Bonaccini “Ripartenza sicura ma determinata. Tutela salute resta al primo posto”

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Bologna – “Da ieri hanno potuto riprendere la propria attività le aziende più esposte sui mercati internazionali, oltre che i cantieri pubblici. E’ la proposta avanzata dall’Emilia-Romagna 10 giorni fa e portata alla condivisione nella Cabina di regia nazionale. Una via libera per il quale ringrazio il presidente del Consiglio, Conte, anche per la collaborazione costante portata avanti in queste settimane. Sempre con spirito di leale collaborazione, chiediamo ora di poter ragionare nello stesso modo, preparando le condizioni di distanziamento e sicurezza per far partire un altro pezzo di commercio e di servizi non appena sia possibile”.

Lo ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante l’informativa sull’emergenza Coronavirus oggi in Assemblea legislativa regionale, riunita in seduta telematica. Nella sua relazione, ha ripercorso le principali tappe dell’emergenza nell’ultimo mese, le quattro settimane trascorse dalla informativa all’Aula, con la Regione che “non si è sottratta nel momento della necessità ad assumere le misure più difficili” per contrastare la pandemia.  Anche per questo – ora che la curva del contagio ripiega, la saturazione dei posti letto si abbassa,il numero dei guariti ha superato quello dei nuovi positivi e i casi attivi hanno iniziato a scendere – Bonaccini ha rivendicato la linearità della sua proposta al Governo per una “ripartenza sicura, mettendo sempre davanti la tutela della salute, ma determinata”. E per quanto riguarda le date ipotizzate per settori quali commercio, servizi, cultura, sport e turismo, ha detto di volerle considerarle prudenziali: “Se è giusto dire che se i dati peggiorano bisogna chiudere, allora è altrettanto ragionevole prospettare che in caso contrario si possa anticipare”.

Da parte propria, l’Emilia-Romagna non è stata con le mani in mano e ha lavorato con un percorso condiviso all’interno del tavolo del Patto per il Lavoro regionale, insediando tavoli provinciali e di settore sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Un confronto allargato ai parlamentari eletti in Emilia-Romagna, ai Gruppi consiliari, agli amministratori locali, alle rappresentanze sociali, alle imprese, ai singoli cittadini. Altro tema posto importante, quello degli aiuti alle famiglie, perché “se le persone tornano a lavorare i bambini non possono stare da soli”.  Indispensabile dunque organizzare e potenziare i centri estivi, ma anche dare certezze per il prossimo anno scolastico.

Nella ripartenza, la leva cruciale per la crescita sarà quella degli investimenti pubblici: l’Emilia-Romagna può contare su quasi 14 miliardi di euro nel triennio 2020-2022, fondi in gran parte pubblici ai quali aggiungere i cofinanziamenti privati, quasi il 10% del Pil regionale. Dalla sanità all’edilizia scolastica, dalla mobilità al sostegno alle imprese, dall’efficientamento energetico alla difesa del suolo: opere in larga parte progettate, finanziate, in molti casi già appaltate. “Sono l’elemento principale che può fare la differenza tra la ripresa e la crisi”, ha sottolineato Bonaccini. “C’è tutto lo spazio necessario per il confronto e la dialettica politica- ha concluso- non per le polemiche fini a se stesse. Più che mai adesso è il momento di fare squadra. Una volta di più, è il momento di essere Emilia-Romagna”./PF

LA DISCUSSIONE –  “Ripartire dalle famiglie, ripristinare i servizi rivolti ai bambini anche per assicurare alle donne di rientrare al lavoro, garantire alle imprese una programmazione certa, con regole chiare, e sottoporre sempre più persone ai test sierologici (in particolare nelle province più colpite come Piacenza)”. Queste le richieste formulate in Aula dalla consigliera Katia Tarasconi (Pd), che ha parlato a margine dell’intervento del presidente Bonaccini. Per la consigliera l’emergenza è ancora in corso: “Non abbiamo ancora vinto, oggi più di prima serve responsabilità sociale”.

