Trasporto pubblico, i sindacati al prefetto “Misure Seta non sufficienti”

Coronavirus: le organizzazioni sindacali del trasporto pubblico di Piacenza – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl Autoferr. – scrivono al prefetto Maurizio Falco, invitandolo a sollecitare Seta nell’adozione delle nuove misure contenitive del coronavirus previste dal decreto dell’8 marzo.

“Stante la gravissima situazione a causa del contagio Covid 19 – si legge in una nota congiunta – abbiamo chiesto a Seta e alle aziende ad essa in subapallto, di adeguarsi alle misure preventive convenzionali a tutela del proprio personale e dei trasportati, già adottate da tante altre aziende di TPL. In accoglimento alle istanze sindacali, Seta ha posto in essere alcune misure preventive quali la chiusura della porta anteriore con la salita e discesa dei passeggeri dalla porta centrale e posteriore, la disinfestazione dei mezzi, la sospensione della vendita dei biglietti a bordo”.

“Rammentando – aggiungono i sindacati – che il TPL viene considerato servizio essenziale e pertanto deve essere garantito anche in queste drammatiche situazioni, riteniamo che le misure adottate da Seta non sono sufficienti e in linea ai disposti del DPCM 08 marzo 2020. I motivi esplicati a seguito sono stati segnalati senza essere stati recepiti dalla società: conseguentemente si chiede al Prefetto di ordinare a Seta e a sua cura a caduta alle aziende in sub concessione ad essa, di ottemperare al DPCM 08 marzo 20220 adottando misure già intraprese da tante altre aziende di TPL, quali:

– Installare sui mezzi in servizio una catenella plastificata/nastro in modo da isolare la prima fila di sedili e il posto guida impedendo ai passeggeri di avvicinare il conducente, unitamente all’avviso affisso alla porta anteriore che rimane chiusa e all’interno del bus, dove si invita l’utenza a rifornirsi dei biglietti a terra essendo sospesa la vendita a bordo. Questo in quanto l’obliteratrice nella parte anteriore dei mezzi a fianco all’autista non consente il rispetto della distanza minima di sicurezza di un metro prevista dal decreto medesimo;

– Nell’impossibilità di raggiungere l’obliteratrice, il viaggiatore dovrà validare il documento di viaggio di corsa semplice riportando sullo stesso a penna, il giorno e la corsa del servizio utilizzato;

– Disporre di occupare massimo 2 posti per fila di sedili (uno a destra e uno a sinistra, rispetto al passaggio centrale) preferibilmente a posizioni alternate fino alla capienza massima del 50% dei posti a sedere disponibili Segnaliamo che l’adozione delle misure aggiuntive richieste per la limitazione del contagio sono state adottate dalle aziende di TPL del Lodigiano, di Cremona di Pavia, di Parma, di Genova, di Bari e di altre città del sud che nemmeno fanno parte della zona rossa”.

“Rammentando – concludono le sigle sindacali nella lettera al prefetto – che le misure adottate dal DPCM 08 marzo 2020 per la parte della distanza minima di sicurezza non sono interpretabili e qualsiasi scusante di fronte al rischio di contagio e conseguenze peggiori risulta inaccettabile, rimaniamo in attesa di un sollecito riscontro e porgiamo distinti saluti”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.