Docenti in sciopero sul Pubblico Passeggio “Da Piacenza una raccolta firme per ripartire in sicurezza” fotogallery

Come ripartire a settembre? E’ la domanda, che si alza come un grido di protesta, dei docenti di tutta Italia che nella mattinata dell’8 giugno si sono radunati in diverse città per portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica vari temi riguardanti l’incerto futuro dell’istruzione, reso ancora più “nebuloso” dalla pandemia coronavirus.

A Piacenza, una cinquantina di insegnanti, insieme ai rappresentanti delle sigle sindacali Flc Cgil, Cisl scuola, Snals, Gilda e Uil Scuola si sono dati appuntamento – con mascherina e mantenendo il distanziamento fisico – sul Pubblico Passeggio per ribadire con forza le proprie istanze, focalizzate principalmente sul ritorno in sicurezza a scuola e la questione precari.

VIDEO – IL FLASH MOB DEI DOCENTI SUL PUBBLICO PASSEGGIO

“Uno sciopero sofferto che arriva dopo diversi tentativi di collaborazione col Ministero – il commento di Paola Votto di Cisl -: la nostra preoccupazione principale riguarda l’avvio dell’anno scolastico a settembre, visto che anche a Piacenza l’anno scorso mancavano tantissimi docenti all’appello. Eppure, con il concorso pensato dall’attuale ministra partiremo con almeno 20mila posti scoperti in più. Ciò significa che a settembre non avremo personale nelle scuole, in un momento in cui ne servirebbe di “extra”, dato che per mantenere la sicurezza le classi andrebbero diminuite di numero”. In tal senso, Votto ha sollevato un altro problema: quello del personale Ata, che si dovrà occupare di pulizia e disinfezione degli ambienti scolastici “E’ una questione grave – ha sottolineato -, negli ultimi anni ci sono stati tagli mai compensati e adesso non c’è nessuna intenzione di aumentare l’organico”.

La sindacalista non ha dubbi però sul ritorno a scuola in presenza. “La didattica a distanza è stato un miracolo – ha affermato -: pur senza organizzazione e direttive specifiche, i docenti hanno sentito alta la responsabilità di non lasciare i propri alunni da soli, tanto da partire subito e fare tutto il possibile per continuare con le lezioni online. Il vulnus principale è stato legato alle possibilità degli studenti di connettersi ad internet, problema in buona parte risolto da fine aprile in poi, nonostante comunque una percentuale di ragazzi non siano stati raggiunti come in presenza. Per questo la didattica online deve essere uno strumento complementare a quella in classe e non sostitutivo: in questo senso, ci aspettiamo linee guida per tutte le scuole che garantiscano la ripresa a settembre col massimo grado di sicurezza”.

Insieme agli altri rappresentati dei sindacati organizzatori, prima del flash mob sul Pubblico Passeggio Votto ha partecipato ad un vertice in Prefettura con le istituzioni locali per discutere i temi dello sciopero. “C’è stato un dialogo in cui siamo stati capiti, ma è chiaro che se questa apertura non arriva ai livelli più alti della politica diventa inutile. Questo sciopero è solo l’inizio – la sua promessa -: a breve infatti faremo partire da Piacenza una raccolta firme intorno ad un documento per condividere con tutte le persone che gravitano intorno alla scuola le nostre richieste, che sono richieste di sicurezza e di garanzia di istruzione per tutti”.

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