Palma Costi (Pd), facendo eco a Tarasconi, ha spiegato che le aziende devono lavorare in sicurezza: “Poche regole, chiare, facilmente applicabili e controllabili”. Ha poi ribadito il ruolo fondamentale avuto in questa fase dal sistema sanitario pubblico regionale, “una sanità di alto livello che ha saputo fronteggiare l’emergenza”. Quindi, rimarcando la centralità del tema della sicurezza, la consigliera ha confermato la necessità di ripartire, in particolare per il sistema produttivo, anche per tutelare i lavoratori. Sollecitando anche una nuova fase di riforme, “con l’Emilia-Romagna protagonista”. Per Ottavia Soncini, dello stesso partito, “la ripartenza dovrà avvenire in maniera coordinata e condivisa, non dovrà rimanere indietro nessuno e sarà fondamentale rispondere ai bisogni dei cittadini, partendo da quelli più fragili come le persone con disabilità e gli anziani”. Riguardo al tema delle donne ha affermato: “Devono poter tornare al lavoro al pare degli uomini, per questo anche i servizi scolastici andranno ripensati”.

“Più trasparenza e stop alla politica degli annunci. Perché una cosa sia fatta non basta approvare una delibera, ma occorre che i fondi previsti arrivino nelle tasche delle persone: ci pare che il presidente Bonaccini abbia contratto la sindrome dell’annuncite…”. Marco Lisei, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha chiesto interventi per le imprese colpite dalla crisi Covid-19 e soluzioni ai problemi che riguardano la vita dei bambini. Lisei ha poi sollecitato più trasparenza sulla gestione dei tamponi (“Il presidente Bonaccini a marzo ne aveva annunciati 5 mila al giorno, ma così non è stato”), delle mascherine (“Non basta mandarle a casa facendo di fatto anche uno spot alla Giunta, serve che le persone possano acquistarle a prezzo calmierato”) e dei test sierologici (“C’è troppa burocrazia”). Il consigliere ha anche richiesto che si trovi la maniera per permettere alle persone di tornare ad assistere alle funzioni religiose e a far visita ai propri defunti nei cimiteri.

Sulla stessa linea anche Valentina Castaldini (Forza Italia) che, nel bocciare il governo Conte, si rivolge direttamente al presidente Bonaccini: “Si faccia portavoce delle nostre richieste verso l’esecutivo, altrimenti sarà difficile fare quel pezzo di strada insieme di cui tanto parla: gli italiani hanno dato segno di grande dignità nell’affrontare il Covid-19, ma ora non sanno se devono difendersi dal coronavirus o dai provvedimenti sbagliati di un governo che sta così tanto limitando le nostre libertà”. La consigliera ha sollecitato Bonaccini a far ripartire negozi e attività legate al turismo prima dell’inizio di giugno. Per Castaldini, poi, bisogna trovare una soluzione al problema dell’accudimento e della formazione dei figli che preoccupa i genitori che presto rientreranno al lavoro, dato che i servizi scolastici rimarranno chiusi. Infine, ha sollecitato la Giunta a snellire i tempi burocratici per i testi sierologici e a permettere ai credenti di tornare a frequentare i luoghi di culto per le funzioni religiose. “Serve un commissario economico per la ripartenza che avvii un tavolo che coinvolga anche le opposizioni, dato che fino ad ora Bonaccini ci ha tenuti informati ma mai coinvolti”.

Duro il capogruppo della Lega Matteo Rancan, che sferza l’amministrazione regionale per la gestione delle residenze per anziani (“Sono quelle più colpite in Italia”), per i problemi nel reperimento e nella distribuzione delle mascherine (“Dobbiamo evitare un Lazio bis”), per i camici dei sanitari (“A Piacenza ne sono arrivati certi che sembrano impermeabili”) e per i test sierologici (“Occorre produrre i reagenti nel territorio regionale come fanno in Veneto”). Rancan ha ringraziato medici e infermieri, ma ha criticato il presidente della Regione: “Oggi parla di potenziare gli ospedali territoriali, ma nel recente passato ha fatto l’esatto opposto”. Dalla Lega sono poi arrivate anche proposte come la richiesta di azzeramento delle tasse e del bollo auto, ‘burocrazia zero’ e più fondi per le imprese, liquidità anche a fondo perduto per le aziende, far riaprire in sicurezza bar e ristoranti prima dell’inizio di giugno, potenziare l’impegno per il turismo, obbligare chi percepisce il reddito di cittadinanza a lavorare in agricoltura, risorse per le scuole paritarie e sostegno alle famiglie per figli e anziani.

