Effetto covid anche sul mercato immobiliare: a Piacenza compravendite giù del 27,7%

Il fermo delle attività causato dal coronavirus ha fatto sentire i suoi effetti sulle compravendite immobiliari: a livello nazionale, i primi tre mesi del 2020 si chiudono, infatti, con un calo del 15,5% delle transazioni che si portano a 117.047, mentre il primo trimestre del 2019 si era chiuso con 138.525 transazioni.

Piacenza non fa eccezione: dalle 311 compravendite registrate nei primi tre mesi del 2019 (dato relativo al solo capoluogo) si è passati alle 225 dello stesso periodo di quest’anno, con una variazione negativa sul trimestre del 27,7%, dato peggiore in regione.

I dati arrivano dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa: “Sul risultato – osservano – ha pesato il lockdown iniziato a marzo e proseguito nei mesi successivi con effetti sui volumi che si vedranno anche nel secondo trimestre dell’anno. Tra le metropoli spiccano Napoli e Bari (-19,5 %), Milano (-19,3%) e Genova (-19,2%). Il ribasso meno importante ha interessato Bologna che chiude con -6,4%”. “Nei primi tre mesi del 2020 le compravendite che hanno interessato le agenzie del Gruppo Tecnocasa sono state per il 77% dei casi per l’acquisto della prima casa, per il 17,5% ad uso investimento e nel 5,5% per la casa vacanza. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, si registra un lieve aumento nella percentuale di acquisti di quattro locali (18, 1%) e cinque locali (6,1%), erano rispettivamente 17,6% e 5,4%”.

PREVISIONI – “A livello di compravendite – proseguono -, l’impatto Covid porterà ad un ridimensionamento dei volumi di circa 100 mila compravendite rispetto alla chiusura del 2019. I prezzi nelle grandi città potrebbero volgere alla stabilità, ma ci aspettiamo ritocchi verso il basso per quelle realtà con un mercato immobiliare che difetta in termini di qualità e verso l’alto per immobili di buona qualità e con caratteristiche di pregio. Se si dovesse concretizzare il desiderio emerso durante la pandemia di case con spazi esterni potrebbe anche continuare la ripresa delle zone periferiche delle metropoli e dell’hinterland delle grandi città, dove è più facile trovare queste tipologie a prezzi più vantaggiosi. Nonostante i bassi tassi di interesse che rendono decisamente convenienti i mutui l’incognita maggiore che incombe sul mercato immobiliare è l’andamento dell’economia, in particolare dell’occupazione”.

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