La Babele contemporanea di Giorgio Milani in mostra da Volumnia

Volumnia, lo spazio dedicato all’arte e al design all’interno dell’ex chiesa di Sant’Agostino a Piacenza, ospiterà la personale di Giorgio Milani “La scrittura come enigma”.

Aperta al pubblico dal 25 ottobre 2020 al 6 gennaio 2021, i dettagli della mostra sono stati presentati in anteprima alla stampa nella mattinata del 22 ottobre. Ad introdurre l’artista, la padrona di casa, Enrica De Micheli. “Volumnia è il mio progetto per la valorizzazione a tutto tondo sull’arte, a 360 gradi. Dalla sua apertura, un paio di anni fa, ho organizzato alcune mostre vicine al mio lavoro, l’antiquariato e il design – ha detto -. Giorgio Milani è un artista che amo, apprezzo da tanto tempo, ed è davvero una bellissima emozione ospitare questa mostra, che raccoglie il lavoro di 20 anni di Giorgio, spero che questo spazio sappia dargli tutto l’onore che merita”.

Il cuore pulsante dell’esposizione è un omaggio a Gutenberg, con le torri costruite con caratteri tipografici, un tema quello del rapporto tra immagine e scrittura che rappresenta la cifra artistica di Giorgio Milani. “L’alfabeto è la più grande invenzione dell’uomo, ora con il nuovo millennio siamo entrati in un’era nuova. Una Babele contemporanea, nella quale siamo immersi. Una Babele dei popoli, delle genti e delle comunicazioni, che ora si confonde. Non si capisce più il vero e il falso, il bello e il brutto. Ho cercato – racconta Giorgio Milani – di dare una risposta a questa babele contemporanea, nel rapporto tra oriente e occidente. Il dialogo tra culture è l’unica possibilità che abbiamo per salvarci. Tra le opere in esposizione c’è il Libro carbonizzato, frutto di una performance fatta a Berlino in occasione del rogo dei libri del 1933. Gli ultimi lavori sono queste Sublimazioni e Sindoni, ispirati dal passaggio nel nuovo millennio da una cultura tattile al web, dal reale al virtuale. Nelle Sindoni ci sono le tracce della nostra cultura morente, nelle Sublimazioni c’è questo aspetto: caratteri bianchi, sbiancati, che si stanno dissolvendo, versi di una poesia della poetessa serba Isidora Tesic”.

Milani ha inoltre ringraziato chi ha realizzato l’allestimento, curato da architetti del Politecnico di Milano, con il coordinamento di Massimo Ferrari, le luci di Davide Groppi e l’azienda Saib che ha fornito i pannelli in materiale riciclato al cento per cento e che verranno nuovamente riciclati, una volta conclusa l’esposizione.

LA MOSTRA – L’esposizione, curata da Elena Pontiggia, propone 120 opere dell’artista piacentino, fra quadri e sculture in gran parte inedite, divise in dieci sezioni che documentano i suoi cicli più importanti, dalle Torri di Gutenberg alle Babeli e ai Poetari Oriente Occidente, dalle Sublimazioni alle Sindoni di Gutenberg e ai Canti ad Ombre Rare. La cifra espressiva di Giorgio Milani ruota attorno ad assemblaggi di caratteri mobili in legno per la stampa non più in uso che l’artista trova e raccoglie nei magazzini di vecchie tipografie e ricicla come materiali per l’arte. Sono caratteri che, idealmente, conservano la memoria di tutto quello che hanno stampato, la memoria di tutto il sapere umano. Quei legni intagliati, diversi per forma e misura, e anche per materia ed epoca di produzione, vengono usati non più come strumenti per lasciare sulla pagina l’impronta di lettere o altri segni, ma per costruire dei lavori tridimensionali; sono opere che non presentano parole e immagini stampate, quanto parole e immagini fisicamente reali, da toccare, oltre che da vedere.

