo la guardia”

Si allenta la pressione sul Pronto Soccorso dell’ospedale di Piacenza e anche il personale sanitario può tornare a fiatare.

“E’ merito dell’impegno di tutti quei cittadini che hanno rispettato i divieti e le prescrizioni, devono sapere che facendo così non si sono soltanto protetti, ma hanno salvato vite umane”. A parlare è il primario del Pronto Soccorso Andrea Magnacavallo, che dopo settimane di completa “immersione” nell’emergenza da coronavirus, riemerge per lanciare un messaggio importante: “La situazione sta migliorando, ma proprio per questo non bisogna allentare le misure di distanziamento sociale che hanno frenato il contagio”.

pronto soccorso Piacenza

“Il nostro è un punto di osservazione privilegiato e speciale – sottolinea – perchè non vediamo il contagio ma la sua manifestazione più grave, quella delle polmoniti. Abbiamo osservato negli ultimi giorni un calo del 50-60 % dei casi rispetto alla metà marzo quando si è realizzato il picco di ricoveri”. Oggi anche i locali del Pronto Soccorso di Piacenza appaiono diversi, non più congestionati e il personale ha potuto beneficiare della prima tregua dopo settimane senza stop. “Abbiamo iniziato ad avere i primi risultati positivi dopo circa due settimane – aggiunge Magnacavallo – dall’introduzione delle misure più restrittive, è la dimostrazione che funzionano.

Tra il 10 e il 20 marzo abbiamo registrato fino a 60 casi di polmonite al giorno, oggi ci attestiamo sui 25-30. Per circa un mese il Pronto Soccorso ha operato al limite della sostenibilità, con una parte del personale che si è ammalato o è dovuto andare in quarantena, oggi fortunatamente possiamo tirare un po’ il fiato”. “Ma questo segnale non deve ancora far cambiare nulla – conclude – rispetto a quello che stiamo facendo nella vita di ognuno di noi, andiamo avanti senza pensare che sia finita, quello che sta accadendo ci deve incoraggiare a non mollare”.

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