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) promuove le cautela del governo Conte: “Per fortuna abbiamo un governo che tutela la salute dei cittadini; le scuole- sottolinea- non sono ancora state riaperte perché il Comitato tecnico scientifico ha spiegato che era rischioso”. Rivolta al governo regionale Piccinini ha poi redarguito: “invece che criticare il ministro Azzolina, come ha fatto nel corso dell’ultima riunione della commissione Cultura, l’assessore Salomoni avrebbe dovuto formulare proposte in tema di scuole e bambini”. Per il futuro, la capogruppo ha sollecitato un maggiore impegno sullo sviluppo sostenibile: mobilità elettrica, autostrade digitali e sostenibilità ambientale.

“Ci sono stati troppi problemi sulle residenze per anziani perché ancora a inizio aprile, quando erano emersi dati preoccupanti, ci venivano dati segnali rassicuranti e anche i gestori sono stati lasciati troppo soli: se anche sulle RSA si fosse intervenuti con la tempestività con cui si è intervenuto su altri fronti, penso che ci sarebbero stati molti meno problemi”, ha spiegato Marco Mastacchi (Lista Borgonzoni) che ha chiesto poi chiarezza sulla riapertura delle attività commerciali (“Non si può criminalizzare interi comparti tenendoli chiusi mentre altri aprono: più che le categorie merceologiche dobbiamo arrivare a un protocollo di comportamento”) e sugli ospedali territoriali (“Bene l’impegno di Bonaccini nel potenziarli, ma vorrei capire cosa avverrà per i punti nascita”). Ha chiesto anche di permettere a chi ha una seconda casa in montagna di trasferirvisi, visto che “in Appennino ci sono stati dati di contagio molto minori che in città, le persone sono più distanziate e c’è un ambiente più salubre”.

“In questa fase, responsabilità e solidità diventano le parole chiave”, ha dichiarato Francesca Marchetti (Pd). Anche per la consigliera è fondamentale ripartire dal tema dell’infanzia e dell’adolescenza, ripensando al sistema educativo, con il coinvolgimento dei territori. Ha poi spiegato che “l’offerta dei servizi non deve arretrare, deve anzi riqualificarsi in termini di accessibilità e qualità, partendo dai più fragili”. Per Silvia Zamboni (Europa verde) è importante, in questa fase, evitare passi indietro: “L’attenzione deve essere alta”. Con questa ripartenza, ha poi rimarcato, “dobbiamo porre le basi per una svolta verde, all’insegna della conversione ecologica, dato che la crisi climatica è ancora incombente”. Occorre anche lavorare, ha aggiunto, “per una mobilità sicura, promuovendo, in particolare, quella ciclistica”. Anche lei ha chiesto particolari attenzioni per i più deboli, ribadendo anche quanto il sistema sanitario pubblico sia strategico.

“Contagi in diminuzione, minor ricorso all’ospedalizzazione, meno pressioni sulla terapia intensiva e più tamponi: bisogna proseguire su questa strada”, ha dichiarato Stefania Bondavalli (lista Bonaccini). Per la consigliera “ripartire non significa semplicemente riaprire, ma avere particolare attenzione riguardo alle misure di sicurezza da adottare”. Quindi ha espresso condivisione per la scelta del presidente Bonaccini “di riattivare il sistema produttivo in sicurezza, a tutela dei lavoratori”. Ha chiesto poi aiuti per le famiglie, in particolare per le donne con figli che devono rientrare al lavoro. Infine, ha sollecitato uno sforzo finanziario a favore degli enti locali.

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