Donini “Già partiti a Piacenza i test di positività per gli operatori delle forze dell’ordine”

“Siamo nelle condizioni, dopo aver effettuato migliaia di tamponi sul territorio, di procedere sempre più velocemente con i test di positività ai rappresentanti delle Forze dell’ordine. A Piacenza abbiamo iniziato la scorsa settimana, a Modena saranno avviati da giovedì e – anche in coordinamento con le priorità definite dalle Prefetture – i test sono in fase di avvio anche sugli altri territori”.

Lo afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, in risposta alle sollecitazioni dei sindacati di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. “Il tema – prosegue Donini – è già stato affrontato dalla Regione consapevole della necessità di avviare uno screening sulla popolazione in uniforme, impegnata, assieme agli operatori della sanità, nel contenimento del Covid-19 e in servizio quotidiano sul territorio regionale. Le giuste ragioni che i sindacati pongono, quindi, stanno trovando una risposta proprio in questi giorni”.

SIAP “A PIACENZA I TEST SI FANNO, NON ALIMENTARE ALLARMISMI” – “Sono costretto ad intervenire in quanto, in questa provincia, è apparso un comunicato regionale sottoscritto anche da sigla sindacale della polizia di stato, nella quale si denuncia la mancanza di esami tampone e sierologici agli appartenenti alle forze dell’ordine e, quindi, anche alla polizia di stato. Atteso che a Piacenza ciò non corrisponde al vero, in quanto ai colleghi sintomatici i tamponi si fanno e si stanno facendo per tutti gli esami sierologici, e a qualcuno anche i test rapidi, sono costretto a chiarire per correttezza di informazione e nei confronti delle istituzioni, della Ausl piacentina, dei cittadini e di chi si è dato da fare, per non alimentare inutili allarmismi”.

Lo scrive in una nota Sandro Chiaravalloti, segretario provinciale del Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia). “Chi scrive – prosegue -, sin da quando la problematica coronavirus è emersa, è intervenuto in tal senso ininterrottamente presso le autorità provinciali, in particolare con il Questore Ostuni e successivamente direttamente al Presidente della Regione Emilia Romagna anche con il supporto dei consiglieri della Lega,  attraverso il capo gruppo Matteo Rancan, che ringrazio. La verità va detta, perché questa città ci ha sempre voluto bene ed è stata sempre al nostro fianco e vicina alle nostre esigenze, ed è giusto riconoscere il lavoro fatto dalla mia sigla e dalle autorità che non meritano disinformazioni e non lo meritano ancor di più i cittadini attraverso falsi allarmismi come quello, ad esempio, che stava circolando nel web dove si paventava che gli appartenenti le forze di polizia potessero essere usati come cavie per la sperimentazione di un vaccino, smentito immediatamente e categoricamente dal Dipartimento della Polizia di Stato. Come si fa a pensare certe cose, sinceramente non lo so”.

“Le conquiste sindacali – conclude Chiaravalloti – non sono comunque finite e noi del Siap, ringraziando pubblicamente le autorità per l’ascolto e tutti i cittadini e aziende che ci hanno aiutato con sanificazioni, con l’acquisto di sanificatori, con gel, con mascherine ecc., puntiamo ad ottenere ancor di più tutele per i poliziotti attraverso esami diagnostici più tempestivi e capillari da estendere anche ai  nostri famigliari, perché lavorando in prima linea il virus si porta a casa, e lo dico per esperienza personale e dei miei colleghi”.

Alla nota di Chiaravalloti replicano i sindacati Sim Cc, Sap e Sim-Gdf: “Appare facile comprendere – scrivono – che quanto scritto nel nostro comunicato precedente, fa riferimento alla situazione della regione nella sua globalità, e nello stesso tempo, si rivolge agli amministratori per gli operatori delle tre FF.PP. firmatarie, non entrando per tanto nello specifico delle varie situazioni provinciali. Piacenza fa parte della regione Emilia-Romagna ed è uno tra i territori maggiormente colpiti dalla pandemia COVID-19, in tale territorio le amministrazioni locali, l’azienda sanitaria, la popolazione e i gli operatori delle forze dell’ordine non si sono risparmiati al fine di contenere il virus, con compattezza e sostegno reciproco”.

“Ad oggi, sicuramente con profondo impegno e massimo sforzo da parte degli uffici sanitari, gli operatori della Polizia di Stato che sono stati sottoposti a test sierologico per uno screening sono circa una ventina, come per la Guardia di Finanza, mentre per gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri tali operazioni non hanno ancora avuto inizio. Questo lo diciamo, per completezza di informazione, per la sicurezza di tutte operatrici e gli operatori, per una più serena ripresa della normalità, al fine di compattare ancora di più quella vicinanza verso le FF.OO. creatasi in questo momento di emergenza. Vogliamo infatti ricordare che le donne e gli uomini in divisa, oltre a produrre sicurezza sul territorio, sono madri, padri, figli, figlie e come tali soffrono le stesse difficoltà di ogni cittadino e nella gestione dell’emergenza in famiglia”.

“Per quanto riguarda la questione di sottoporre le forze dell’ordine al vaccino come cavie o come modalità d’uso compassionevole, va fatto presente che la notizia è inserita nel sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4464) e che grazie al SAP vi è stata la prima smentita da parte del Dipartimento della P.S”.

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