“Di bambine, di stelle e di altri pensieri” Poesie dal lockdown nel libro di Liliana Palumbo

“Di bambine, di stelle e di altri pensieri”. Si chiama così il libro di poesie di Liliana Palumbo, edito dalla casa editrice piacentina Officine Gutenberg per la linea “Print Different” (ACQUISTALO QUI).

Impreziosito dalle bellissime illustrazioni di Matteo Fralli, il volume rappresenta, secondo le parole dell’autrice “un rifugio personale che ho scelto di condividere. Una forma data a certi pensieri che si insinuavano durante il lockdown, nelle spoglie di una parola bambina”. Di seguito l’intervista integrale all’autrice, pubblicata sul sito della casa editrice Officine Gutenberg.

La tua ultima fatica letteraria si chiama “Di bambine, di stelle e di altri pensieri”. Come ce lo presenti?

Di Bambine di Stelle e di altri pensieri è un rifugio personale che ho scelto di condividere. E’ una forma data a certi pensieri che si insinuavano durante il lockdown, nelle spoglie di una parola bambina. Erano i bambini quelli con cui volevo inizialmente comunicare e, nelle specifico, i “miei” bambini, quelli dei corsi di teatro, delle scuole, dei parchi…quelli che pensavo avessero bisogno di una forma di conforto e vicinanza. Con il passare dei giorni alcune cose sono cambiate e lo sguardo bambino ha riconosciuto anche la me adulta, con le sue confusioni e le sue necessità. Difficile dire quale sia la reale differenza tra le due…ho lasciato che tutto fluisse anche nei pensieri disordinati di un periodo in un certo qual modo, unico. Le parole, erranti quindi, un po’ come me…

Una serie di poesie nate nel lockdown. A parte questo libro, cosa ti porti dietro da quel periodo (sperando di non ricascarci dentro!)?

Di quel periodo mi porto dietro un grandissimo esercizio alla pazienza, alla ricerca. Un’accettazione di quella che è la solitudine umana e al contempo la sua necessità reale di trovare uno scambio col fuori, con l’altro. Mi porto dietro delle consapevolezze e delle ammissioni. Credo che accogliere la paura e la debolezza in un tempo storico che mitizza i vincenti sia una sfida quotidiana di amore per se stessi che inevitabilmente si apre all’altro.

L’introduzione a questo libro di poesie è a firma di Linda Sutti (anche lei nel campo dell’arte, ma sul lato musica) e anticipa di come un periodo di reclusione in casa possa anche essere un momento per trovare tempo per quello che nella vita normale a volte lasciamo da parte. Per te cosa sono queste cose?

Linda, oltre ad essere una grande artista che stimo fortemente, è una cara amica con la quale c’è stata una grande connessione a distanza (Italia-Francia). Pochi qui sanno che ha lavorato nell’editoria e che è anche una bravissima insegnante di Yoga. Ecco, questa disciplina è stata molto presente nel mio lockdown. Da attrice e performer non potevo e non volevo dimenticare il mio corpo che è prima di tutto uno strumento di trasmissione. Meditare e concentrarmi attraverso discipline specifiche è stato un grande aiuto grazie al quale ho potuto trovare l’equilibrio necessario per aprirmi alle “passioni”. Oltre a scrivere quindi (non solo ciò che è contenuto in questo piccolo libro-quaderno) ho soprattutto letto tantissimo, studiato, direi. Ho ascoltato tanta, tantissima musica, ballato scalza, suonato (se posso permettermi di così dire) e piantato semi in terreni improbabili da cui sono nate piantine coraggiose.

Non possiamo non chiederti qualcosa sulle bellissime illustrazioni di Matteo Fralli!

Con Matteo era iniziata una bellissima collaborazione per un progetto che poi si è interrotto causa lockdown. Non siamo ancora riusciti a sperimentarlo ma è un’idea che non intendo abbandonare. Per me Matteo è un vero artista (anche se a lui non piacerà questa affermazione) non solo per la sua capacità tecnica ma per tutto il mondo che ci sta dietro, per il cuore che ci mette. Appena ho capito che non volevo tenere questi brevi racconti, questi pensieri solo per me, l’ho chiamato chiedendogli se avesse piacere a dar loro un “segno”. Mi ha detto subito di sì, con mia immensa gioia, onorata per il suo tempo. Ci siamo subito connessi sull’intenzione che volevamo dare al tutto…ed ecco qua!

Sul retro di ogni pagina, c’è la possibilità di scrivere le proprie note. Cosa ti piacerebbe scrivessero i tuoi lettori?

Mi piacerebbe che i miei lettori si sentissero liberi e mi insegnassero come si fa ad esserlo davvero.

Questo per te non è il primo prodotto editoriale. Ci fa un breve excursus delle tue passate scritture prima di questo libro di poesie?

Nel 2017 è uscita la mia prima pubblicazione, Karim edita dal Convivio Editore a seguito di una menzione d’onore da parte della critica per il premio Antonio Borgese. Karim è un testo teatrale che tenta di fotografare una piccola zona in cui vivono gli invisibili. E come spesso accade, gli invisibili sono anche muti nel grande e frenetico chaos della nostra società. Su questo ho sperimentato messe in scena “low cost ” in due primi studi e nutro ancora la speranza di far diventare questo Karim un po’ più grande. Nel 2019 è stata la volta di Marika Corre, piccola raccolta illustrata di racconti poetici edita da Albatros. L’illustratrice è Greta Boato, amica e artista conosciuta durante i miei “pellegrinaggi teatrali”. La formula che immagino, come in questo mio ultimo “viaggio di parole”, è quella della  “doppia lettura” in cui adulto e bambino indossino gli stessi occhiali, ma con lenti diverse.

In ultimo, ti chiediamo qualcosa su Radici che ha sostenuto il progetto.

Il progetto Radici nasce dalla volontà dal fondatore Marco Mattetti, di insegnare l’alta cucina a persone che si trovano in situazioni di fragilità sociale permettendo loro un conseguente inserimento nel mondo del lavoro. Conosco Marco da diverso tempo e ho visto questa sua intenzione concretizzarsi mattone dopo mattone. Condivido il suo modo di lavorare e il desiderio è quello di trovare connessioni per nuove e fantastiche architetture progettuali.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.