“Levante” dissequestrata, riapertura nei prossimi giorni mentre l’inchiesta si allarga

E’ stato disposto il dissequestro della “Levante”, la stazione riaprirà nei prossimi giorni. Il provvedimento verrà notificato al custode dello stabile dalla Guardia di Finanza.

Lo stabile era stato sequestrato il 22 luglio, nell’ambito dell’operazione Odysséus che aveva portato all’arresto di 6 carabinieri, tutti in forze nella caserma di via Caccialupo a Piacenza. Fra i reati contestati c’è traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali aggravate, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.

La “Levante” non riaprirà subito al pubblico; l’attività riprenderà nei prossimi giorni. Nel frattempo continuerà ad essere operativa la stazione mobile.

Il dissequestro è avvenuto sia perché non sono necessari ulteriori accertamenti da parte dalla Procura, sia perché la richiesta di incidente probatorio, avanzata dai legali di uno dei militari finiti in manette, è stata giudicata inammissibile perché non sono state inviate le notifiche agli avvocati degli altri arrestati, e non è stata neppure chiesta la sospensiva per il periodo estivo.

Se le ammissioni emerse durante gli interrogatori non hanno reso necessario procedere ad esami con il luminol all’interno della Levante, questo non significa che l’indagine possa dirsi conclusa: non è escluso che altre persone possano essere iscritte nel registro degli indagati, così come potrebbero essere formulati nuovi capi di imputazione.

Nelle prossime settimane potrebbero essere convocati i due ex comandanti provinciali dei carabinieri, Corrado Scattaretico e Stefano Savo; nel mese di agosto era già stato sentito anche il terzo comandante di viale Beverora, Michele Piras.

 

 

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