Rifiuti, nel 2018 +7 % di produzione pro capite. Cresce la differenziata (68,7%)

Piacenza, cresce ancora la produzione di rifiuti urbani. Ma è boom della raccolta differenziata.

E’ quanto emerge dal tradizionale report della Regione Emilia Romagna (SCARICA QUI), realizzato in sinergia con Arpae, che mira ad evidenziare i punti di forza e gli aspetti prioritari su cui intervenire nella gestione dei rifiuti in un’ottica di costante e continuo miglioramento del sistema. Il dossier (con dati relativi al 2018) racconta di una produzione totale di rifiuti urbani nella nostra provincia di 204.261 tonnellate – su un numero di abitanti residenti stimato in 287.657 –  con un incremento del 7,1% dei chili pro capite (710) rispetto all’anno precedente.

Note positive arrivano però da una crescita della differenziata: sul totale dei rifiuti, infatti, 140.322 (68,7%) tonnellate sono differenziati (nel capoluogo la percentuale è del 65,7%). Rispetto all’anno precedente si è avuto in questo caso un incremento del 7,6%; interessante notare – si evince dal report – come a livello regionale la nostra provincia sia al secondo posto tra quelle che nell’ultimo anno hanno registrato un aumento più evidente nella raccolta differenziata, subito dopo Ferrara (+8,3%).

LA SITUAZIONE IN REGIONE – Secondo quanto spiega Arpae, a livello regionale il dossier registra un lieve aumento della produzione totale dei rifiuti urbani, che si è attestata attorno alle 3 milioni tonnellate, con un incremento del 3,8% del pro-capite rispetto al 2017. A ciò è  corrisposto un nuovo record della raccolta differenziata che ha toccato quota 68%, con un incremento del 3,7% rispetto all’anno precedente, superando così ampiamente la soglia del 65% prevista come obbligo normativo. Si tratta di oltre 2 milioni di tonnellate di rifiuti differenziati, pari a 458 kg per abitante, 41 in più a testa rispetto al 2017. Si conferma quindi il trend in continua e costante crescita degli ultimi quindici anni in cui la raccolta separata di carta, vetro, alluminio e umido è più che raddoppiata a partire dal 28% del 2002. Un andamento che ci avvicina ancora di più all’obiettivo di 73% di raccolta differenziata fissato dal Piano regionale dei Rifiuti al 2020, traguardo già tagliato da ben 127 Comuni: il 38,13% dei 331 dell’Emilia-Romagna. E sempre la differenziata si attesta all’81,9% nei comuni dove è già applicata la tariffazione puntuale, dove è realtà il principio “Paghi per quanto butti”, con un aumento del 2% rispetto al 2017.

Il tasso di riciclaggio, a livello regionale, fa registrare un incremento di due punti percentuali attestandosi al 60%. In ulteriore diminuzione il conferimento in discarica che risulta essere al di sotto del 2,8%, ampiamente al di sotto della soglia del 10% prevista come obiettivo al 2035 nel pacchetto europeo sull’economia circolare. Anche quest’anno, una specifica sezione del Report è dedicata all’analisi dei costi sostenuti per il servizio di gestione dei rifiuti urbani che ammontano a 817 milioni di euro, al lordo dei ricavi derivanti dalla vendita di materia, pari a circa 47 milioni. Sul fronte dei rifiuti speciali  i dati piùrecenti disponibili, relativi al 2017, evidenziano una lieve diminuzione della produzione totale annua (esclusi i da C&D), che si attesta a 8.519.730 tonnellate (-1,3% rispetto al 2016). La forma di gestione prevalente si conferma il recupero di materia (58%), mentre viene smaltito in discarica solo il 9%.

Immancabile nel dossier un accenno alla pandemia in corso. “Questa emergenza – commenta nella nota introduttiva Irene Priolo, Assessore all’ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile della Regione Emilia-Romagna – sta comportando importanti ripercussioni anche nel settore dei rifiuti, queste ripercussioni sono tuttavia ancora difficili da quantificare e le analizzeremo agli inizi del 2022 in occasione della presentazione del Report 2020. È già tuttavia possibile prevedere che, con riferimento ai rifiuti urbani ci saranno ricadute sulle rese delle raccolte differenziate e del riciclaggio dovute alla assunzione delle misure di lock-down ed alla diffusione dell’epidemia in Emilia-Romagna così come ci saranno ripercussioni sulla produzione dei rifiuti indifferenziati. Relativamente ai rifiuti speciali invece ci si può ragionevolmente attendere una riduzione della produzione complessiva con ricadute negative sulle attività di recupero”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.