Il Festival “L’altra scena” diventa limited edition: spettacoli, studi e performance

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Un’edizione particolare in un anno particolare per “L’altra scena”, Festival di teatro contemporaneo curato da Jacopo Maj e organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza, il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren e la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita.

E così in questo 2020 sarà “L’altra scena – limited edition”, in programma dal 28 settembre al 2 ottobre. Spettacoli, studi e performance tra Teatro Filodrammatici, Teatro Gioia, Piazza Cavalli e Volumnia Chiesa di Sant’Agostino, il tutto nel rispetto delle prescrizioni vigenti in termini di limitazioni del pubblico, distanziamento e misure di sicurezza. La rassegna è stata presentata in Municipio da Elena Baio, vicesindaco del Comune di Piacenza, Diego Maj, direttore artistico di Teatro Gioco Vita e Jacopo Maj, vicepresidente di Teatro Gioco Vita e responsabile artistico del Festival.

Si inizia il 28 settembre all’aperto in Piazza Cavalli con Kepler-452 (li ricordiamo “Il giardino dei ciliegi” al Festival dello scorso anno) con “Lapsus urbano // il primo giorno possibile”. Una performance concepita nei giorni in cui il «fuori» sembrava un luogo lontano e utopico, nel momento più cupo delle restrizioni alla mobilità, alla socialità e al lavoro, quando la routine delle nostre vite veniva squassata e ribaltata dalle fondamenta, e quando il teatro – con i suoi cicli e le sue produzioni – si trovava da un giorno all’altro polverizzato. Programmatico fin nel titolo, Il primo giorno possibile ha la forma di una lettera dal passato per il «giorno zero» del futuro: il pubblico si ritroverà insieme in uno spazio urbano, aperto, e ascolterà in cuffia un messaggio «in bottiglia» destinato alla società futura.

Gli spettatori, interpellati attivamente dalle voci del passato, saranno chiamati a misurare il loro presente con il futuro utopico immaginato dagli autori; a reagire alle domande poste nelle cuffie, a guardarsi in faccia, a contarsi, a prendere posizione o a emozionarsi di fronte all’evocazione del mondo utopico del dopo epidemia. Un progetto di un progetto di Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Riccardo Tabilio, coordinamento di Michela Buscema, supervisione musicale di Bebo Guidetti. Due le rappresentazioni, alle ore 18 e alle ore 21, pubblico limitato (max 40 spettatori), prenotazione obbligatoria. In caso di maltempo “Lapsus urbano” si terrà sotto il porticato di Palazzo Gotico.

Un altro progetto pensato in tempo di lockdown e sospensione delle attività teatrali è lo studio su Persefone di Teatro Gioco Vita, “L’intera metà”, in programma mercoledì 30 settembre nella Chiesa di Sant’Agostino in collaborazione con Volumnia. Doppio appuntamento alle ore 21 e alle ore 22.30 per un numero limitato di spettatori (max 30) con prenotazione obbligatoria. Si tratta di un progetto collettivo di Anna Adorno, Deniz Azhar Azari, Letizia Bravi, Valeria Barreca, Enrica Carini, Paolo Codognola, Andrea Coppone, Rossella Corna, Federica Ferrari, Tiziano Ferrari, Nicoletta Garioni, Alessandro Gelmini, Alberto Marvisi, Agnese Meroni, Giovanni Mutti prodotto dal Festival “L’altra scena”.

Persefone non è più qui è tornata da lui, da Ade, per redimersi finalmente alla sua ombra. Sono i primi giorni di autunno e, nella bianca dimora terrestre, restano ancora alcune tracce del tempo che vi ha trascorso: drappi d’ombra, ricordi di parole cucite nel tempo della luce, ceste di menta selvatica e melagrane, un bacile d’acqua, un fazzoletto bianco. Questo è tutto ciò che rimane alle giovani che le sono rimaste accanto nella stagione appena passata cercando di renderle sopportabile il soggiorno nella dolorosa luce estiva. Mentre chiudono la grande dimora in attesa del suo eterno ritorno iniziano a leggere ad alta voce le parole lasciate da Persefone dando vita a ciò che resta della sua ombra.

In un grande tempio disabitato sedute abbandonate e pagine cucite attendono il pubblico, dove un musicista, due attrici e un gruppo di artisti, attraverso un ordito musicale e una lettura drammatizzata tesseranno l’eterno destino di Persefone. «Nei mesi appena trascorsi – spiegano gli artisti e tecnici di Teatro Gioco Vita che curano il progetto – anche noi ci siamo trovati a disabitare il tempo e lo spazio del nostro teatro e questo “non poter stare” ci ha avvicinato alla figura di Persefone. Forse perché anche noi, come lei, scegliamo ogni giorno l’ombra».

