I teatri storici piacentini aprono le porte: visite guidate ad ottobre e dicembre
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Ai nastri di partenza un progetto culturale volto a promuovere i luoghi sacri della musica e dello spettacolo nell’area compresa tra le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Organizzata da Visit Emilia, da un’idea di Natalia Maramotti, presidente di Destinazione Turistica Emilia, l’iniziativa mira a cambiare forma al concetto di stagione teatrale per l’autunno/inverno 2020, facendolo diventare innanzitutto un’occasione per invogliare turisti e viaggiatori all’esperienza inconsueta di addentrarsi nel cuore dei teatri storici nei due periodi compresi tra il 24 e il 25 ottobre e dal 5 all’8 dicembre. Dal Teatro Regio di Parma al Teatrino del Castello di Vigoleno (PC), fino all’antichissimo Teatro Ruggero Ruggeri di Guastalla (RE), quelli che si spalancheranno ai partecipanti nell’ambito di “Teatri Aperti” saranno universi segreti e normalmente accessibili solo al pubblico delle rappresentazioni e che ora diventano essi stessi rappresentazione della voglia di affermare l’esistenza di un patrimonio unico e generoso, mai rassegnato all’idea di chiudersi all’esterno.
Gratuite o a pagamento a seconda dei casi, le visite saranno effettuabili solo su prenotazione con info reperibili sul sito www.visitemilia.com
A Piacenza, grazie alla collaborazione con i volontari di Gruppo Giovani Piacenza Musei e Gruppo Giovani degli Amici dell’Arte, le iniziative in città (visite guidate al costo di 3 euro) vedono l’adesione anche della Fondazione Teatri di Piacenza.
LE INIZIATIVE A PIACENZA – Fu Stendhal a definire il Teatro Municipale di Piacenza, inaugurato nel 1804, il più bel teatro d’Italia. La forma a tre quarti d’ellisse della sala è l’innovazione di Lotario Tomba che rivoluzionò i principi della canonica architettura teatrale europea, dando alla città una struttura all’avanguardia e di grande eleganza, impreziosita nel tempo dalle opere di Alessandro Sanquirico e dei suoi allievi. Nel 1895 divenne il primo teatro del Paese a essere interamente illuminato da lampade a energia elettrica. Straordinario il Secondino di scena di Domenico Menozzi, restituito alla vista nel 2007, dopo un attento restauro. In un vicolo tra via Castello e via Taverna, il Teatro San Matteo rivela nella propria architettura le origini sacre di tempietto protoromanico. Divenuto sala cinematografica tra le due guerre e caduto in rovina, venne restaurato negli anni ’80 del secolo scorso e presenta oggi una platea di 200 posti.
Costruito nel ‘500, il Teatro dei Filodrammatici nasce come chiesa a pianta basilicale costruita per ospitare le spoglie della patrona delle monache cistercensi di Santa Franca. Destinato a usi militari dopo la soppressione del convento, l’edificio divenne sede di una scuola di musica e di una tipografia, fino a quando nei primi anni del ‘900 fu convertito in teatro con l’aggiunta di una platea con loggiato e di un ampio palcoscenico. La facciata, in stile Liberty, è opera dell’ingegner Gazzola. Simile la vicenda del Teatro Gioia, anticamente chiesa intitolata al Sacro Cuore e sede dell’Ordine dei Gesuiti, col tempo convertito nel teatro Romagnosi, smantellato e finalmente destinato all’attuale funzione intorno al 1990.
I quattro teatri piacentini saranno visitabili a pagamento con guida il 24 e il 25 ottobre e nei giorni compresi tra il 5 e l’8 dicembre.
A Pontenure si entra gratuitamente nel Teatro Serra di Parco Raggio, accanto alla dimora, denominata “Villa Fortunata”, che fu fatta edificare da Armando Raggio, tra il 1882 e il 1885. In questo teatrino “bomboniera” c’è un palcoscenico in muratura, il cui arcoscenico conserva tracce di decorazioni floreali. Spettacolare è la modanatura curvilinea che separa le due aree di copertura: in ferro la platea, in tegole il palcoscenico, suggerendo col suo andamento curvilineo il periodo di edificazione che va collocato tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Si visita il 24 e il 25 ottobre e il 5, 6 e 8 dicembre. Inaugurato nel 1823, il Teatro Verdi di Castel San Giovanni vide nel 1841 il debutto di Anna Maria “Marietta” Baderna, perla della danza famosa in tutto il mondo, e venne ampliato nel 1919. Il foyer consente oggi di ammirare le antiche volte a crociera, mentre per la sala è stato recuperato, per quanto possibile, l’aspetto della chiesa originaria. La visita guidata gratuita è prevista il 5 e l’8 dicembre.
Intitolato nei primi del Novecento alla leggendaria attrice che ne aveva calcato il palco a soli 10 anni, il Teatro Eleonora Duse di Cortemaggiore affonda le proprie radici nel 1826, quando Maria Luigia d’Austria consente i lavori per la trasformazione del convento. Due ordini di palchi dominano una piccola platea a ferro di cavallo in una sala decorata in stile rinascimentale a fiori e ghirlande. La visita gratuita alla platea è in programma per il 25 ottobre e il 6 dicembre. Ancora Maria Luigia d’Austria e ancora un edificio religioso si legano alla storia del Teatro Verdi di Fiorenzuola d’Arda, inaugurato nella forma contenuta progettata da Giannantonio Perreau – platea con pianta a ferro di cavallo, tre ordini di palchi e un loggione – nel 1853. La visita guidata gratuita è prevista per il 25 ottobre.
Probabilmente tra i più piccoli al mondo, il Teatrino del Castello di Vigoleno si trova in una sala rettangolare del complesso fortificato medievale e prevede posti a sedere per 12 spettatori. Realizzata intorno agli anni ’20 del Novecento dal pittore russo Alexandre Jacovleff con curioso gusto esotico e ricco di simbolismi, la sala è un trionfo di suggestioni e dettagli raccordati da una fitta vegetazione che presenta anche rimandi al realismo magico di Severini.
Le visite guidate a pagamento sono in programma il 24 e 25 ottobre e 5, 6, 7, 8 dicembre.
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