Da lunedì si torna a correre a piedi o in bici, ma a distanza (due metri almeno)

“È consentita la riapertura di parchi e giardini. Il Sindaco può disporre la regolamentazione degli ingressi o la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il divieto di assembramento o il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.

“È consentito l’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato Italiano Paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali. È consentita in forma individuale, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, l’attività motoria e sportiva all’aperto come, a titolo di esempio, ciclismo, corsa, caccia di selezione, pesca sportiva, tiro con l’arco, equitazione nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività. È consentito per tali attività lo spostamento individuale solo in ambito provinciale”.

E’ quanto si legge nell’ordinanza regionale licenziata dall’Emilia Romagna che entra in vigore da lunedì 4 maggio anche a Piacenza. Dopo quasi due mesi di stop torna dunque la possibilità di fare attività fisica all’aperto nel rispetto del distanziamento sociale ancora obbligatorio, di due metri (e non di uno) per chi corre o sfreccia in bici. Chi fa attività motoria deve infatti restare a una distanza sufficiente per evitare di diffondere nell’ambiente i “droplets” che potrebbero anche trasportare il Covid19, ovviamente in caso di persone con l’infezione. Sia la velocità del movimento sia la presenza di agenti esterni, come ad esempio le condizioni meteorologiche e la presenza di vento, possono influire sull’effettiva possibilità di disseminazione del virus nell’ambiente esterno. I due metri di distanza sono una precauzione in più: secondo alcuni studi infatti, quando due persone camminano o corrono fianco a fianco in condizioni di buon tempo e senza un forte vento si possono considerare a basso rischio di trasmissione se mantengono tale misura di distanziamento.

Sono inoltre consentiti l’allevamento o l’addestramento di animali assicurando il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro. Nel testo firmato dal presidente Stefano Bonaccini si precisa tuttavia che i sindaci potranno disporre la temporanea chiusura di aree in cui non sia possibile garantire il rispetto del divieto di assembramento o delle distanze di sicurezza di un metro. È consentita dunque l’attività motoria e sportiva all’aperto come ciclismo, corsa, equitazione, pesca sportiva e caccia di selezione. Anche in questo caso, però, solo in ambito provinciale, in forma individuale e nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro negli altri casi.

Via libera anche all’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato Italiano Paralimpico e dalle rispettive Federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali.

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