Sotto il nuovo ponte di Genova, stasera il concerto per ricordare le vittime del Morandi e ringraziare tecnici e operai

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Genova si prepara a ricevere il suo nuovo ponte: “Per Genova” è ormai una realtà ed è tutto pronto per consegnarlo ai cittadini e a tutto il Paese. Ma è anche il momento di rendere omaggio alle 43 vittime della tragedia del Morandi e di ringraziare tutti coloro che con il loro lavoro hanno permesso la ricostruzione in tempi così rapidi. Ecco perché Webuild (ex Salini-Impregilo) e Fincantieri, a cui è stata affidata la ricostruzione con il consorzio Pergenova, organizzano questo pomeriggio un concerto per celebrare e ricordare.

L’evento a partire dalle 19.30, (diretta streaming a questo link) alla presenza del management delle due aziende affiancato da Renzo Piano, dal sindaco Marco Bucci e dal presidente della Regione Giovanni Toti, prosegue (20.15) con l’Orchestra di Santa Cecilia che ai piedi del ponte suona la V Sinfonia di Beethoven con la direzione del Maestro Antonio Pappano. Uno dei 18 piloni che sorreggono l’enorme struttura ospiterà una targa con i nomi delle oltre mille persone che con il loro lavoro ininterrotto, anche nel pieno dell’epidemia, hanno portato a termine con successo il loro compito.

“Per Genova” restituisce al capoluogo ligure il ruolo di grande città portuale e commerciale e darà certamente un nuovo impulso alla mobilità e alle connessioni della regione e del Paese. Ma diventa anche un simbolo di quello che l’Italia è capace di fare e di quanto l’apertura dei cantieri e il rilancio delle grandi infrastrutture possano contribuire al rilancio dell’economia in questa difficile fase post-Covid.

L’infrastruttura è stata completata in tempi record grazie a un cantiere che non si è mai fermato, sempre attivo 7 giorni su 7 e 24h ore al giorno. Dopo il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018) e la firma del contratto con il consorzio Pergenova (18 gennaio 2019), il 25 giugno 2019 c’è stata la prima colata di cemento per la prima pila. Tra l’1 ottobre 2019 e il 28 aprile 2020 sono stati realizzate tutte le pile e i relativi impalcati, per arrivare al 22 giugno scorso, quando la prima auto ha percorso il ponte. A conti fatti sono bastati 12 mesi per la costruzione del nuovo Ponte a partire dalla consegna delle aree, con una rapidità ed efficienza che hanno stupito il mondo intero.

Nel cantiere di Webuild è stato messo in pratica il fast track, un modello organizzativo che prevede la realizzazione delle lavorazioni in parallelo, attraverso l’allestimento di tanti cantieri, ognuno integrato con gli altri. Dai lavori di scavi per le fondazioni al trasporto dei maxi impalcati per le vie di Genova, dalla costruzione dei pennoni fino ai pannelli fotovoltaici: sono oltre quaranta le attività messe a sistema dalla società di costruzioni romana, mettendo fianco a fianco il meglio del Made in Italy nel settore delle infrastrutture.

Hanno dato il loro contributo, solo per citare alcune aziende tra le tante, la Faver di Bari, che ha realizzato i 18 pennoni per illuminare il ponte; le Acciaierie Valbruna, un’eccellenza nella produzione di acciai speciali; la Bosco Italia, che ha assemblato e montato i pannelli fotovoltaici che rendono il ponte autonomo dal punto di vista energetico; la Akron e la Geoinvest, specializzate nel campo della geofisica e incaricate delle indagini del sottosuolo; la Drafinsub, per la bonifica degli ordigni bellici, e il Politecnico di Milano, dove sono state realizzate le prove nella galleria del vento sul plastico del ponte.

Con i due colossi del consorzio, hanno lavorato 330 imprese di piccole e medie dimensioni di tutta Italia per forniture pari a 160 milioni di euro, quasi l’80% del valore complessivo della commessa. La collaborazione tra grandi e piccole aziende ha valorizzato le competenze di un settore in profonda crisi: un settore che Webuild intende consolidare e far ripartire con l’operazione industriale Progetto Italia con cui si sta realizzando proprio attorno all’azienda romana un polo nazionale delle costruzioni capace di competere con i big internazionali e di aprire nuove opportunità a tutto il made in Italy di settore.

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