Venturi “Potenzieremo l’attività di esecuzione dei tamponi, secondo le linee dell’Oms”

Più informazioni su

“Domani presenteremo al presidente della Regione Stefano Bonaccini un piano di potenziamento dell’attività di tamponi, per seguire le nuove indicazioni Oms mirate alla ricerca di persone positive e asintomatiche”.

Lo ha annunciato il commissario ad acta Sergio Venturi, durante la quotidiana diretta Facebook (sulla pagina della Regione Emilia Romagna) mirata a fornire gli aggiornamenti sull’emergenza sanitaria legata al coronavirus. “Questo piano – ha detto – prevederà che si facciano tamponi a tutti i dipendenti e convenzionati del servizio sanitario nazionale. Partiremo da lì, e partiremo anche con un piano più complessivo di ricerca del virus nelle persone e nei contatti. Sarà diversificato per le province, perché le esigenze sono diverse e ci troviamo tra due estremi, Piacenza e Ferrara (dove i casi sono ancora pochi, ndr). Necessariamente andremo per step, per gradi. Stiamo facendo un piano dinamico, che cambia giorno per giorno. Però l’essenziale è che attraverso le nuove metodiche, anche di diagnosi rapida, saremo in grado di fare molti più tamponi di quelli che stiamo facendo oggi”.

“Non è tanto una questione di cura – ha aggiunto -: ci cambia poco sapere che una persona sia positiva o meno, se ha determinati sintomi. I sanitari sono in grado di capire se c’è il covid 19 anche solo visitando una persona, senza fare il tampone. Però lo facciamo perché abbiamo bisogno che soprattutto gli operatori del servizio sanitario, e non solo, siano tranquilli nello svolgere il loro lavoro “.

Rispetto al numero dei decessi, complessivamente 50 nella sola giornata di oggi 17 marzo, il commissario Venturi chiarisce che “oggi noi raccontiamo la situazione di 2 settimane fa, quando ci sono stati i contagi. Raccontiamo il passato, la forza e la sicurezza che vi dobbiamo dare è quello di raccontare il futuro. Noi ci aspettiamo alla fine di questa settimana, inizio della prossima, di vedere i risultati delle limitazioni introdotte. Per questo vi invito a stare in casa, per questo uso tanta enfasi: abbiamo bisogno che li rispettiate. Ma anche quando avremo superato il picco dell’infezione, ci saranno sempre morti. Il nostro auspicio è che, rispettando le imitazioni, la nuova crescita sia inferiore a quella di prima”.

In merito poi allo sfogo di ieri, diventato virale, Venturi ha chiarito che “l’uscita con il cane non è vietata, è una necessità. Uscite in bicicletta vanno bene, se la usate per andare a fare la spesa. Certo se facciamo un plotone di 25 atleti che si respirano addosso, non è il momento, così. Le corsette sono un dovere per chi sta male, ad esempio per chi soffre di diabete e deve fare attività fisica. Ma consiglio di farla fuori dai luoghi affollati, perché non si fa del male a nessuno e non si rischia di essere contagiati”.

“Riguardo al vaccino, visto che non saranno necessari solo pochi mesi, questo sarà disponibile per tutti. Certo si inizierà con chi è a rischio, soffre di patologie particolari – dice Venturi -. Ma sarà disponibile per tutti, perché noi siamo un servizio pubblico e universale. Non lo faremo soltanto per chi può, come accade in altri paesi del mondo dove si deve tirare fuori la carta di credito anche se ti viene un infarto. Da noi non funziona così: le cure sono uguali per tutti”. “Rispetto a chi fa dell’ironia e dice che quelli che forniamo non sono dati attendibili, ricordo che in questa battaglia abbiamo bisogno della collaborazione di tutti; io non ho interessi da difendere se non quelli della comunità in cui vivo, per la quale ho deciso da semplice pensionato di mettermi a disposizione nonostante potessi farne a meno e passare queste giornate in modo diverso”.

