I pendolari piacentini incontrano i consiglieri regionali “Chiarezza sui rimborsi abbonamenti”

L’Associazione Pendolari Piacenza, nella giornata di martedì, ha incontrato in videoconferenza i consiglieri regionali piacentini Katia Tarasconi, Valentina Stragliati, Giancarlo Tagliaferri e Matteo Rancan per fare il punto sui problemi ancora in sospeso.

“In primis – si legge in una nota dei pendolari – l’ambiguità delle procedure di rimborso degli abbonamenti non fruiti durante il periodo di lockdown, l’affollamento crescente sui treni regionali dove da luglio è possibile l’occupazione al 100% dei posti, e il rinnovo strutturale della convenzione MiMuovo, da mesi soggetta a rinnovi mensili comunicati all’ultimo momento”.

“In merito alle procedure di rimborso degli abbonamenti – prosegue il comunicato -, qualche mese fa l’Associazione Pendolari Piacenza aveva incaricato Confconsumatori di inoltrare le richieste ai gestori titolari delle tratte ferroviarie regionali emiliane e lombarde (Tper e Trenord), nonché a Trenitalia nazionale. Ad oggi non è ancora stata inviata, nonostante i ripetuti solleciti di Confconsumatori, una risposta ufficiale. Nonostante ciò i vettori regionali Trenord e Tper, in maniera tutt’altro che chiara o quanto meno comprensibile per tutti, hanno attivato delle procedure online di rimborso covid. Le ambiguità emergono a partire dai termini ultimi di inoltro delle richieste (31 ottobre Trenord e 30 novembre Tper) e diventano ancora più evidenti quando si tratta di tragitti sovraregionali. Senza contare il fatto che il rimborso è stato unilateralmente circoscritto al periodo di lockdown di marzo e aprile quando, in realtà, si sa che la maggioranza delle aziende e degli enti pubblici ha proseguito la pratica del lavoro da casa ben oltre quei mesi”.

“Al momento – riferisce L’Associazione Pendolari Piacenza – ci risulta davvero difficile dare una risposta certa ai pendolari piacentini titolari di abbonamenti ferroviari che ci chiedono come ottenere il rimborso. Noi personalmente stiamo andando per tentativi. Consiglio in primis di guardare in alto al centro del titolo di abbonamento se è indicato “Abbonamento regionale Lombardia” o “Abbonamento regionale Emilia Romagna”. A partire da quello vedere se chiedere dalle specifiche pagine online attivate il rimborso a Trenord, gestore delle tratte regionali lombarde, oppure a Tper gestore delle tratte emiliane. Per quanto riguarda il rimborso dei titoli di integrazione MiMuovo per accedere ai treni a mercato di tratta sovraregionale inviatiamo a provare a scaricare questo ulteriore modulo (https://www.trenitalia.com/it/informazioni/rimborso-per-regione.html#2) e inviarlo alla casella di posta della Direzione Regionale Emilia Romagna. Dopodichè buona fortuna! Risulta quindi una vera e propria corsa a ostacoli ottenere un rimborso che ci spetta di diritto per il quale molti, vedendo la farraginosità delle procedure, hanno deciso di desistere”.

“L’altro tema è quello del rinnovo delle convenzioni MiMuovo – proseguono i pendolari -, da qualche tempo soggette a proroga di mese in mese comunicata all’ultimo momento, con grave disagio per i pendolari che ne fruiscono. Ricordiamo, per chi non lo sapesse, che le convenzioni MiMuovo sono delle integrazioni all’abbonamento regionale che consentono l’accesso ai treni di categoria superiore, Intercity e FrecciaArgento, e che, proprio in questo periodo di incertezza legata ai rischi covid, sono stati scelti da molti pendolari perché ancora in obbligo di garantire posti distanziati a differenza dei treni regionali per i quali è stato permesso il 100% di occupazione dei posti a sedere. Quello che chiediamo è che tale convenzione venga rinnovata per un tempo stabile, più lungo, in modo da togliere questa annosa incertezza”.

“Abbiamo quindi chiesto ai Consiglieri di fare un’interrogazione al Consiglio Regionale affinchè venga finalmente fatta chiarezza su questi due temi – informa l’associazione -. Tutti i Consiglieri hanno mostrato piena capacità di ascolto di fronte a queste nostre richieste impegnandosi a presentare, già in questi giorni, interrogazione unitaria vista la valenza totalmente apolitica dei temi.
Tra gli altri argomenti di discussione si è parlato circa la perplessità di rendere occupabili al 100% i posti a sedere sui treni regionali considerando come, da recenti studi, la presenza prolungata in luoghi affollati e scarsamente areati, come sono i treni, rappresenti un rischio alto di contagio anche con indosso la mascherina. Da qui i timori legati ai rischi che si potranno presentare, se non venisse prorogato lo stato d’emergenza, con l’eventuale ritorno nelle sedi di competenza, anche solo parziale, dei lavoratori che oggi lavorano da casa”.

“Si è poi nuovamente posta l’attenzione sulla necessità di sensibilizzare le aziende gestori dei trasporti ad evolvere i modelli di abbonamento verso sistemi flessibili a consumo in grado di intercettare per tempo la crescente diffusione della pratica dello smart working con molti lavoratori che, anche al termine dell’emergenza, lavoreranno da casa 2 o 3 giorni alla settimana – conclude il comunicato – . Il rischio, se non si agirà con lungimiranza, è che molti scelgano di abbandonare il treno scegliendo di viaggiare in automobile. Un’evoluzione antiecologica che rappresenterebbe davvero un passo indietro nell’ottica della mobilità sostenibile”.

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