Lezioni per i minori e le donne seguiti dal Centro antiviolenza con la scuola di arti marziali “I Draghi”

Da alcuni anni, la scuola di arti marziali “I Draghi”, nella persona del maestro Stefano Draghi e dei suoi collaboratori, sostiene il Centro Antiviolenza di Piacenza “La Città delle Donne”, offrendo la possibilità di accedere al “tatami” a donne e minori seguiti dal Centro Antiviolenza.

“Oltre alle preziose agevolazioni economiche, che si traducono nel minimo costo forfettario applicato (solo la copertura assicurativa, senza costi ulteriori), è di estrema importanza il Progetto di lavoro nell’insegnamento di una tecnica che conduce alla disciplina ed al rispetto, alla fiducia attraverso l’autodifesa, alla consapevolezza ed al coordinamento motorio oltre ad offrire l’impagabile possibilità di praticare uno sport creativo e non competitivo” fa sapere l’avvocato Donatella Scardi del centro antiviolenza di Piacenza.

“La scuola marziale” I Draghi” si è avvicinata autonomamente anni fa al Centro Antiviolenza di Piacenza manifestando il desiderio di essere informati e “formati” sulle dinamiche della violenza di genere e sul riconoscimento dei segnali anche nei bambini/e possibili vittime di violenza assistita al fine poterli riconoscere e saper gestire così eventuali disagi manifestati. I maestri Stefano e Giorgia hanno quindi partecipato ad ciclo di incontri di formazione esteso poi a tutti gli istruttori che fanno parte della scuola marziale”. “Il Jiujitsu, che viene insegnato ai bambini primariamente come gioco, porta anche con sé le regole base della convivenza, del rispetto e dell’ascolto aiutando a canalizzare la rabbia e le frustrazioni dettate dall’impotenza nei confronti delle esperienze negative vissute di riflesso e fungendo da ulteriore sostegno alle complesse situazioni emotive causate dalla violenza di genere”.

“Sono queste le basi con le quali il maestro Stefano e i suoi istruttori sostengono con professionalità, generosità e riservatezza i minori, le donne/madri che sono seguite dal Centro Antiviolenza e che desiderano approcciarsi a questa disciplina. A loro va – conclude – il nostro sentito grazie”.

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