Il presidente Parietti parla dopo la malattia “Fase 2 sarà prova di coraggio e di forza”

La malattia del secolo l’ha provata sulla propria pelle, agli inizi dell’epidemia. Ma non si tira indietro, rispetto al dibattito nato sull’avvio della fase 2, anche a Piacenza, nel suo ruolo di presidente della Camera di Commercio e di imprenditore.

Alfredo Parietti manifesta i primi sintomi del coronavirus il 28 febbraio. “In forma all’inizio modesta, con poca febbre e nessuna difficoltà respiratoria, ma con uno stato di prostrazione fisica che è durato diverso tempo, almeno due settimane trascorse a letto, senza riuscire a mangiare e con una grande difficoltà a compiere anche movimenti semplici – racconta -. Dopo essere stato curato con anti infiammatori e anti malarici, farmaci di cui ha parlato anche il dottor Burioni, la mia condizione è progressivamente migliorata. Nel frattempo ho fatto anche una radiografia al torace che ha confermato la presenza della classica polmonite da Covid, per fortuna non in forma grave”.

“Dopo aver rispettato il periodo di quarantena, con tutti gli accorgimenti necessari, per tutelare mia moglie e mio figlio, sono stato dichiarato guarito e sono potuto andare a trovare mia madre, di 92 anni, che viene assistita da una badante. Sono stato molto prudente fin da subito: non appena ho iniziato ad avere i primi malesseri, mi sono isolato. Per fortuna nessuno dei miei più stretti collaboratori è stato male”.

“Quello di marzo – ricorda – è stato davvero un mese in apnea: la malattia mi ha condizionato molto, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Amici che sono stati male, intubati, tanti che non ce l’hanno fatta…Per non parlare delle preoccupazioni legate al lavoro: una situazione da day after, con il grande dolore di vedere la nostra città così duramente colpita. Non ho gli strumenti per poter fare un’analisi dettagliata, ma prendo atto che Piacenza ha pagato un prezzo altissimo. Se da un lato bisognerà approfondire che cosa non abbia funzionato, dall’altro mi sento di elogiare il professor Luigi Cavanna, per il suo dinamismo nel marasma totale. Le sue équipe domiciliari hanno davvero fatto tanto”.

Ora per Piacenza è tempo di fase 2. “Su questo fronte sono attivi due tavoli: uno dedicato alla sicurezza e l’altro aperto con le categorie economiche. Come Unioncamere dell’Emilia Romagna abbiamo predisposto un piano da un milione di euro di investimenti per il supporto finanziario per le piccole imprese – dice il presidente Parietti -. Non sono un pasdaran della riapertura, ma questa situazione sta avendo una ricaduta pesante anche dal punto di vista sociale, del reddito delle persone. E’ quindi fondamentale che la filiera produttiva, nel rispetto della sicurezza, con un protocollo condiviso, possa ripartire. Il che non toglie la difficoltà di dover recuperare questi mesi di chiusura e l’incertezza del futuro, soprattutto per settori come la ristorazione, il turismo, il piccolo commercio. Sarà una prova di coraggio e di forza”.

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