L’appello di Bisotti (Pd) “Uniamo le competenze per un new deal locale: Piacenza deve ripartire”

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“Sono i giorni in cui uno spiraglio di luce in fondo a un tunnel buio come non mai comincia a vedersi. Il momento è però ancora più critico, perché se non continueremo a dimostrare coraggio e pazienza sarà impensabile avere la meglio in via definitiva su quel subdolo nemico che è il COVID-19”.

Sono le parole di Silvio Bisotti, segretario provinciale del Partito Democratico di Piacenza. “È arrivata l’ora – quella sì – di alzare lo sguardo – continua il dem in una nota. -, provando a delineare il futuro che ci attende. Noi pensiamo che sia un compito collegiale, che tocca a politica, istituzioni, organizzazioni sociali, culturali, economiche e sindacali. Siamo chiamati a provare ad abbattere i recinti che ci hanno fin qui diviso. Facciamo nostro lo sforzo di attuare una vera “resilienza trasformativa” e proviamo a spiegarlo a partire dalla convinzione di tanti che nulla sarà come prima, ma anche che quello che saremo a Piacenza dipenderà in buona parte da tutti noi”.

“Necessariamente la massima attenzione è, e deve essere, rivolta al contenimento della drammatica pandemia che ha sottratto vite umane alle nostre comunità, con una velocità e frequenza che ci lasciano sgomenti e disorientati – sottolinea Bisotti -. Sulla base di queste evidenze, e per rispetto a chi non c’è più, come PD, continuiamo a invocare una scelta di responsabile prudenza nell’inaugurare la fase di ripartenza, che deve essere rigorosamente ben governata. Da subito ci rendiamo però disponibili a contribuire a un pensiero di prospettiva, verso un “dopo” che dovrà essere modellato sulle caratteristiche e sulle esigenze proprie dei nostri territori, integrando e indirizzando le già importanti azioni degli altri livelli di governo a partire dalla nostra Regione”.

“Abbiamo una proposta concreta – prosegue -, rivolta in primis ai Sindaci, che vivono la difficile responsabilità di coordinamento e sostegno delle loro comunità. Cominciamo a invitare, con un appello davvero unanime, tutte le figure legate a Piacenza, che hanno saputo affermarsi nei più diversi campi e che hanno portato nel mondo il loro prestigio professionale, scientifico, artistico, tecnologico. Molti di questi “figli nobili” si sono già spontaneamente mobilitati in queste settimane, con straordinari gesti di solidarietà, insieme ai molti che rimanendo qui, sul territorio dimostrano tutti i giorni di avere idee, tenacia, competenze”.

“Oltre la contingenza del momento, Piacenza ha bisogno di ripartire. In una fase così drammatica e straordinaria, cerchiamo di allestire la miglior squadra possibile, che accompagni un “new deal” locale del sistema, per rimarginare le ferite, pensare alle tutele, programmarne la crescita, facendo esperienza della durissima lezione ricevuta. Una squadra per una missione di vera resilienza trasformativa, appunto”. “È l’ora di aprirsi – l’appello finale del segretario provinciale -. È l’ora di cercare le competenze. Guardare indietro, adesso, serve a poco: mettiamo dunque tutti da parte la propaganda e impegniamoci per ridare dignità, persino nobiltà ad una Politica che si spende per il bene comune. Facciamolo subito.Lo dobbiamo ai tanti che ci hanno lasciato e alle loro famiglie e a chi continua a lottare dentro e fuori i nostri ospedali. Noi ci siamo”.

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