Coronavirus, 73 i ricoverati. Entro metà novembre chirurgia trasferita a Castello e Clinica Piacenza

Coronavirus, l’Ausl di Piacenza ha stretto un accordo con le case di cura private Sant’Antonino e Clinica Piacenza, per recuperare sia nuovi posti letto per i malati covid sia per avere un supporto, in reparti ‘puliti’, per le attività chirurgiche. Entro la metà di novembre, con il progredire della pandemia, gli interventi saranno riprogrammati sia presso la clinica Piacenza, sia presso l’ospedale di Castelsangiovanni, che resterà – pare di capire – Covid free.

I dettagli dell’accordo sono stati presentati dal direttore sanitario dell’Ausl, Guido Pedrazzini, insieme ai direttori sanitari delle Case di cura, Mario Sanna (Clinica Piacenza) e Giuseppe Civardi (Sant’Antonino). “Al momento sono 73 i pazienti ricoverati per Covid, tutti con sintomi anche gravi, polmoniti e patologie respiratorie – spiega Pedrazzini -. Di questi, 8, in condizioni a bassa criticità, sono stati trasferiti alla Sant’Antonino. Questo è l’obiettivo dell’Ausl: mantenere nell’ospedale di Piacenza i degenti più impegnativi (complessivamente sono dieci in terapia intensiva, ndr) e trasferire in altre strutture quelli in situazioni meno complesse”.

L’accordo raggiunto con gli operatori privati consente di poter avere a disposizione fino ad 80 posti letto alla Sant’Antonino. Per liberare altri spazi all’interno dell’ospedale l’Ausl sta programmando il trasferimento, a partire da metà novembre, dell’attività chirurgica sia presso la Clinica Piacenza sia all’ospedale di Castelsangiovanni. “Si tratta di pazienti più fragili – ha detto Pedrazzini – l’infezione da covid può rappresentare un momento di grande pericolo. Con questa organizzazione, insieme al trattamento precoce a casa dei pazienti, saremo in grado di gestire un numero crescente di malati, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato”.

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