Assistenti civici, Callori (FdI) “A cosa servono? Piuttosto si sostengano le associazioni di volontariato”

“E’notizia di questi giorni dell’ assunzione di 60.000 “assistenti civici” a sostegno dei sindaci per gestire la delicata Fase 2 a seguito della pandemia legata al coronavirus. Ma il ministro degli Affari Regionali e il presidente nazionale ANCI hanno consapevolezza di quanto proposto?”

E’ la domanda polemica di Fabio Callori, capogruppo Fratelli d’Italia nel consiglio comunale di Caorso (Piacenza). “Durante i mesi appena trascorsi – dichiara in una nota – i sindaci hanno fatto fronte a questa emergenza contando sulle proprie forze e su associazioni di volontariato che sono state a loro fianco in modo encomiabile. Volontari formati e preparati nell’affrontare emergenze che hanno supportato i primi cittadini nella gestione della sicurezza e in ambito sociale e sanitario. Ora perché questo reclutamento? Si vuole ulteriormente limitare la libertà dei cittadini? A cosa servono persone senza la minima competenza e formazione? Quale sarebbero esattamente i compiti che possono essere loro assegnati? Non occorrono “assistenti” inesperti per far rispettare le misure per contrastare e contenere il diffondersi del virus. I volontari, preparati e formati, hanno operato in modo egregio in tutto questo periodo e lo stanno facendo tuttora: hanno distribuito mascherine, hanno fatto la spesa per gli anziani, portato farmaci a domicilio, controllato gli accessi ai mercati ecc.. E’ a queste associazioni a cui va eventualmente riconosciuto un contributo, sono loro che vanno sostenute”.

“I cittadini – continua Callori – ora non hanno bisogno della presenza di “assistenti civici”, la quasi totalità della popolazione ha dimostrato serietà e rispetto delle regole; ora occorre che il governo rispetti le promesse fatte e che elargisca contributi ai Comuni, per far ripartire l’economia e per i cittadini che ne hanno bisogno. Non condivido la posizione del Presidente Nazionale di ANCI il quale ha avallato questa decisione senza il confronto con i sindaci. L’ Associazione deve tutelare e difendere i Comuni, deve essere a loro disposizione e non “andare a braccetto con il governo” in una sorta di sudditanza. La mia contrarietà sarà quindi espressa anche ai vertici dell’Associazione”.

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