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Covid 19 e gli effetti dell’emergenza e prospettive per l’economia piacentina

Gruppo Piacentino

(distretto 2050)

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Rotary Piacenza – Covid 19 e gli effetti dell’emergenza e prospettive per l’economia piacentina

“Covid 19-gli effetti dell’emergenza e prospettive per l’economia piacentina” è il titolo di una conviviale smart, in diretta Zoom, organizzata dal Rotary Piacenza e aperta ai soci di tutti i club piacentini. Una serata interessante, proposta dal Presidente Pietro Coppelli, con la presenza del Governatore del Distretto 2050 Maurizio Mantovani, la partecipazione di oltre 50 rotariani e con il contributo molto apprezzato di Paola Subacchi, piacentina, docente alla Queen Mary University a Londra e fondatrice di Essential Economics, centro studi indipendente in materia di economia internazionale. Al centro della serata, l’intervento di Luca Groppi, responsabile dell’Ufficio Studi di Confindustria Piacenza.

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Una foto completa, che è partita da una domanda “Febbraio 2020, dove eravamo rimasti?”. Fatturato cresciuto di mezzo punto percentuale nel 2019, situazione economica ferma, anche se non negativa, Piacenza, in regione, era tra le prime province per il livello occupazionale, ma registrava anche un meno 4% delle esportazioni delle aziende meccaniche , che rappresentano la metà dell’economia provinciale, e un meno 11% di investimenti nell’industria manifatturiera. Luci ed ombre di un’economia che sembrava tenere, nonostante le preoccupazioni per i mercati internazionali. A Confindustria Piacenza, esisteva già un tavolo di lavoro sul Covid-19, per risolvere i problemi delle aziende che avevano sedi o dipendenti in Cina o in altri paesi. Dal 20, 21 febbraio, poi, tutto cambia.

“Dall’istituzione della zona rossa nel lodigiano in poi – ha ricordato Groppi – è stato un lungo elenco di date che hanno scandito chiusure parziali o totali, Dpcm, indicazioni in continua trasformazione, dubbi, preoccupazioni, comportamenti nuovi e nuove, impellenti responsabilità”. La foto di una trincea fatta di imprenditori, lavoratori e competenze messi a dura prova dall’emergenza sanitaria e dai suoi effetti spaventosi. “Confindustria Piacenza – ha spiegato Groppi – ha effettuato due rilevazioni: il 6 marzo e il 23 aprile. A  fine aprile, solo un quarto delle aziende piacentine era totalmente aperto e il calo medio del fatturato era del 40% nel manifatturiero, con un balzo del 22% per lo smart working. Tre aziende su quattro hanno avuto un impatto negativo e l’81% ha fatto ricorso alla cassa integrazione, un dato, quest’ultimo, senza precedenti”.

E adesso? “Difficile tracciare uno scenario futuro – precisa Groppi – la situazione è complessa, fondamentale sarà l’andamento del prossimo mese. I nostri associati hanno dimostrato grande senso di responsabilità nell’impegno a tutelare la salute dei loro dipendenti e nell’adattarsi a nuove forme di organizzazione del lavoro, ma i problemi restano tanti. Crollo delle domande, del fatturato e degli incassi, bisogno di liquidità, senza trascurare il tema del movimento delle persone, pensando soprattutto all’assistenza post-vendita in tutto il mondo, un servizio per il quale  il nostro settore metalmeccanico era diventato leader mondiale”. Si pensa ad una forma nuova di telecontrollo a distanza, un modo di lavorare che andrà potenziato e rivisto, e per il quale ancora una volta il nostro territorio potrebbe distinguersi.

La serata è proseguita con Pietro Coppelli che, in qualità anche di rappresentate dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana), ha parlato di sistema bancario e di come può contribuire a sostenere il tessuto produttivo italiano, specialmente quello delle piccole e medie imprese, portando il suo contributo di esperienza nel settore del credito. In particolare ha sottolineato come le banche, in questo momento così difficile, siano fortemente impegnate a concedere nuova finanza alle aziende, al fine di sopperire alla forte carenza di liquidità dovuta al calo del fatturato e al mancato incasso dei crediti. “Le banche sono sempre state al fianco delle PMI, vera espressione del mondo produttivo italiano, ed ora lo sono ancor di più – ha detto Pietro Coppelli -. Il mondo bancario ha recepito immediatamente il decreto legge n. 23 dell’otto aprile ’20, nonostante i vincoli burocratici sorti, al fine di assicurare la necessaria liquidità alle imprese colpite dall’epidemia COVID-19”.

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A conferma di ciò, il presidente Coppelli ha portato la sua esperienza diretta, quale Condirettore generale della Banca di Piacenza – banca locale, fortemente legata al territorio piacentino – dicendo che in un breve arco temporale la Banca ha concesso moratorie per oltre 320 milioni e concesso mille prestiti fino a 25.000 euro per 22 milioni, numeri che evidenziano il forte impegno dell’istituto piacentino. “La liquidità alla Banca non manca, quindi ben venga il sostegno alle aziende. Nel contempo – ha precisato –  ci aspettiamo dal settore produttivo trasparenza e dialogo, per affrontare e condividere i progetti e i piani industriali finalizzati al rilancio aziendale2.

Un’analisi completamente condivisa anche dalla professoressa Paola Subacchi, che ha completato il quadro tracciato in ambito locale e italiano con considerazioni di carattere internazionale, con uno sguardo comunque affettuoso a Piacenza, a partire dall’immagine di Palazzo Gotico scelta come sfondo per il collegamento Zoom. Si è parlato dunque della  situazione nel Regno Unito, delle misure del governo britannico, volte non a creare dipendenza e disoccupazione a lungo termine, e della crisi di alcuni settori, tra cui le compagnie aeree, oltre che della tenuta del dollaro. “Le economie del G7 sono le più colpite – ha sottolineato – per diversi motivi, tra cui la trasparenza dei dati, ma certo l’Italia arriva a questa crisi in modo più debole di altri; unico paese a non aver recuperato le perdite del Pil, si è trovata anche al centro dell’epidemia. Per uscirne servirà un coordinamento internazionale, una risposta unitaria, e soprattutto un lavoro scientifico che però non sembra avere tempi brevi. Prepariamoci a convivere il Covid-19 ancora a lungo”.

Mirella Molinari

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