“La nostra non è stata una politica attendista: in 10 giorni abbiamo stravolto l’Ausl”

“Non vorrei che alcune mie risposte, giustamente prudenti, ai giornalisti venissero fraintese per una politica attendista. In dieci giorni abbiamo stravolto le attività dell’Ausl di Piacenza”.

Il direttore generale dell’Ausl di Piacenza Luca Baldino, ringraziato alla fine della seduta di 4 ore in consiglio comunale dal sindaco Patrizia Barbieri per la disponibilità e la pazienza, ha risposto così alle critiche arrivate da alcuni consiglieri. “A Piacenza abbiamo avviato la sperimentazione con l’eparina, promosso l’esperienza delle Usca da un’intuizione del professor Luigi Cavanna che noi abbiamo immediatamente sposato. Perché non abbiamo iniziato prima a visitare i pazienti a domicilio? Nei pronto soccorso avevamo centinaia di accessi, non eravamo in grado. A parità di condizioni non so cosa cambierei, solo chi non fa nulla non sbaglia mai. Non so quale giornalista mi ha fatto presente che già dal primo gennaio avrei dovuto fare scorte per 3 anni di mascherine…in nessuna parte del mondo è stato fatto. Ricordo che di questo virus, manifestatosi 4 mesi fa, sappiamo ancora pochissimo. Ho smesso di seguire i virologi in televisione perché è vero quel detto che consiglia di tacere quando non si sa di che cosa si stia parlando”.

Sul fronte poi del mancato coinvolgimento di Piacenza nell’hub di terapia intensiva, Baldino dice di essere invece contento di questa decisione. “Era una cosa che non volevo. In condizioni normali i 15 posti di terapia intensiva a Piacenza sono più che sufficienti. Cosa ce ne facciamo di 50 fissi? Meglio utilizzare, come è stato fatto, risorse per creare una soluzione flessibile con i reparti. La rivendico con forza perché è una decisione giusta”. Sull’approvvigionamento di mascherine e guanti, il direttore generale osserva che “nelle 4 settimane di marzo abbiamo consumato dpi per un anno e mezzo, lo stesso è accaduto in tutto il mondo ed è difficile stare dietro a una simile domanda con la produzione. Al momento comunque stiamo accumulando scorte per 3/4 mesi che mostrino le stesse necessità di marzo 2020”.

Per quanto riguarda i tamponi: “Il 21 febbraio l’unico laboratorio accreditato in Regione era quello di Bologna e aveva una capacità di 400 tamponi al giorno. Da Piacenza, nell’arco dei primi 3 giorni, ne abbiamo spediti 3mila intasandolo subito per 10 giorni. Poi a un certo punto è stato detto a livello nazionale “facciamo tamponi solo a sintomatici”, perché bisogna fare i conti con la capacità operativa. Nel frattempo sono stati attivati altri laboratori, ma non arriveremo mai alla  condizione di riuscire a fare 300 mila tamponi al giorno. L’avere dei criteri, delle politiche attive continua ad essere un tema da tenere presente”. Sul fronte invece delle polmoniti sospette di dicembre e gennaio, Baldino ribadisce: “Abbiamo riguardato tutte le cartelle mediche. Mi spiace per Report, ma su questa cosa hanno preso una cantonata”.

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