Taxi e Ncc, proclamato lo stato di agitazione “Ad oggi nessun sostegno, serve spinta per ripartire”

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In Emilia Romagna il settore del trasporto pubblico non di linea rappresenta circa il 3% della mobilità complessiva delle persone. Attraverso una lettera inviata il 22 luglio al Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, all’Assessore ai trasporti Andrea Corsini, ai Sindaci dei Comuni capoluogo e ai Prefetti della regione, le sigle rappresentative della categoria hanno proclamato lo stato di agitazione.

In Emilia-Romagna questo settore occupa circa 3.000 persone, tra titolari di licenze taxi e autorizzazioni di noleggio con conducente, a cui si aggiungono circa 700 addetti (tra sostituti e collaboratori), e almeno 200 dipendenti tra le varie cooperative e consorzi, i cui posti di lavoro potrebbero essere messi a rischio dal prolungarsi delle difficoltà operative e della conseguente crisi economica createsi in conseguenza all’emergenza sanitaria dei mesi scorsi. La domanda di trasporto è diminuita del 90% in marzo e in aprile generando una crisi che perdura tuttora, nonostante i segni di una lenta ripresa. Gli scenari per il prossimo futuro disegnano situazioni molto distanti da un ritorno alla normalità, che non potrà avvenire prima di un anno.

“Ad oggi – commenta Roberto Merli, imprenditore del settore e consigliere del consorzio piacentino TPS – nessun provvedimento specifico a sostegno e a tutela della categoria è stato adottato dalle Istituzioni, a nessun livello, dimenticando l’importanza strategica di un settore che è integrativo al trasporto di linea. La categoria dei tassisti e del noleggio con conducente opera in maniera significativa nella filiera del turismo, ma non beneficia neppure degli interventi riconosciuti a questo settore, con il rischio di portare al fallimento un sensibile numero di aziende”.

“È già da ora evidente – continua Aleksandar Markovic, referente FITA CNA Piacenza – che una parte importante della categoria non sarà in grado di onorare i pagamenti, moratorie di contributi, finanziamenti e leasing con scadenze che si stanno avvicinando, con evidenti ricadute negative su tutto il sistema. Quotidianamente siamo in contatto con decine di aziende che rappresentiamo sul territorio di Piacenza e provincia, conosciamo molto bene le condizioni in cui versano e i danni che tutt’ora stanno subendo a causa dell’emergenza sanitaria divenuta successivamente anche economica. Il settore del trasporto persone ha ora più che mai bisogno di una spinta per ripartire e che le richieste presentate dalla categoria inizino ad essere prese in considerazione sul serio”.

Le Associazioni di rappresentanza della categoria hanno avanzato la richiesta di valutare politiche attive per incentivare la domanda di trasporto, attraverso l’emissione di buoni mobilità o modalità affini, inclusi benefici per le aziende quali la detassazione dei servizi di mobilità dei dipendenti. Nonostante un’interlocuzione avviata con l’Assessore regionale ai trasporti Andrea Corsini, da cui è stata ottenuta la disponibilità a intervenire su politiche di rilancio della domanda, ad oggi – viene sottolineato – non è ancora noto come e quali siano le risorse realmente a disposizione.

“Come conseguenza di questa grave situazione – conclude Giuseppe Brusamonti, Presidente territoriale CNA FITA Piacenza – le Associazioni di categoria rappresentative a livello regionale del servizio taxi e del noleggio con conducente hanno invitato il Presidente Stefano Bonaccini a farsi parte attiva con il Governo per l’adozione di provvedimenti che tengano in debita considerazione il comparto e permettano alle imprese di superare il momento di crisi”.

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