Atteso ritorno al Festival “L’altra scena” di Sotterraneo per l’unico spettacolo al Teatro Filodrammatici: “Shakespearology” un’intervista impossibile a William Shakespeare, in programma venerdì 2 ottobre alle ore 21. Un one-man-show, una biografia, un catalogo di materiali shakespeariani più o meno pop, un pezzo teatrale ibrido che dà voce al Bardo in persona e cerca di rovesciare i ruoli abituali: dopo secoli passati a interrogare la sua vita e le sue opere, finalmente è lui che dice la sua, interrogando il pubblico del nostro tempo. In scena Woody Neri, la scrittura è di Daniele Villa, concept e regia di Sotterraneo. Dice Jerome Salinger: “quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono”.

«È da un po’ di tempo – spiegano gli artisti di Sotterraneo – che volevamo usare il teatro come quella famosa telefonata, per incontrare Sir William Shakespeare in carne-e-ossa e fare due chiacchiere con lui sulla sua biografia, su cosa è stato fatto delle sue opere, su più di 400 anni della sua storia post-mortem dentro e fuori dalla scena, come se accompagnassimo Van Gogh al Van Gogh Museum o Dante in mezzo ai turisti che visitano la sua abitazione fiorentina. Partiamo dall’immaginario collettivo per parlare con Shakespeare. Certo, non sarà il vero, autentico, originario William Shakespeare, ma se riusciamo a incontrare anche uno solo dei possibili Shakespeare, forse l’esperimento potrà dirsi riuscito». Prenotazione consigliata, la capienza del teatro è stabilita nel rispetto delle prescrizioni in termini di distanziamento e misure di sicurezza.

Sempre venerdì 2 ottobre ma al Teatro Gioia va in scena “La notte delle figure 2020” con la presentazione degli studi finali degli allievi della seconda edizione di ANIMATERIA – Corso di formazione per operatore esperto nelle tecniche e nei linguaggi del teatro di figura, operazione approvata con deliberazione di Giunta Regionale n. 1381/2019 del 05/08/2019 e cofinanziata con risorse del Fondo sociale europeo e della Regione Emilia-Romagna (Rif. PA 2019-11928/Rer), progetto formativo curato da Teatro Gioco Vita con Teatro delle Briciole, Teatro del Drago e Fondazione Simonini, direttore pedagogico Fabrizio Montecchi, coordinatore Martina Voltarel, tutor Nicoletta Garioni.

Gli studi si potranno vedere in successione in due turni: il primo dalle ore 16, il secondo dalle ore 20. In scena: Teatro Sospeso “R.I.P.IT o della Nera Signora”, di e con Alessia Candido ed Esther Grigoli, tecnico luci e audio Marco Intraia (teatro d’ombre e d’attore); CircaCinque “Altro mare” di e con Silvia Cristofori, Margherita Fontana, Eva Miškovičová, Costantino Orlando, Riccardo Paltenghi (marionette da tavolo e ombre); Emanuela Belmonte – La Compagnia della Settimana Dopo “Area 52” di e con Emanuela Belmonte (clown teatrale musicale con pupazzi e theremin); Valentina Lisi “Relazioni necessarie” di e con Valentina Lisi, che cura anche scene e costumi, musiche Kevin Piccioli (teatro con silhouette di fotografie animate e pop-up); Benedetta Berti “Un po’ maschio, un po’ femmina, un po’ me” di e con Benedetta Berti (teatro di figura con pupazzo da tavolo); Giacomo Occhi “Scoppiati” di e con Giacomo Occhi (teatro d’oggetti); Consorzio Balsamico “Questi pochi centimetri di terra” di e con Roberta Bonora, Giada Borgatti, Virginia Franchi, Alessandra Stefanini (teatro di figura e materia); Giorgia Forno “Il distacco” di e con Giorgia Forno (teatro d’oggetti). Gli studenti del Corso Animateria sono stati assistiti in fase di creazione dei project work da Beatrice Baruffini, Marco Ferro, Nadia Milani, Valeria Sacco.

INFO – I biglietti per gli spettacoli “Shakespearology” e “Lapsus urbano” costano € 12 intero € 10 ridotto. Per il primo, al Teatro Filodrammatici, i posti sono numerati e la prenotazione è consigliata. Per il secondo, in Piazza Cavalli, la prenotazione è obbligatoria. Prenotazione obbligatoria anche per “La notte delle figure” al Teatro Gioia (con biglietto di cortesia € 1) e “L’intera metà” nello spazio Volumnia Chiesa di Sant’Agostino (ingresso gratuito). La biglietteria di Teatro Gioco Vita è aperta in via San Siro 9 a Piacenza dal martedì al venerdì ore 10-12 (tel. 0523.315578, whatsapp 334.6700321, e-mail biglietteria@teatrogiocovita.it).

Il giorno dello spettacolo è attiva nella sede della rappresentazione a partire da un’ora prima dell’inizio. Per lo spettacolo “Shakespearology” è prevista anche la prevendita online (https://www.vivaticket.com/); i posti riservati ai congiunti e i posti di platea si possono acquistare solo in biglietteria. Per il pagamento dei biglietti sono utilizzabili i voucher. Gli spettacoli e le performance, sia all’aperto sia al chiuso, si svolgeranno nel rispetto di tutte le prescrizioni vigenti in termini di distanziamento e misure di sicurezza.

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