“Più contagi per aumento numero tamponi. Nessun focolaio a Piacenza, ma massima attenzione”

Perché tanti decessi nella provincia di Piacenza per covid? Perché i contagi non si fermano? Il direttore generale dell’Ausl, Luca Baldino, fornisce alcuni riflessioni sul tema.

“Per capire ciò dobbiamo fare due ragionamenti – spiega in un breve video pubblicato sulla pagina facebook dell’Azienda Usl di Piacenza -: il primo, già richiamato nei giorni passati, è relativo al fatto che Piacenza non può paragonarsi al resto dell’Emilia, a città come Modena, Parma e Reggio. La nostra città ha 12 contagiati ogni 1000 abitanti, ed è la seconda provincia più colpita, in questo senso, dopo Cremona. Noi dobbiamo quindi metterci sullo stesso piano delle province più colpite: ovvero, oltre a Cremona, Lodi, Bergamo e Brescia. Il numero dei morti – sottolinea Baldino -, purtroppo, è una diretta conseguenza dei numeri dei contagiati”.

“Oggi – continua -, rispetto a 15 giorni fa, abbiamo una nuova informazione, legata alla sottostima dei decessi. Prendiamo l’esempio di Bergamo, qui secondo i numeri Istat i morti sopra la media complessivi e per qualsiasi causa sono 5500, mentre i decessi dichiarati covid sono 2400. C’è quindi una sottostima del 120%. Con i dati forniti dai comuni, siamo stati in grado di fare la stessa analisi sulla provincia di Piacenza. Qui, nel mese di marzo, si sono registrati 780 decessi sopra la media – relativa allo stesso periodo – degli anni scorsi. Quelli dichiarati covid, invece, alla stessa data sono 591: quindi – la considerazione di Baldino – abbiamo sì una sottostima dei decessi, ma che è nell’ordine del 30%. Questo significa che Piacenza è molto più precisa rispetto ad altre province nello stimare il numero dei morti covid, e ciò spiega in parte il perchè delle differenze nei numeri. In secondo luogo, non dimentichiamo, che Piacenza è una delle province più anziane della Regione, ed essendo questo un virus letale sopratutto per gli anziani, questo è un elemento che ha un effetto”.

Sull’incremento dei contagiati negli ultimi giorni, Baldino dice che si tratta di “un aumento che abbiamo registrato negli ultimi 5 giorni, non importantissimo ma comunque sensibile. Questo è dato probabilmente dal maggior numero di tamponi effettuati, ma allo stesso tempo è un segnale a cui bisogna prestare attenzione, anche se al momento non abbiamo nessuna ragione di pensare che esistano focolai nella nostra provincia”. Infine invita alla “massima attenzione a partire dalle aperture che si avranno dal 3 maggio. La pandemia è in discesa, calano i ricoveri e i decessi, negli ospedali la situazione è decisamente migliore. Ma non va dimenticato che in questo momento abbiamo ancora 450 pazienti ricoverati per Covid in ospedale, in terapia intensiva e nelle altre terapie intensive della regione e quindi siamo ancora molto lontani dalla normalità; per questo invito i cittadini a rispettare in maniera ferrea le indicazioni del Governo”.

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