Tagliaferri (Fdi) “Chiarire meglio le regole per il trasporto pubblico scolastico”

Tra i tanti provvedimenti per contrastare la diffusione del Covid che stanno segnando la nostra vita ci sono anche i trasporti pubblici. Da una parte le indicazioni molto stringenti del governo nazionale, che prescrive distanziamento e capienze ridotte, dall’altra le ragioni di chi è chiamato a gestire materialmente tali trasporti.

Giancarlo Tagliaferri, consigliere regionale piacentino del gruppo Fratelli d’Italia, in un’interrogazione alla Giunta affronta questo tema e in particolare avanza una serie di quesiti sui trasporti scolastici. Per Tagliaferri i nodi di cui si sta discutendo devono essere sciolti nel più breve tempo possibile perché – scrive – “il tempo corre, dunque o si trova un’intesa per riempire i mezzi, oppure a settembre, con questi numeri, non è possibile dare un servizio certo a pendolari e studenti. Si potrebbe avere un problema giuridico con la ripresa delle scuole quando minorenni rischiano di restare a terra perché la capienza non sarà adeguata”.

Sugli scuolabus, poi, il consigliere osserva che le norme allegate all’ultimo decreto del Presidente del Consiglio, quelle che tra l’altro consentono la piena capienza per tragitti non superiori ai 15 minuti, “richiedono soluzioni organizzative e operative tali da destare più di una perplessità”. Per Tagliaferri “manca un mese alla riapertura degli istituti e allo stato attuale non è stata presentata alcuna soluzione praticabile per garantire il distanziamento sui mezzi pubblici. Si è parlato di paratie mobili, tende o simili, ma è impossibile dotare tutti i mezzi pubblici regionali di queste attrezzature in così poco tempo, e la riduzione di capienza dei mezzi non potrebbe essere compensata in alcun modo. Senza il 100% di capienza autorizzata non è possibile garantire il trasporto”.

Stante la situazione e considerando il calendario, l’esponente di Fratelli d’Italia chiede alla Giunta di istituire un tavolo con il ministero dell’Istruzione per capire “come scaglionare gli orari di entrata nelle scuole tra le 7.30 e le 9.30 per medie e superiori e contestualmente disporre un potenziamento delle corse”. Di respiro più generale la valutazione finale richiesta alla Giunta per capire cioè se vi può essere un “punto di equilibrio tra le valutazioni del Comitato tecnico scientifico e le istanze, anche politiche, dei Comuni e quali tempi si prevedono, considerando che la ripresa delle lezioni metterà in moto tantissime famiglie e l’intero ciclo dell’istruzione”.

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