Nel piacentino residenti stranieri al 14,8%, fondi europei alla Prefettura per migliorare i servizi

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La Prefettura di Piacenza è risultata aggiudicataria dei fondi europei FAMI 2014-2020, all’esito dell’approvazione da parte del Ministero dell’Interno del progetto presentato nel giugno scorso, nell’ambito dell’obiettivo specifico Integrazione e Migrazione legale.

Il progetto, del quale si è tenuto il primo incontro, vedrà collaborare in stretta sinergia la Prefettura, la Questura e il raggruppamento d’imprese costituito e formato da Consorzio Sol.Co, Università Cattolica del Sacro Cuore e IRECOOP, individuato a seguito di bando pubblico, ed è finalizzato al miglioramento della funzionalità dei servizi attraverso azioni integrate di capacity building. Fra gli obiettivi, il potenziamento degli uffici di Prefettura e Questura, attraverso l’affiancamento al personale di figure esperte a supporto dello svolgimento delle attività amministrative, il miglioramento della comunicazione con l’utenza straniera, anche con momenti formativi ed individuazione di buone prassi, e l’incremento dell’efficienza amministrativa attraverso la massimizzazione del tempo per l’erogazione di pratiche, recupero della documentazione amministrativa, riduzione dei tempi di attesa.

Il progetto verrà avviato nel mese di novembre per una durata complessiva di 18 mesi. “L’iniziativa – spiega la Prefettura – scaturisce dal fabbisogno del territorio piacentino caratterizzato da una quota di cittadini stranieri residenti (14,8%) che è più elevata rispetto a tutte le province emiliano-romagnole. Tale significativa presenza di stranieri, infatti, continua ad avere un rilevante impatto sugli Uffici della Prefettura e della Questura in termini di rilascio e rinnovi di permessi di soggiorno e, soprattutto, di domande di ricongiungimento familiare, senza sottacere gli aspetti concernenti la gestione dei richiedenti protezione internazionale. Strategica, quindi, in questa realtà territoriale, è la necessità di gestire tale mole di lavoro non solo sotto un aspetto numerico-quantitativo ma soprattutto in termini di servizi di orientamento ai servizi territoriali”.

“Il progetto risulta offrire, ancor più in presenza di un’emergenza sanitaria come quella in atto, con la conseguente adozione di misure di distanziamento sociale e di programmazione dell’accesso ai servizi, il proprio valore aggiunto atteso che ha come obiettivo l’incremento dell’efficienza della P.A. anche attraverso strategie operative finalizzate a dare pronte risposte agli utenti”.

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