LA NOTA STAMPA DELLA REGIONE 

Un piano di potenziamento del numero dei tamponi, per seguire le nuove indicazioni dell’Oms e per ricercare persone positive anche fra coloro che non hanno sintomi.
Lo ha annunciato il commissario regionale per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, nel consueto appuntamento quotidiano sulla pagina Facebook della Regione Emilia-Romagna.
“Faremo molti più test su tutti i cittadini- ha spiegato Venturi- e partiremo da i dipendenti del Servizio sanitario regionale e dagli operatori sanitari del privato convenzionato, per ricercare persone contagiate asintomatiche, ed estendere la ricerca anche tra i loro contatti”.
Il Piano, diversificato per province, verrà presentato al presidente Stefano Bonaccini già domani.
“Con le nuove metodiche di diagnosi rapida- ha aggiunto Venturi– saremo in grado di fare molti più tamponi. Lo abbiamo deciso per seguire le nuove indicazioni dell’Oms e per creare le condizioni affinchè gli operatori sanitari possano essere il più tranquilli possibile nell’ svolgimento del loro lavoro”.
A Piacenza, ha poi informato, oggi c’è stato il sopralluogo con i vertici militare per stabilire dove collocare l’ospedale da campo, che andremo a collocare nei pressi dell’ospedale, con circa 40 letti con letti di terapia intensiva.
Altro tema di grande attualità è quello dei ventilatori: “La notizia – ha sottolineato- è che, mutuando dall’esperienza lombarda, stiamo moltiplicando i ventilatori polmonari per la terapia intensiva. In pratica- spiega Venturi- ad ogni ventilatore riusciamo a collegare fino a quattro circuiti e quindi a ventilare due persone e presto arriveremo a quattro”.
E anche sul versante del personale della sanità, c’è una buona notizia: “Dopodomani avremo 44 nuovi infermieri, laureati on line dall’Università di Modena e Reggio Emilia, sono 44 professionisti che andranno ad arricchire le dotazioni delle aziende sanitarie per poter affrontare questa situazione. E questa sera voglio ringraziare anche la categoria degli addetti alla sanificazione e alla pulizia, anche dei nostri ospedali, e gli operai che lavorano nelle nostre fabbriche, per lo straordinario lavoro che stanno facendo”.
“Agli infermieri e ai medici ogni giorno si prendono dei rischi che salvano la vita- ha aggiunto Venturi– vorrei dire che non avete idea di quante persone vi vogliono bene e vi fanno forza e vi danno il coraggio di continuare ad andare avanti. Fare il medico e fare l’infermiere è uno dei lavori più belli, perché si aiutano gli altri. Siamo emiliano-romagnoli e insieme abbiamo una grandissima forza. E siamo una comunità, lo dimostrano anche i tanti volontari, che ringrazio, che mettono a disposizione il proprio tempo libero”.
“Sono sicuro che ce la faremo- ha concluso- siamo tenaci e ne abbiamo affrontate tante, e riusciremo a farcela anche questa volta”.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Scritto da MG

    Al di la’ di quello che dice il dottor Venturi (con una certa saccenza, inopportuna) la carenza di informazioni ai cittadini da parte delle istituzioni è evidente. Prima si diceva l’età dei deceduti ora non più. Probabilmente perché si è abbassata l’età media. Ma dalle persone che sono in ospedale questo si viene a sapere. Inoltre i cittadini vedono deceduti che praticamente sono stati portati alla fine dalla malattia in casa e il soccorso serve solo a portarli a morire in ospedale dopo poche ore o giorni. Quanti sono quelli che arrivano alla morte praticamente in casa? E probabilmente l’età si abbassa sempre di più. E bastano solo un paio di settimane per essere stroncati. Non serve il tampone (anche se è un bene farli) per sapere chi è a casa in queste condizioni. I medici di base e i punti di contatto lo sanno. I cittadini si sono rivolti a loro. Se si riuscisse a ricoverarli per tempo e a trattarli forse una parte si potrebbero salvare (Il medico di Napoli ci ha detto che è una malattia da trattare per tempo). Da Bergamo e la Lombardia i medici e le autorità ci dicono sinceramente che la situazione è questa e con le strutture e le forze in campo fanno fatica ad affrontare questa situazione con carenza di materiale e persone. Qui a Piacenza, che dovrebbe essere il problema numero 1 della regione, da punto di vista della gravità dell’intervento che avrebbe bisogno una presenza commissariale locale (!!! Ma ieri sera il TG Regionale non ha neppure fatto il servizio da Piacenza, ma si fermano a Parma.) ci parlano di tamponi OMS e tabellina sintetica morti deceduti. E mancano le mascherine a chi va a lavorare in ospedale (se le deve portare da casa, in qualche modo) Chiedo alle autorità: fate di tutto per intervenire per tempo sulla gente a casa con la febbre. E’ vitale. Altrimenti fra un po’ arriveranno negli obitori anche i 40, 30 e 20-nni. Mi si può dire che la situazione non è questa e che sono poco informato e c’è chi se ne occupa. Forse è vero (e lo spero), ma è proprio una precisa e completa informazione ai cittadini (che vedono la gente morire) che manca. Aspettiamo il bollettino dei 3 numeri di oggi.