“Giusto protestare, ma non far saltare la seduta del consiglio comunale”

Intervento di Michele Giardino, consigliere comunale del Gruppo Misto, in merito a quanto accaduto ieri, 26 ottobre, a palazzo Mercanti in concomitanza con la protesta contro le chiusure imposte dal nuovo Dpcm.

A Piacenza, in Consiglio comunale, è accaduta una cosa che induce molto a pensare. Al momento dell’appello, i consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia hanno abbandonato l’aula, facendo mancare il numero legale. Quindi il Consiglio comunale di oggi è saltato. Perché questo? Per partecipare alla manifestazione organizzata sul Pubblico Passeggio alle ore 17 dalle categorie afflitte dal recente Dpcm (che ha introdotto una nuova serie di limitazioni e di chiusure). Proteste più che legittime, sia chiaro. Istanze alle quali sono anch’io particolarmente vicino e per le quali è sacrosanto, anzi doveroso protestare. Ma senza mandare gambe all’aria un Consiglio comunale.

Che motivo c’era, infatti, di impedirne lo svolgimento? Il Consiglio comunale di Piacenza non è mica un’emanazione di Palazzo Chigi. Al contrario, è il luogo dove i problemi della cittadinanza piacentina devono trovare istituzionalmente “sfogo”. Alla manifestazione era sufficiente partecipasse un delegato per ciascun partito, uno per ciascun gruppo consiliare. Essere presenti a queste manifestazioni ha notoriamente un valore ideale, simbolico. La Lega non è “più presente” se vi partecipa con tre, cinque o otto consiglieri. La Lega è presente alla protesta anche se vi fa testimonianza con un solo consigliere. E così dicasi per Fratelli d’Italia. Anche perché l’ordine del giorno dell’odierno Consiglio comunale si prestava benissimo a fare da grancassa alla manifestazione, avendo fissato al primo punto le libere Comunicazioni dei consiglieri. Quindi ciascun consigliere avrebbe potuto solidarizzare coi manifestanti e stigmatizzare il decreto presidenziale nei punti che avesse ritenuto di mettere a fuoco, in maniera di gran lunga più efficace che partecipando “silenziosamente” a un corteo.

Ricoprire una carica pubblica offre spazi di espressione pubblica cui abbiamo dovuto rinunciare tutti per la decisione di alcuni. Trovo molto triste questa abdicazione volontaria al ruolo.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di PiacenzaSera, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.