“Città sporca e che si sta lasciando andare: valorizzare attività di prevenzione e educazione civica” fotogallery

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione del consigliere comunale Roberto Colla (Piacenza più) sul tema sicurezza e decoro urbano a Piacenza

Leggendo il quotidiano locale e quelli online, è evidente che Piacenza stia attraversando un momento sicuramente infelice per quanto riguarda la sicurezza e il decoro urbano, situazione riscontrabile nella città intera, dal centro alla periferia. Rileggo, per mia memoria, le linee programmatiche di mandato votate in consiglio comunale il 13 novembre 2017, soffermandomi sulla premessa: “I cittadini vorrebbero riavere una Piacenza felice e tranquilla, a misura di persona. Le nostre priorità: aumentare la sicurezza, diminuire il degrado e, pur consapevoli dei limiti imposti sia dalle normative sia dalle ristrettezze economiche, vogliamo rimediare all’insoddisfacente condizione in cui versano – ad esempio – le strade e il verde pubblico. Questi interventi di riordino urbano saranno prioritari nel corso del mandato e ciò al fine di riportare la città ad un livello di decoro più che accettabile“.

Guardando Piacenza oggi, a mio parere, è lampante e palese che le promesse sono state disattese, e tengo a precisare che questa mia affermazione non nasce dal fatto di essere io espressione della minoranza consiliare (non amo il termine opposizione). E’ sufficiente fare un giro in bicicletta a partire dal lungo Po per arrivare al quartiere Farnesiana attraversando piazza Cittadella, piazza Duomo e piazza Cavalli per incontrare una città sporca, con una scarsissima cura del verde, con le rotonde (tranne quelle curate dai privati attraverso il progetto “Adotta una rotonda” – giunta Reggi) abbandonate a se stesse, una città che piano piano si sta lasciando andare. L’emblema di questa situazione credo sia la foto di uno stendino colmo di biancheria ad asciugare in piazza Cittadella. Penso a cosa potrebbe aver pensato il turista che, dirigendosi da palazzo Gotico a palazzo Farnese, lo ha incrociato….. Fatico a riconoscere la nostra città.

A chi il compito di dare un giro di vite a questa situazione per far tornare Piacenza ad essere una cittadina “con un livello di decoro più che accettabile”, a rendere Piacenza “felice e tranquilla, a misura di persona”? Sicuramente alla politica locale e ovviamente, in primis, all’attuale maggioranza che governa la città e che detiene il timone per poterla dirottare verso lidi migliori. In che modo può farlo? Parto dal presupposto che non ho la presunzione di avere la ricetta giusta, ma voglio lanciare alcune idee, alcuni spunti di riflessione. “La sicurezza è un diritto del cittadino, sempre!” Certo, condivido in toto, però bisogna passare dalle parole ai fatti. Partirei dalla necessità di focalizzare l’attenzione sull’attività di prevenzione piuttosto che solo su quella di repressione. L’ attività di prevenzione si può attuare con due diverse strategie: attraverso l’impiego delle forze dell’ordine e attraverso la promozione della cultura, dell’educazione civica.

Partirei riportando gli agenti di Polizia Locale sul e nel territorio, ripristinando la figura dei vigili di quartiere in grado di espletare sia una funzione preventiva che quella di punto di riferimento per la popolazione di quel quartiere, naturalmente con le altre forze dell’ordine e di polizia. Quindi bene la collaborazione della polizia locale con le altre forze dell’ordine, bene l’arrivo tanto atteso delle telecamere in centro città o l’installazione delle stesse presso i quartieri Erp grazie all’iniziativa di Acer, avvallata dell’Amministrazione, o l’accordo fatto da Acer con una associazione che fa capo alla protezione civile sempre in ottica preventiva.

Non deve passare, a mio parere, solo il concetto che “non commetto un certa azione perché ci sono le forze dell’ordine pronte a punirmi”, bensì deve passare il concetto che “non tengo un certo comportamento perché non è giusto tenerlo”. E qui si inserisce l’aspetto culturale, attraverso progetti mirati, mettendo in rete le istituzioni territoriali, volte a valorizzare l’educazione civica, oggi più di prima sommamente necessaria. I giovani, coloro i quali saranno gli adulti di domani, devono essere coinvolti in questi progetti, devono sentirsi protagonisti di un progetto su larga scala, che parte appunto dalla conoscenza delle norme di comportamento per giungere a sentirsi parte di un gruppo, alla collaborazione, al rispetto dell’altro e della sua cultura: solo tentando di unire si può ottenere una convivenza civile e rispettosa.

Il compito della politica è quello, a mio parere, di favorire il più possibile percorsi di questo genere mettendo a bilancio le risorse necessarie, perché il rischio che la situazione possa sfuggire dal controllo è sempre più grande. Dopo aver stanziato i fondi la politica ha il compito di controllarli e monitorarli e, se necessario, apportare delle correzioni in corso d’opera. Alla politica spetta poi il compito di ascoltare i territori, di scendere in mezzo alla gente (e non solo nei periodi di campagna elettorale), dal centro alla periferia, in modo tale da non far sentire alcuni cittadini di serie A e altri di serie B, bensì tutti membri di una stessa comunità. Il sentirsi considerati, il sentirsi parte di un gruppo rasserena gli animi e porta tutti a remare in una unica direzione. Alla politica spetta il compito di rispondere alle esigenze, anche quelle più piccole, della gente, di andare, come promesso in campagna elettorale, nelle frazioni, di prendere nota e dare risposte.

E’ questo l’appello che mi sento di lanciare all’amministrazione. Certamente non è un percorso i cui frutti si possano raccogliere dall’oggi al domani, ma un percorso lungo e difficile che si deve assolutamente intraprendere prima che si arrivi ad una situazione di non ritorno. Credo infatti che compito fondamentale della politica sia quello di costruire il futuro.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.