Sicurezza dei lavoratori, test sierologici e allineamento alla Regione: Piacenza si prepara alla ripartenza

“La sicurezza rimane una priorità da cui non si può prescindere. Occorre costruire la nuova fase attraverso la condivisione di Protocolli operativi, perché la ripresa deve essere assolutamente regolamentata per evitare rischi di ricomparsa di altri focolai nel prossimo autunno”.

Così Patrizia Barbieri, nel duplice ruolo di Sindaco di Piacenza e Presidente della Provincia, in apertura all’incontro del Tavolo sul lavoro, promosso in ogni provincia dalla Regione per raccogliere indicazioni da sottoporre al Governo in vista dell’avvio della “fase 2” dell’emergenza Covid-19. La Provincia di Piacenza ha riunito oggi, martedì 21 aprile, in videoconferenza i firmatari locali del “Patto per il Lavoro”, insieme a Camera di Commercio e Ausl, per un primo confronto sulla ripresa graduale e in sicurezza delle attività economiche in tutti i settori. E’ questo il filo conduttore degli interventi del tavolo dei rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati. “Ritengo che il confronto e la condivisione, già sperimentati e apprezzati con il “Patto per il Lavoro” – le parole di Barbieri – siano strumenti fondamentali per progettare la ripartenza, che ormai è alle porte grazie agli sforzi messi in campo da tutti e per la gestione dei mesi a venire, una volta superata la fase emergenziale”.

Generale – fa sapere una nota diffusa dalla Provincia – è stata la richiesta di recepire protocolli regionali per categoria, così da uniformare i comportamenti e le attività, così come generale la richiesta di norme snelle e di facile interpretazione. Anche in questa sede, come sul tavolo di confronto attivato dal Presidente Barbieri con tutti i politici del nostro territorio, due i temi che sono stati largamente condivisi:” interventi economici mirati per il nostro territorio, così duramente colpito dall’emergenza sanitaria, capaci di sostenere la ripartenza” e “linee guida rapide e precise, sia a livello governativo che regionale, per permettere una programmazione locale efficace della ripresa delle attività”.

GLI INTERVENTI – Le altre tematiche fortemente sostenute all’interno del tavolo di questa mattina hanno riguardato: “l’allineamento di Piacenza al resto della Regione Emilia-Romagna, anche per evitare di perdere importanti porzioni di mercato e commesse importanti per le nostre aziende” – come specificato da Claudio Bassanetti di Confindustria; la “necessità di avere la definizione rapida di un protocollo per i test sierologici nelle aziende”, evidenziata da Cristian Camisa di Confapi Industria; la proposta, partita sia dal mondo imprenditoriale che da quello sindacale, della “creazione di tavoli settoriali, snelli e rapidi, che possano meglio analizzare le criticità dei diversi comparti”; l’attivazione di “comitati aziendali paritetici”, caldeggiata da tutte le parti sindacali, e di “adeguati strumenti di vigilanza e controllo”.

Fondamentale, inoltre, – ha sottolineato il segretario Cisl Parma e Piacenza Marina Molinari, sostenuto da tutte le parti sindacali – ripensare in modo innovativo i servizi sociali di supporto alle attività produttive (custodia figli), anche considerando che “i lavoratori, in molti casi, hanno già esaurito tutte le ferie e i congedi e nel periodo estivo emergerà in maniera ancora più forte il problema della gestione dei bambini a casa, nel momento del rientro al lavoro dei genitori”. Affrontata poi anche la tematica dei servizi collaterali legati al trasporto pubblico, sulla quale è stata espressa “forte preoccupazione” per quanto riguarda la futura organizzazione della mobilità dei lavoratori su bus e treni: vigilanza e controllo, insieme a regole chiare e condivise in linea con Regione, sono le esigenze segnalate trasversalmente da tutti i partecipanti.

