Murelli (Lega) “Piano scuola nel caos, il Governo dice a genitori e studenti: arrangiatevi”

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«Sono fumose le linee guida sulla riapertura delle scuole. Partorite dopo “lunghe e sofferte analisi delle varie task force”, dopo uno studio matto e disperatissimo del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, si prestano a mille interpretazioni e alla fine sono semplicemente uno scaricabarile sui dirigenti scolastici e sui territori. L’unica cosa chiara che il Governo dice a studenti famiglie e lavoratori della scuola è “arrangiatevi”. Ignorate, poi, le scuole paritarie, le quali non sono nemmeno menzionate nelle linee guida».

Lo afferma la deputata piacentina della Lega, Elena Murelli, intervenendo sul Piano scuola che viene presentato ai sindacati e che domani (25 giugno) sarà esaminato in conferenza con le Regioni. Secondo Murelli, c’è «lo scaricabarile di ogni decisione sui dirigenti scolastici. E a risentirne saranno gli Enti locali che dovranno mettere a disposizione spazi e personale senza però prevedere una copertura dei costi». Critiche anche al modo in cui ragazzi e ragazze dovranno stare in aula: «La lezione sarà di minor durata, 45 minuti, con utilizzo anche del sabato. Gli ingressi scaglionati avranno ripercussioni negative per i genitori che devono recarsi al lavoro». Gli studenti dovranno stare in aula con le mascherine «e torna anche per le superiori la didattica a distanza, al 50%, che deve ancora essere messa a punto perché non in tutte le regione ha funzionato bene».

Le risorse stanziate per la scuola sono insufficienti, rimarca Murelli «anzi quasi del tutto inesistenti, le famigerate classi pollaio non diminuiranno e la situazione degli edifici non migliorerà perché è previsto solo un intervento di “edilizia leggera”. In caso di carenza di aule si cercheranno spazi in teatri o palestre?». Infine, il personale: «A settembre mancherà perché migliaia di posti non sono stati assegnati. Nell’anno 2019/20, a fronte di un contingente di 53.627 posti, sono state effettuate 21.236 assunzioni, pari all’incirca al 40% delle disponibilità. La maggioranza non ha ascoltato le opposizioni ed è andata avanti con i concorsi in modo caotico e farraginoso. La Lega aveva proposto lo scorrimento delle graduatorie di istituto, in modo che i precari potessero ottenere il ruolo nel territorio da loro già scelto».

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