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Incontro con il prefetto Daniela Lupo “Piacenza comunità forte, sa reagire alle difficoltà con concretezza e senso di appartenenza”

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Conviviale via Zoom con il prefetto Daniela Lupo organizzata dal Rotary Piacenza

E’ stata seguita con attenzione e molto apprezzata la conviviale del Rotary Piacenza, in diretta Zoom, con ospite d’eccezione il Prefetto di Piacenza Daniela Lupo. Una serata Interclub organizzata dal Rotary più antico della città, guidato dal Presidente Giorgio Visconti; il primo di sette appuntamenti, con cadenza mensile, che verranno affidati di volta in volta ad uno dei Rotary piacentini. Una scelta indispensabile, alla luce dell’emergenza sanitaria, per garantire continuità negli incontri rotariani come presenza attiva, utilizzando piattaforme on line che consentono, tra l’altro, la condivisione ampia e contemporanea delle serate tra soci di club diversi.

In questo caso, l’occasione per conoscere meglio il nuovo Prefetto, e per affrontare in modo mirato i temi di maggior attualità di cui anche la Prefettura si occupa, in molti casi, con ruolo strategico di coordinamento e verifica. La dott.ssa Lupo è stata introdotta dal Presidente Visconti che ha ricordato il lungo e corposo curriculum del Prefetto di Piacenza. Un percorso professionale coerente e prestigioso che l’ha vista protagonista di incarichi importanti in zone difficili: a Lecce, sua città d’origine, Reggio Calabria, Foggia, Palermo, si è occupata di ordine e sicurezza pubblica, immigrazione, raccordo con gli enti locali, appalti grandi opere, contrasto al caporalato, alla criminalità organizzata e alle infiltrazioni mafiose, solo per citare alcune.

Un bagaglio di esperienze che, come è stato ricordato nel corso della serata rotariana, la rendono pronta ad affrontare le tante emergenze che riguardano Piacenza e la sua provincia. Intervistata dal giornalista Giovanni Volpi, direttore de Ilmiogiornale.net, la rappresentante del Governo ha tracciato un breve bilancio dei suoi primi tre mesi a Piacenza, la prima volta come Prefetto in carica, la prima volta al Nord. “Tre mesi sono pochi per avere la conoscenza di un contesto – ha precisato – da un punto di vista professionale si può parlare di analisi di contesto, cosa che sto facendo, in modo approfondito, insieme ai miei collaboratori e in sinergia con le istituzioni del territorio”.

Come Prefetto, insomma, esprime una valutazione che non vuole essere affrettata e che dimostra la grande serietà e consapevolezza di un ruolo delicato e, in questa fase della storia italiana, carica di responsabilità. Dal punto di vista personale, come cittadina, invece, un’idea di Piacenza il Prefetto l’ha già. Ed è positiva. “Quello di Piacenza è un territorio affascinante, ricco di storia, con una posizione geografica che spazia dai monti, ai fiumi, alla pianura e strategico anche per raggiungere altri luoghi, in particolare il mare, elemento a me caro”. E ancora, più in profondità. “Ho avuto la percezione di un territorio complesso, connotato da varie realtà, tra cui poli logistici importanti e un tessuto economico forte, in generale di una comunità che sa affrontare le difficoltà con valori concreti e senso di appartenenza”.

E il pensiero va alla cronaca degli ultimi mesi: non solo l’emergenza Covid, ma anche l’indagine che ha coinvolto l’Arma con il sequestro della Caserma Piacenza Levante e l’arresto di sei carabinieri, il crollo del ponte Lenzino, le tante difficoltà di un’ economia solida, ma comunque molto provata, come ha ricordato il Presidente Rotary Piacenza, Giorgio Visconti, con un intervento che tracciato la foto attuale, tra luci ed ombre (più ombre).”Ho incontrato i rappresentati delle associazioni delle categorie economiche – ha commentato la dott.ssa Lupo – ho avuto l’impressione di una grande capacità di reazione, nonostante le difficoltà evidenti. Tutti, imprenditori, esercenti, commercianti, stanno cercando di ridisegnare le proprie attività alla luce delle nuove esigenze, con coraggio e determinazione. Devo dire che, per ora, a Piacenza non ci sono denunce per usura”.

Per quanto riguarda poi l’emergenza Covid, qualche numero ricordato dal Prefetto aiuta a capire lo sforzo svolto anche a Piacenza in termini di sicurezza e controllo “Dal 3 giugno 2020 sono state controllate 23.356 persone, 2181 attività commerciali, dal 10 marzo al 14 ottobre sono stati 92626 i controlli complessivi, un grande sforzo e un lavoro di squadra notevole. E’ stata e sarà garantita anche la vigilanza su possibili infiltrazioni mafiose, spesso favorite da situazioni di emergenza come questa. A margine dei numeri, mi hanno molto colpita le testimonianze di chi ha vissuto la malattia, esperienze forti che hanno lasciato il segno”.

Le domande per il Prefetto sarebbero state tante, gli argomenti infiniti e complessi; Giovanni Volpi, nell’incontro rotariano, li ha declinati in modo fluido, dando modo alla dott.ssa Lupo, persona riservata, di approfittare di questa occasione anche per farsi conoscere meglio dai piacentini. E non poteva mancare una riflessione di genere, sulle inevitabili difficoltà nel conciliare famiglia e lavoro, quando il lavoro, come in questo caso, è impegnativo e spesso svolto lontano da casa. “Ho la fortuna di appartenere ad un’amministrazione che ha aperto le porte alle donne già da tempo – ha ricordato – e soprattutto ho la fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre sostenuta. Mio marito, ma anche i miei genitori e i miei suoceri, mi hanno consentito di svolgere il mio lavoro lontano con tranquillità e serenità, con la sicurezza, come mamma, di sapere che i miei figli erano accuditi e seguiti come se fossi io con loro. Ho sempre coinvolto i figli nel mio lavoro, raccontando loro, con i modi dovuti, il mio impegno e le mie difficoltà quotidiane. Come donna mi sento realizzata perché ho raggiunto un traguardo professionale che non è da tutti e di cui sento il peso ogni giorno”.

Buon lavoro, dunque, anche dal Rotary Piacenza, al Prefetto di Piacenza. Una donna riservata, ma, ascoltando la sua intervista, anche forte, concreta e concentrata sulle cose che contano, senza fronzoli. “Io vivo esclusivamente per il mio lavoro e per la mia famiglia – ha concluso la dott.ssa Lupo -. La solitudine? Non mi pesa, perché non è mai assenza di affetti. Anzi. Ho ritrovato il piacere della lettura, il valore dei silenzi e il senso di una solitudine che induce riflessione e che spesso, per questo, rappresenta un’importante opportunità di crescita”.

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