Tagliaferri (Fdi) “La Regione intervenga sul Governo per sbloccare la legge sui defibrillatori”

Un progetto di legge assolutamente bipartisan, dal facile iter e che in pochi passaggi sarebbe stato approvato, con un procedimento abbreviato, direttamente in commissione senza richiedere il voto dell’aula. Questo era il percorso annunciato per il disegno di legge presentato al Senato nel luglio scorso che avrebbe impegnato il Governo, entro un termine di sei mesi, a individuare i luoghi, le strutture e i mezzi di trasporto nei quali collocare i DAE (Defibrillatori Automatici Esterni). Un disegno di legge, però, stranamente incagliato e che non sembra avere sbocchi positivi nell’immediato futuro.

Questo il percorso ricordato da Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) in premessa a un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale per un’iniziativa legislativa che trae spunto proprio dalle esperienze maturate nella città di Piacenza. Tagliaferri, infatti, ricorda come proprio “l’esperienza pionieristica del territorio piacentino, applicata in maniera competente e appassionata, ha consentito di organizzare un sistema di ‘soccorso popolare’ in grado di salvare chi subisce un colpo al cuore senza dover aspettare ambulanza e ospedale”.

Purtroppo, informa l’esponente piacentino di Fratelli d’Italia, quell’iter particolarmente semplice si è tramutato in un blocco non aggirabile. Il motivo, secondo Tagliaferri, “non per il montare di un’improvvisa contrarietà a una legge definita trasversalmente ‘di civiltà’, quanto piuttosto per la farraginosità di meccanismi parlamentari che hanno dato priorità all’incombenza, a tutt’oggi non ancora espletata, di eleggere il nuovo presidente della commissione Igiene e Sanità dove il provvedimento è incardinato”.

Stante la situazione, il consigliere chiede alla Giunta se sia al corrente del blocco del disegno di legge e parimenti che quest’ultima si faccia “portavoce davanti al Governo chiedendo che si proceda al più presto alla missione e completamento dell’iter di approvazione”. In conclusione, infine, l’auspicio che contemporaneamente a questo passaggio si possa “portare a conoscenza del Progetto Vita di Piacenza tutto il territorio emiliano-romagnolo, liberalizzando l’uso del defibrillatore e semplificandone l’accesso”.

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