“Proibiremo test sierologici privati” A Piacenza diffidato laboratorio

A Piacenza i Nas hanno diffidato un laboratorio che offriva ai cittadini la possibilità di effettuare test sierologici.

“Il Ministero della Salute ha sempre dichiarato che da solo il test non è ancora attendibile: se una cosa non è efficace, in uno stato di emergenza come quello attuale non possiamo consentirla”. A dirlo il commissario regionale per l’emergenza coronavirus Sergio Venturi, che durante il quotidiano aggiornamento in diretta Facebook ha approfondito la questione relativa ai test sierologici: “Non sono un giochino – ha affermato -, ma una cosa molto seria che ci dovrebbe dire se negli ultimi 15 giorni abbiamo o meno incontrato il virus e sviluppato l’immunità. Il problema di questi test è che non sono del tutto affidabili, al pari del tampone che statisticamente è affidabile nell’80% dei casi ma essendo l’unica arma che abbiamo è sempre meglio di niente”.

“Ci sono oggi 200 test sierologici in commercio, con i nostri ricercatori ne abbiamo selezionati al momento 3 o 4. Noi non siamo sicuri che i test offerti ai privati siano efficaci, per questo trovandoci in uno stato di emergenza ci prendiamo la responsabilità di dire che questi esami non si fanno ai privati”. “La giunta domani – ha annunciato Venturi – prenderà un provvedimento, sul quale si sta discutendo, che dirà che ci sono soggetti come il servizio sanitario che si fa carico di fare test sierologici e tamponi a tutta una serie di categorie, dagli operatori sanitari, a quelli delle case protette, agli operatori pubblici che garantiscono la sicurezza di questo Paese e di questa regione; la deliberà stabilirà che i laboratori privati potranno candidarsi a lavorare per conto del pubblico, perché ci stiamo preparando alla riapertura della produzione e avremo bisogno di fare molti test sierologici, ma sempre sotto l’egida e i criteri di sicurezza stabiliti dalla regione”.

“Il test che vi viene offerto – ha aggiunto rivolgendosi ai cittadini – è come come quello di gravidanza, se esce un risultato di positività è necessario fare un approfondimento da eseguire all’interno del servizio sanitario e oggi non è il momento di toglierci una curiosità. Sappiamo che se non abbiamo i sintomi del Covid non abbiamo il virus, chi ha un congiunto in casa positivo verrà “tamponato”, per il resto la nostra curiosità la soddisferemo nel momento in cui saremo sicuri che ai cittadini possa essere offerto un test valido, e ci vorrà qualche giorno”.

“Non facciamo un dispetto a nessuno – ha concluso Venturi -, ma cerchiamo di fare un favore ad ogni cittadino dicendo quello che è efficace e quello che non lo è, e se non è efficace in questa situazione non possiamo consentirlo”.

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