Agricoltura, Lega alla Regione “Col rischio siccità urge cambiare normativa su deflusso minimo vitale”

“Un diverso metodo di calcolo del Deflusso Minimo Vitale, che tenga conto della variabilità idrologica dei corsi d’acqua appenninici, caratterizzati da periodi di magra prolungati seguiti da improvvise quanto rapide piene fluviali”.

E’ quanto chiedono, in una interrogazione presentata alla Giunta, i consiglieri regionali della Lega Matteo Rancan, primo firmatario, e Stefano Bargi, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Gabriele Delmonte, Michele Facci, Andrea Liverani, Daniele Marchetti, Matteo Montevecchi, Emiliano Occhi, Simone Pelloni, Massimiliano Pompignoli, Fabio Rainieri e Valentina Stragliati.

“Il cambiamento climatico in atto – sottolineano -, con l’incremento di fenomeni naturali sempre più violenti e il calo drastico di precipitazioni nevose sugli Appennini in inverno, pone l’attenzione sui danni ad ambiente e agricoltura, soprattutto sulla Provincia di Piacenza. I fiumi infatti – dicono gli esponenti del Carroccio -, attraverso i loro canali, forniscono l’acqua necessaria all’irrigazione a decine di migliaia di ettari di coltivazioni agricole. Come accade periodicamente però, d’estate si verifica una notevole riduzione della portata d’acqua dei torrenti, e la prossima estate la situazione sarà ancora più critica vista la poca presenza di neve sugli appennini”.

Al centro della interrogazione dei consiglieri della Lega c’è la definizione del Deflusso Minimo Vitale (DMV) dei torrenti: “in estate – sottolineano – gli enti gestori della rete irrigua, sono tenuti a ridurre drasticamente la quantità di acqua destinata ai canali d’irrigazione, con conseguenze dannose per le colture prive dell’apporto idrico necessario a completare il ciclo produttivo. In tutto il mondo, il DMV viene calcolato in base, innanzitutto, alle caratteristiche del fiume e della sua morfologia, apportando alla “formula tipo” i correttivi peculiari. La nostra interrogazione – precisano i consiglieri della Lega – prende le mosse da un analogo approccio messo a punto in Lombardia dove si è chiesto la sospensione del deflusso minimo vitale o almeno la definizione di procedure semplificate per la concessione della deroga”.

“Nelle prossime settimane presumibile si ripresenterà il problema della siccità per gli agricoltori – dicono gli esponenti del Carroccio dell’Emilia Romagna – e dobbiamo intervenire subito affinché questa criticità non si vada ad aggiungere alla crisi economica derivante dall’emergenza coronavirus. La normativa statale ed europea sul deflusso minimo vitale è troppo rigida e ha reso difficile negli anni l’applicazione di deroghe anche in situazioni di evidente difficoltà. Questo mette molte aziende agricole nella condizione di non avere acqua con i tempi giusti, obbligandole a un calo della produzione sia in termini qualitativi che quantitativi”. Secondo i consiglieri regionali della Lega “risulterebbe più utile l’utilizzo del valore mediano dei dati giornalieri e non annuale delle portate dei corsi d’acqua per fornire un modello più aderente alla variabilità del regime idrologico a sostegno degli agricoltori”.

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