Coronavirus e imprese, nel secondo trimestre 2020 produzione giù del 19,4% in Regione

D’altro canto, è proseguito il rallentamento dei prestiti alle famiglie consumatrici, emerso da marzo, con una crescita scesa a +1,5% a/a dal +2,3% a/a di marzo e 3,1% di fine 2019 (variazioni corrette per le cartolarizzazioni), in particolare per la brusca caduta del credito al consumo a seguito del calo di domanda di beni durevoli. I finanziamenti per acquisto abitazioni hanno mostrato una miglior tenuta, evidenziando un moderato rallentamento dello stock, a +2,7% a/a in Emilia-Romagna, dal 2,9% di marzo, dopo la ripresa osservata nell’ultima parte del 2019 fino al +3,2% a/a di dicembre (dati relativi ai prestiti escluse le sofferenze). Inoltre, nel 2° trimestre, i flussi lordi di mutui residenziali hanno mostrato un rimbalzo, dopo il calo del trimestre precedente. Tra le province, si sono osservati andamenti misti dello stock di mutui, con una prevalenza di rallentamenti in quattro province, in particolare a Modena (dal +2,6% di marzo al 2,0% di giugno), Parma (dal 2,0% all’1,6%), Piacenza (dall’1,1% allo 0,6%) e Ferrara (dall’1,7% all’1,4%). Stabili i tassi di crescita di altre tre province, tra cui Bologna cui spetta ancora una volta la dinamica massima, pari a 4,1% a/a, seguita da Forlì-Cesena e Reggio Emilia che, col 3,7% e 3,5% rispettivamente, hanno confermato le buone dinamiche precedenti. Ravenna conferma l’andamento del 2019 dopo un dato anomalo a marzo (+1,1% a/a a giugno). In rafforzamento, all’opposto, il ritmo di Rimini dal +2,9% di marzo al 3,3%).

Nonostante gli impatti economici negativi della pandemia, la qualità del credito continua a migliorare in regione. Nel 2° trimestre 2020 il tasso di deterioramento dei prestiti è risultato in calo, raggiungendo un nuovo minimo per il totale dei finanziamenti a residenti dell’Emilia-Romagna, a 1,2%. Tra le componenti, si è ridotto anche l’indice riferito alle società non-finanziarie della Regione, sceso a 1,4%, sotto la media nazionale di 1,6%. Per le famiglie consumatrici, il tasso di deterioramento dei prestiti è rimasto circa stabile attorno allo 0,8%, in linea con i tre trimestri precedenti. Inoltre, l’incidenza delle sofferenze sul totale dei prestiti si è ridotta a giugno e luglio, anche per effetto dell’aumento del denominatore. In Emilia-Romagna le sofferenze delle imprese sono scese a luglio al 6,3% del totale dei prestiti al lordo delle rettifiche di valore, 1 punto percentuale in meno di marzo-aprile. L’incidenza delle sofferenze resta più bassa della media nazionale (6,7% a luglio 2020). In sintesi, sinora è proseguita la riduzione dei rischi creditizi, nonostante la forte recessione registrata nel primo semestre. Tuttavia, a seguito della fase economica negativa causata dalla pandemia, è atteso in prospettiva un peggioramento della qualità del credito, sebbene mitigato, tra l’altro, dalle politiche di sostegno messe in atto a favore delle imprese e delle famiglie.

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