L’idea per riunire l’alta Valtrebbia, un ponte bailey a Lenzino

L’idea per riunire l’alta Valtrebbia, un ponte bailey a Lenzino. Lo propone il sindaco di Cerignale, Massimo Castelli, dopo il crollo del viadotto nel primo pomeriggio del 3 ottobre.

L’ipotesi è quella di collegare i due monconi di ponte rimasti, in attesa della realizzazione ex novo dell’infrastruttura, cosa che potrebbe richiedere, dice Castelli, uno o due anni con effetti disastrosi per l’economia della vallata, già messa a dura prova. “La viabilità alternativa per raggiungere Cerignale e Ottone già c’è, seguendo le indicazioni per il Passo del Brallo e poi Pratolungo…ma così si fa prima a raggiungere Madonna di Campiglio, rispetto a restare collegati con Piacenza – afferma Castelli -. C’è chi teme che il provvisorio possa diventare definitivo, e rimandare così la costruzione ex novo del ponte”.

Deviazione Lenzino

Era la stessa obiezione espressa contro il ponte di barche realizzato dai Pontieri a Piacenza, eppure il ponte sul Po fu ricostruito in tempi record. “Quella era una strada a grande percorrenza – obietta il sindaco di Cerignale – l’urgenza c’era e anche un’attenzione diversa”. La priorità ora è trovare una soluzione e alla svelta: la vicinanza delle istituzioni è già arrivata, con le dichiarazioni del ministro Paola De Micheli e del presidente della Regione Stefano Bonaccini, oltre alla visita dell’assessore Irene Priolo e della telefonata del collega in Regione Andrea Corsini.

L’area del ponte e le macerie crollate nel Trebbia ora sono state poste sottosequestro dalla magistratura, in attesa di indagini vole a fare chiarezza sul perché del crollo. Un atto dovuto anche se fortunatamente non ci sono state vittime, sottolinea Castelli, perché “indubbiamente ci sono stati problemi legati alla manutenzione del viadotto: dovremo capire cosa è successo e individuare i responsabili”.

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