Fiera sì, fiera no: dibattito in consiglio. Il sindaco “Ok solo se possibile garantire sicurezza”

“Piacenza non rinunci alla fiera di Sant’Antonino, organizzarla darebbe un bel messaggio all’esterno. Vuol dire che abbiamo ricominciato a vivere e che la città è sicura”.

Lo sostiene Antonio Levoni, consigliere dei Liberali Piacentini, durante le comunicazioni del consiglio comunale del 15 giugno. “Non mi spingerei a sostenere questa posizione se non fossi certo che l’amministrazione è intenzionata a portare avanti la tradizione – ha spiegato -. Il problema è rappresentato dalle nuove normative per garantire la sicurezza, quindi si potrebbe trovare una soluzione ad esempio utilizzando spazi diversi, come le piazze del centro. In questo modo si potrebbe rivitalizzare anche il centro storico”.

Di diverso avviso Massimo Trespidi (Liberi). “Vale ancora il principio di distanziamento? Lo applichiamo in locali, bar, ristorante, trovo molto difficile rispettare questo principio su una fiera. Non mi convince la proposta del consigliere Levoni, su questo tema ci saremmo dovuto confrontare nei luoghi opportuni, come in commissione. Ricordo che siamo ancora in emergenza sanitaria, che resta fino al 31 luglio. Abbiamo chiesto sacrifici ai cittadini, per 3 mesi sono rimasti chiusi in casa, ora devono indossare le mascherine…Ci preoccupiamo della fiera di Sant’Antonino, poi sono chiuse le scuole, le università e i nidi. Quando sento parlare dei giovani, sento che va solo garantito loro il divertimento, mentre formazione e istruzione sono  fondamentali per garantire la competitività del nostro Paese. In questo momento dovremmo pensare a qualcosa di più importante, non perché non abbia a cuore il commercio, ma vanno stabilite delle priorità”.

“Se viene organizzato il mercato, non vedo perché non debba svolgersi anche la fiera, rispettando tutte le regole e i crismi – è la tesi di Mauro Saccardi (Misto) -, spostando il fulcro in piazza Sant’Antonino e utilizzando il traino del mercato, che in quel giorno è già previsto. E’ vero, non è una cosa importante, ma se si può organizzare perché non farla?”. Dice invece di condividere l’atteggiamento prudenziale di Trespidi il capogruppo Dem Stefano Cugini -, per il quale la proposta di “spacchettare” la fiera “pone dei problemi organizzativi – come chi paga gli steward per gestire la sicurezza – e di presidio della sicurezza di ambulanti e clienti, oltre all’economicità effettiva della proposta per i commercianti, che sono degli imprenditori e devono guadagnare. La fiera non è un Luna Park. Io sabato ero sul mercato e mi sono spaventato, sono andato via. C’era troppa gente”.

A concludere il dibattito il sindaco Patrizia Barbieri. “Stiamo lavorando, ma con molta cautela e prudenza: è importantissimo tutelare chi ha la legittima aspettativa di poter fare il proprio lavoro, ma non dobbiamo assolutamente guardare a questo tema con superficialità. Vanno vagliati tutti gli aspetti: la fiera si fa solo se si riesce a farla in sicurezza”.

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