Anche Gianluca Zilocchi (Cgil) ha sottolineato la necessità di creare “gruppi di lavoro snelli riguardanti specifici comparti” e di “prestare attenzione anche al settore dei servizi”. Pino De Rosa (Ugl) ha in particolare raccomandato la necessità di un’apertura delle diverse attività “attenta e controllata”. Francesco Bighi (Uil) ha invece posto l’attenzione sul fatto che “ogni attività può essere legata a più comparti e quindi occorre prestare molta attenzione a questo aspetto nella stesura dei protocolli”.

Le associazioni datoriali auspicano, in modo unanime, la “possibilità di apertura per tutte le realtà che possono garantire pienamente i criteri ed i protocolli di sicurezza sanitaria per lavoratori, clienti e fornitori, anche in considerazione della maggior consapevolezza acquisita e del possibile reperimento dei DPI da parte di tutte le aziende, grandi e piccole, che devono avere la stessa facilità di acquisizione di questi strumenti”.

Giovanni Rivaroli di CNA ha posto il tema della ripartenza dei cantieri pubblici, che possono rappresentare un elemento per ridare ossigeno all’economia, come hanno confermato diversi rappresentanti delle associazioni di categoria ribadendo che “i provvedimenti del Governo e gli accordi nazionali approvati anche dai sindacati rimarranno il punto di riferimento evitando disomogeneità tra le regioni”. Concordi Confindustria e Confapi sul fatto che le filiere di meccanica, packaging e comparto alimentare,  siano tra quelle “in grado di garantire una riapertura graduale in sicurezza, attraverso una riorganizzazione dei turni, lo smartworking, il potenziamento di tutti i dispositivi necessari”: “I nostri lavoratori – sottolineano – spingono per rientrare”.

“Per ripartire in sicurezza è necessario imparare a convivere con una nuova normalità anche nel comparto dell’agricoltura – commenta Marco Crotti, che sottolinea la richiesta da parte di Coldiretti dell’introduzione dei voucher per i lavori stagionali. “Grazie alla riorganizzazione che le imprese e le aziende del nostro territorio sapranno mettere in atto, ad adeguati protocolli diversificati per settore, alla disponibilità di tutti i dispositivi di sicurezza necessari, sarà possibile coniugare le precauzioni anticontagio con una graduale ripresa che il nostro sistema saprà affrontare nel migliore dei modi, ma servono regole e indicazioni omogenee, forti e chiare a livello centrale. Fondamentale, inoltre, la riprogettazione dei servizi socioeducativi per sostenere le famiglie e il lavoro femminile” – la conclusione unanime del tavolo.

“Ribadisco – il commento finale di Patrizia Barbieri – la necessità di proteggere il territorio, tutelare i posti di lavoro, difendere le attività familiari e garantire che le imprese possano ripartire in sicurezza: questo l’obiettivo comune per cui servono unità e coesione per una strategia unitaria, fermo restando che il nostro lavoro dovrà fare necessariamente riferimento al modello organizzativo che sarà indicato a livello regionale”. In accordo con i partecipanti, il tavolo è stato riconvocato all’inizio della settimana prossima, conseguentemente alla cabina di regia governativa che si terrà giovedì 23 aprile e alle conseguenti informazioni che ne deriveranno a livello nazionale e regionale.

Oltre al Presidente Patrizia Barbieri erano presenti in video conferenza: Vittorio Silva, Daniel Negri, Nicoletta Corvi, Fabrizio Ramacci, Giovanni Rivaroli ed Enrica Gambazza, Maurizio Maserati, Alberto Malvicini, Nicolò Maserati e Fausto Arzani, Marina Bottazzi, Marco Crotti, Marco Casagrande, Claudio Bassanetti e Giuseppe Cella, Cristian Camisa e Andrea Paparo, Alessandra Tencati, Maurizio Croci, Emanuele Emani, Alfredo Parietti e Alessandro Saguatti, Pino De Rosa, Marina Molinari, Gianluca Zilocchi, Francesco Bighi, Attilio Ubaldi, Franco Boeri, Giuseppe Sergi, Annamaria Melissari, Paola Garilli.

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