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Piccola guida musicale contro la noia (dirette web e altro)

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Tutti a casa, dunque, e non sappiamo fino a quando. Le giornate ci sembrano lunghe e apparentemente senza senso, e così siamo tutti alla ricerca di antidoti contro la noia.

La musica, ad esempio (non è un caso che proprio venerdì 13 marzo gli italiani si sono dati appuntamento alle 18 sui balconi e sulle terrazze dei loro appartamenti per un grande e cacofonico concerto, una sorta di grido di dolore collettivo e – insieme – un canto di speranza).

Ci sono, in primo luogo, le dirette Instagram, che ormai impazzano da alcuni giorni: è quasi impossibile districarsi tra tutti gli appuntamenti che si accavallano l’un l’altro, pare proprio che le star della nostra musica ci abbiano preso gusto. Noi oggi abbiamo scelto quella di Vasco Brondi (si collega tutti i giorni alle ore 18.30), che ha eseguito per voce e chitarra alcuni brani del repertorio delle Luci della Centrale Elettrica (“La terra l’Emilia la luna”, “Quando tornerai dall’estero”) e poi ha letto poesie e consigliato libri (tra i quali un’autobiografia di Gandhi: “La storia dei miei esperimenti con la verità”), e quella di Ghemon (19.30 circa) che, elegante e sbarbato (lui – che in passato ha lottato contro la depressione – ci sconsiglia di rimanere tutto in giorno in pigiama), ha cantato un paio di canzoni e in un vortice di cazzeggio sempre più spinto ha dialogato con i suoi ospiti, Anna Foglietta e uno dei leader dei Jackal (il tipo con la barba). Peccato per la connessione, piuttosto balbettante.

IL CALENDARIO DEI CONCERTI ONLINE DA ROCKOL

Ma su twitter abbiamo recuperato un’intensa esecuzione di “Rapide”, l’ultimo singolo di Mahmood, o Diodato accompagnato da Rodrigo D’Erasmo. Tra le cose a cui si può anche rinunciare, il tentativo un po’ goffo di Tommaso Paradiso (ex Thegiornalisti) e di Calcutta di scrivere una canzone in diretta, ognuno a casa sua: un’impresa tutt’altro che facile, per la verità.

Ma c’è chi fa peggio: Ghali rompe lo schermo dell’iPhone facendolo cadere durante il collegamento. E poi c’è chi sale in cattedra: Alex Britti, addirittura, da lezioni di chitarra. Il giornalista Luca De Gennaro, invece, ci racconta la storia del rock a puntate; venerdì è toccato ai Who e al loro capolavoro “Tommy”, sabato 14 lectio magistralis sui Talking Heads (con Claudio Coccoluto), mentre nei prossimi giorni sarà il turno di Clash e di Beastie Boys (con Frankie Hi-nrg).

Ma non c’è solo Instagram. Dal 9 di marzo il sito di Rockol ci regala delle autentiche chicche. Per compensarci della sospensione – decisa dalle autorità – di tutti i concerti e di tutti gli eventi musicali, offre a tutti una serie di live che hanno fatto la storia; i Radiohead al Lollapalooza dei Chicago (2016), ad esempio. Da non perdere, soprattutto, è l’esibizione di Nick Cave & The Bad Seeds al Paradiso di Amsterdam (1992), audio discreto e immagini abbastanza nitide, che si apre con la seminale “The mercy seat” e si chiude con una “The weeping son” a due con Blixa Bargeld.

Le immagini sono messe a disposizione gratuitamente, con la preghiera di devolvere 2 euro via sms al fondo aperto dalla NazionaleCantanti per la lotta al COVID-19 (al numero 45527, hashtag #iosuonodacasa). Sullo stesso sito, potete anche curiosare tra i filmati tratti dall’ultimo Lucca Summer Festival (gli Elbow, o i New Order in un tributo ai Joy Division) o dalla recente serata al Germi dedicata a Springsteen, con Agnelli che interpreta “The river” e “Atlantic City”.

Infine, c’è sempre la possibilità di ascoltare la musica, più semplicemente. Tra le tante uscite di questo primo scorcio dell’anno – Grimes e Caribou, Ben Watt e King Krule; di alcuni vi abbiamo già parlato – ci sono due attesi Unplugged, ovvero quello di Courtney Barnett, che ci regala anche una cover da Leonard Cohen (“So long, Marianne), e quello di Liam Gallagher: le sue versioni acustiche di “Cast no shadow” e “Stand by me” vi saranno di grande conforto in questa vostra prima esperienza ai domiciliari, oltre a far aumentare i rimpianti sulla fine degli Oasis.

La rivista Rolling Stone, infine, propone nella sua edizione on line una bella playlist di canzoni italiane ambientate in una casa: tra le altre, “Casa mia” di Dente, “Casalingo” di Bugo e la profetica (si fa per dire) “Restiamo in casa” di Colapesce.

Giovanni Battista Menzani

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