GIORGIO MILANI (Piacenza, 1946)I Poetari che caratterizzano la sua produzione attuale sono frutto di un percorso che inizia a metà degli anni sessanta e si sviluppa nello studio del rapporto tra immagine e scrittura. I Poetari realizzati alla fine degli anni ’80, sono esposti per la prima volta nel 1997 a Milano nella mostra “Poetari di fine Gutenberg”, organizzata dalla Fondazione Stelline con il patrocinio del Comune di Milano e curata da Tommaso Trini. Da allora la notorietà dei suoi Poetari si espande in Italia e all’estero. Nel 2002 il Druckunst Museum di Lipsia gli dedica un’importante personale.

Nel 2005 è invitato alla XIV Quadriennale di Roma dove espone “Opera aperta”, un grande poetario costituito da circa 1.800 fregi e caratteri tipografici. Nel 2007 la DFG (Deutsche Forschungsgemeinschaft) organizza a Bonn la più vasta esposizione di Poetari, cento lavori fra quadri e sculture provenienti da diversi paesi europei. Nel 2009 è fra i sedici artisti internazionali invitati a Berlino per la realizzazione di alcune opere all’interno della Biblioteca Statale Unter den Linden. Nel 2010 realizza a Salsomaggiore “Opera aperta fra Oriente e Occidente” scenografica scultura-fontana in bronzo e acciaio collocata nel contesto di riqualificazione urbanistica in Piazza Lorenzo Berzieri.

Nel 2011 inaugura la sua più grande opera-poetario, “Eco di Passi nella Memoria”, nel contesto del restauro e recupero del Campiello di Vigonovo (VE), installando sull’intera facciata dello storico edificio 190 pannelli di corten lavorati al laser con versi scelti insieme a Philippe Daverio. Nel 2013 espone a Berlino un video e cinque sculture nella mostra personale “Dalla Babele al rogo” negli spazi dell’Ambasciata Italiana, e contemporaneamente, all’Istituto Italiano di Cultura, dieci poetari e frottage in una mostra intitolata “Dalla Babele al dialogo”. Nello stesso anno, in occasione dell’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti, espone a New York in due mostre personali: “Poetari e frottage” a cura di Philippe Daverio presso il Consolato Generale d’Italia e “White Words” presso Boffi Soho.

Nel 2014 progetta e realizza il Portale della Chiesa di Santa Franca dal titolo “La Porta di Luce” e la facciata in acciaio corten lavorato a laser della Madonna di Lourdes a Piacenza. Nel 2016 inaugura una nuova serie di lavori bianchi dal titolo “Nuovi Poetari”. Sublimazioni, Sindoni, Intagli presso Villa Rospigliosi, Spicchio di Lamporecchio (Pistoia) con testi di Marco Senaldi, Luciano Caramel, Tommaso Trini, Philippe Daverio. Nel 2018 Whitelight Art Gallery organizza tre personali dal titolo “Di parole faccio Arte” a Milano, Roma e Torino.

VOLUMNIA – ENRICA DE MICHELI – Volumnia è un progetto attorno a design e arte che abita gli spazi di una chiesa sconsacrata nel centro di Piacenza. Cuore e fondamenta rinascimentali, facciata settecentesca, si tratta di uno spazio mozzafiato immerso nella storia, con radici ai piedi di maestosi colonnati che si innalzano per dozzine di metri da terra. La gallerista Enrica De Micheli, la cui attività da più di vent’anni spazia tra antiquariato e design, ha dato il via alla valorizzazione di questo storico edificio che ospiterà nel suo spazio espositivo un bistrot e un’intensa programmazione culturale.

www.volumnia.space

GIORGIO MILANI. La scrittura come enigma
Piacenza, VOLUMNIA (Stradone Farnese 33)
25 ottobre 2020 – 6 gennaio 2021

Inaugurazione su invito: sabato 24 ottobre 2020, ore 18.
Orari: martedì – sabato, 15 – 19 e su appuntamento
Ingresso libero
Informazioni: 335 6456147; info@volumnia.space

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